L'estate civitanovese da anni si distingue per concerti con nomi prestigiosi del panorama musicale italiano.
Il FestivalVarco si è aperto con uno dei cantautori italiani più originali: Daniele Silvestri. In tour con il nuovo lavoro "Disco X", uscito lo scorso giugno e accompagnato da un'ottima band con elementi storici come Gianluca Misiti ( tastiere e sintetizzatori) , Piero Monterisi (batteria), José Ramon Caraballo (percussioni, tromba, cori) insieme a Gabriele Lazzarotti (basso), Daniele Fiaschi (chitarre), Marco Santoro (fagotto, tromba e backing vocals), Duilio Galioto (tastiere, cori), ha ripercorso la sua quasi trentennale carriera con un concerto corposo e travolgente. Il cantautore non si risparmia affatto e canta a raffica le ventotto canzoni per due ore e mezza di concerto. Si parte con "Argentovivo" , in mezzo c'è tutta la sua storia da "L'uomo col megafono" a "Manifesto", passando per "Banalità", "Occhi da orientale", "Le cose in comune".
Qualche ripescaggio interessante e quanto mai attuale come "Marzo 3039" o "Io fortunatamente", "Ma che discorsi" e il medley con "A me ricordi il mare / Monetine / L'amore non esiste". Poi ci sono i nuovi brani come "Scrupoli", "L'uomo nello specchio", "Tutta" che come racconta Silvestri , nasce da un libraio di Forlì che mi ha mandato la sua storia, fa delle opere visuali, mi ha mandato i suoi disegni abbastanza interessanti e all’interno di uno c’erano delle parole in forma di canzone. Aveva chiamato questa opera "Appunti per una piccola canzone d’amore", se mai volessi ricevere delle parole d’amore vorrei riceverle così, totali e "While the children play" che idealmente dedica a Gino Strada e agli operatori di Emergency.
È bello vedere il feeling che crea con i musicisti e il palco si illumina di coloro ed effetti, come ad una festa ideale. Silvestri passa dalle chitarre al pianoforte e proprio con questo strumento si ritaglia dei momenti intensi e delicati con "La mia casa" e "Le navi" "Tutti matti", "L'appello" che ricorda l'agenda rossa di Borsellino e la nuova "Colpa del fonico" permettono al cantautore di congedarsi. Ma solo per pochi minuti, il ritorno sul palco è con la bellissima "A bocca chiusa" e un dolce omaggio a Lucio Dalla con "Cara". Il pubblico oramai è in piedi , c'è ancora spazio per "La paranza" e "Salirò".
Ma il caldo afoso di Civitanova ci ricorda le atmosfere cubane, i pugni al cielo e il grido "Venceremos adelante o victoria o muerte" introducono "Cohiba" che chiude definitivamente il concerto, con tanto di improvvisazione giocosa alle percussioni di Silvestri con i suoi musicisti. Un bellissimo live con un Daniele Silvestri in stato di grazia, vitale, ironico, riflessivo, capace di spaziare musicalmente e di lasciare al pubblico belle emozioni, perché come dice in una sua canzone: "Io oggi canto in mezzo all’altra gente, perché ce credo o forse per decenza, che partecipazione certo è libertà, ma è pure resistenza".
Scaletta
Argentovivo Quali alibi Scrupoli Manifesto Marzo 3039 L'uomo col megafono L'uomo nello specchio Pochi giorni Io fortunatamente Ma che discorsi Precario è il mondo La mia casa Banalità Occhi da orientale Le cose in comune Tutta Sempre di domenica While the children play A me ricordi il mare / Monetine / L'amore non esiste Le navi Tutti matti L'appello Colpa del fonico A bocca chiusa Cara (Lucio Dalla) La paranza Salirò Cohiba
Articolo del
05/08/2023 -
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