Ben Frost Live @ Auditorium Parco Della Musica - 08/10/2023 di Giancarlo De Chirico

(foto di Viviana Di Leo)

Sono passati sei anni da quando Ben Frost, noto compositore australiano (ma cittadino islandese di adozione), ha pubblicato il suo ultimo album. In questo lungo periodo Frost si è dedicato alla realizzazione di colonne sonore di serie tv molto drammatiche e oscure come “Fortitude”, “Dark” e “Broken Spectre”.

Nel mese di marzo di quest’anno ha fatto uscire “Vakning”, una sorta di “field recording” interamente basato sulla registrazione dei suoni che emette un vulcano in eruzione. Negli stessi mesi collaborava con Michael Gira, fondatore degli Swans, gruppo post-rock dalle sonorità apocalittiche, e ha partecipato alla registrazione di “The Beggar”, il loro ultimo album. Ben Frost è musicista dalle molte sfaccettature e poliedrico, non sapevamo bene quindi cosa aspettarci da questa sua attesa “performance” al Roma Europa Festival. Si è presentato puntuale sul palco della Sala Sinopoli insieme a Greg Kubacki, chitarrista “metal” dei Car Bomb, mentre scorrevano dietro di loro le coreografie ideate e proiettate dal vivo sullo schermo da Tarik Barri , artista visuale.

Dalle prime note del “live act” si è capito subito che si sarebbe trattato di qualcosa di anomalo e sorprendente. In effetti è stato un concerto fragoroso e assordante, a metà strada fra un’esibizione dei Metallica e dei Godflesh, un’orgia sonora niente affatto attenuata dall’elettronica di Ben Frost che al contrario tendeva ad accentuare l’oscurità e la cupezza dell’impatto. Molti gli spettatori (probabilmente abbonati a tutta la stagione) che hanno abbandonato la sala inorriditi e sorpresi, mentre io li accompagnavo con lo sguardo sorridendo. Finalmente anche la Sala Sinopoli trema, non soltanto i vulcani! Era ora che un po' di lucido e furente “thresh metal” varcasse la soglia dell’Auditorium, mentre sul monitor venivano visualizzate graficamente le distorsioni al vetriolo della chitarra elettrica di Kubacki, che si agitava sulla scena come un dannato.

Una provocazione ideata da Ben Frost o forse il risultato della recente esperienza con il muro sonoro impenetrabile degli Swans? Più probabile la seconda ipotesi, anche perché sappiamo che Frost è sempre stato affascinato dalle sonorità post-industriali della band di Michael Gira fin dai tempi di “Theory Of Machines”, disco del 2006. Una serata di metal estremo e di fragore cosmico che ha riprodotto quanto mai fedelmente ansie, rumori e nevrosi della società contemporanea per una “performance” dalla durata totale di quaranta minuti. Forse un po' meno di quello che è stato l’ ”opening act” quanto mai interessante di Noèmi Bùchi, giovane compositrice svizzera di musica elettronica “dark oriented”.



Articolo del  10/10/2023 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati