(foto di Viviana Di Leo)
Seconda presentazione dal vivo di “Persephone -Un Mistero Mediterraneo”, progetto di “world music” che - grazie a Materiali Sonori - è fruibile anche su disco.
L’album risulta al secondo posto nella World Music Chart Europe del mese di Gennaio, una bella soddisfazione quindi per Luigi Cinque, clarinetto, sax soprano, tastiere ed “electronics”, per Stefano Saletti, chitarra elettrica e voce, e per Urna Chahar-Tugchi, la straordinaria “vocalist” di origine mongola, adesso cittadina del mondo. Questo straordinario trio è stato accompagnato sul palco da Silvia Bolognesi, al contrabbasso, da Eugenio Saletti, alla chitarra acustica e al basso, da Sanjay Kansa Banik, alle tablas, da Giovanni Lo Cascio, alle percussioni e alla batteria, e da Tiziana de Rogatis, docente di letterature comparate presso l’Università per Stranieri di Siena, voce narrante dell’intera opera. La rilettura in musica del mito di Persefone, divinità greca che è poi diventata Proserpina nella trasposizione latina, si deve a Luigi Cinque e a Stefano Saletti, due musicisti da sempre impegnati nell’esplorazione di linguaggi appartenenti a mondi diversi che hanno identificato nella vocalità di quattro ottave della sublime Urna Chahar-Tugchi, originaria delle steppe di Ordos, in Mongolia, l’unica ipotesi di sintesi possibile per un discorso musicale straordinario, capace di mescolare antico e moderno.
I suoni dei fiati della tradizione asiatica si sono mescolati alle note degli strumenti a corde della tradizione mediterranea per dare vita ad una sorta di “composizione in diretta”, dove ha giocato un ruolo importante anche la capacità di improvvisare da parte dei singoli musicisti. Musica contemporanea, radici rock, influenze jazz si sono incrociate con la poliritmia e con vocalizzi di estensione straordinaria per dare vita a tutta una serie di continui rimandi lirici e musicali che hanno soddisfatto il numeroso pubblico presente in sala. Spettatori che hanno rinunciato al “Requiem” di Verdi diretto da Pappano per stare qui con noi.
Una scelta coraggiosa, ma indovinata.
Articolo del
05/02/2024 -
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