Steve Hogarth & RanestRane & Flowing Chords Live @ Auditorium Parco Della Musica - 03/02/2024 di Riccardo Rossi

Un concerto a lungo atteso per una serata di grande classe, potenza, umiltà.

Il ritorno di Steve Hogarth all’Auditorium lo scorso 3 febbraio 2024 (dopo la precedente tappa romana del 2015 con i RanestRane) è stata l’occasione per guardarsi indietro con orgoglio, portando il cantante e polistrumentista inglese a ripercorrere quarant’anni di carriera con i Marillion.
La Sala Sinopoli è quasi completamente sold out, tante le magliette dei Marillion ma anche quelle relative ai suoi album solisti in studio “Not the Weapon but the Hand” con Richard Barbieri (2012) e “Colours Not Found in Nature” con Isildurs Bane (2017).
Sale da solo sul palco Hogarth e si siede in primo piano davanti ad una tastiera, dietro di lui il buio si mescola con le luci ancora timide a far capolino come riflessi intermittenti.

Come la storia del suo percorso anche la scaletta di questo evento è suddivisa in momenti complementari che si susseguono e si avvolgono attorno al pilastro centrale dettato dalla figura fascinosa di Steve, sempre in bilico tra umorismo e la straordinaria capacità di emozionare anche l’inanimato.
Dopo circa 50 minuti in cui la voce e il piano di Hogarth si sono esibiti come uniche presenze sul palco, giungono i già citati RanesRane, neo-progressive band romana composta da Daniele Pomo, Riccardo Romano, Massimo Pomo e Maurizio Meo.
Grazie all’aggiunta di questa variabile si è potuti continuare nella riscoperta dei tanti brani che hanno caratterizzato il percorso artistico dei Marillion e della carriera solista di Hogarth aggiungendo al ricco carnet fraseggi inediti dettati dall’estro strumentale del quartetto.

Al termine di questa seconda fase un’ulteriore aggiunta, l’arrivo nelle retrovie degli 8 coristi dei Flowing Chords, diretti da Margherita Flore.
Le esecuzioni si sono così arricchite di nuances emozionanti e dal respiro epico che in più di un’occasione hanno lasciato senza fiato i presenti.

Il finale, caratterizzato da “Man Of A Thousand Faces” e “Easter” ha sancito in un’esplosione di colori, bellezza, applausi e sincera ammirazione l’epilogo di una serata indimenticabile.
Articolo del  10/02/2024 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati