Come ogni estate, la città di Porto Recanati ospita all'Arena Gigli una serie di concerti con nomi importanti del panorama musicale. E proprio dalla cittadina marchigiana è partito il nuovo tour di Alice intitolato "Master songs".
La cantautrice e interprete ha scelto un repertorio alquanto interessante e per niente scontato. Accolta da calorosi applausi, si è presentata vestita tutta di bianco e con la consueta classe ha interpretato con passione e personalità, regalando forti emozioni. Già dalle prime due bellissime canzoni "Gli ultimi fuochi" e "1943" si capiva che sarebbe stata una serata magica.
In mezzo troviamo tutta la grande musica d'autore italiana, da "Auschwitz" di Francesco Guccini a "Lindbergh" di Ivano Fossati, passando per "Un blasfemo" di Fabrizio De Andrè, "Almeno pensami" di Lucio Dalla, "Atlantide" di Francesco De Gregori e una perla come "Il sole nella pioggia" di Juri Camisasca.
Non possono però mancare le sue canzoni come "Dammi la mano amore", "Il contatto " e quelle scritte per lei da Franco Battiato tra cui "Il vento caldo dell'estate", "Uno notte speciale", "Veleni" Molto particolare l'intermezzo in friulano con le poesie "'inniò'" di Pierluigi Cappello, "‘Anìn a grîs’" di Maria Di Gleria, "La recessione " di Pier Paolo Pasolini, musicate da Mino Di Martino, Alice e Marco Liverani.
C'è ancora tanto Battiato con "I treni di Tozeur", "E ti vengo a cercare", "Nomadi", "Prospettiva Nevski"."Per Elisa" e "Chanson egocentrique" hanno chiuso in maniera trascinante il concerto. Alice si conferma una signora nel canto e nel portamento. Non c'è mai una nota fuori posto, persino i gesti sono eleganti, quando si siede per interpretare o accarezzare la sua tastiera.
La voce è calda, profonda, suggestiva , a tratti graffiata e rende giustizia ad ogni singola parola. Gli arrangiamenti sono asciutti, misurati e non invadenti, merito del grande lavoro del maestro Carlo Guaitoli che con pianoforte e tastiere sostiene, arricchisce in maniera egregia. A creare ulteriore atmosfera ci sono gli arpeggi delle chitarre acustiche e i fraseggi di quelle elettriche suonate da Antonello D’Urso e il tappeto avvolgente del violoncello acustico e elettrico di Chiara Trentin.
In questa ardente serata di luglio, le parole di una delle sue canzoni ci sembrano carezze all"anima : "Nel cielo ancora chiaro si accendono le luci della notte, traspare nel silenzio un'ultima speranza di pace".
Scaletta Gli ultimi fuochi 1943 Auschwitz Veleni Un blasfemo Prospettiva Nevski Dammi la mano amore Il contatto Viale di solitudine Almeno pensami Lindbergh 'Inniò' ‘Anìn a grîs’ La recessione Atlantide Il vento caldo dell'estate Una notte speciale I treni di Tozeur Nomadi E ti vengo a cercare Il sole nella pioggia Per Elisa Chanson egocentrique
Articolo del
14/07/2024 -
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