Prosegue con grande successo l'ottimo festival Pergolesi Spontini, da anni fiore all'occhiello dell'estate jesina. Ad illuminare di bellezza la splendida piazza Federico II c'ha pensato Daniele Silvestri con una tappa del tour "Il cantautore recidivo".
Silvestri ha optato per una formazione a trio, più raccolta, ma al tempo stesso più originale e insolita. Con lui sul palco ci sono i validissimi Marco Santoro (fagotto, tromba e voce) e Davide Savarese (batteria, percussioni, cori).
In apertura di serata la giovanissima cantautrice Elisa Coclite in arte Casadilego. Cinque brani per lei, tra cui "Vittoria", dove ha mostrato una grande sicurezza vocale, accompagnandosi bene con pianoforte e chitarra.
Poi l'attenzione si è concentrata sull'entrata di Silvestri che in solitaria al pianoforte ha eseguito "Questo paese". Il cantautore sin da subito è risultato in ottima forma, con una voglia divertirsi e di far divertire.
Una scaletta interessante, per niente scontata, che nel corso della serata ha subìto variazioni. Tutto questo può accadere solo se hai dei musicisti fidati, con i quali crei un feeling pazzesco. Santoro con i suoi fiati ricama colori, atmosfere suggestive, sperimentazioni usando una pedaliera e Savarese sostiene il tutto con un avvolgente tappeto di percussioni e batteria (entrambi molto bravi anche nelle doppie voci e nei cori). Silvestri racconta la sua storia trentennale con aneddoti spassosi sulla nascita delle canzoni, propone riflessioni sempre con la giusta ironia, suona le chitarre e il pianoforte con passione e disinvoltura.
Tra i brani proposti alcune perle del passato come "Le cose in comune", "Banalità", "Sogno b", "Strade di Francia", momenti intensi con "Le navi" (dedicata a tutti i migranti) , "La mia casa", "Il girasole". Particolarmente riuscita la cover "Disamistade" dal capolavoro "Anime Salve" firmato De Andrè-Fossati.
"Il mio nemico" è ancora attualissima nonostante sia ispirata ai fatti di Genova 2001 e le sue parole sono acciaio "La dittatura c'è ma non si sa dove sta, non si vede da qua, non si vede da qua, il mio nemico non ha divisa, ama le armi ma non le usa, nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa". La serata scorre leggera e il trio si congeda dal pubblico, che invece li richiama a gran voce.
È tempo di bis e si ricomincia con "A bocca chiusa", brano tornato alla ribalta con il film "C'è ancora domani " di Paola Cortellesi. La piazza è in piedi, c'è voglia di ballare, tutti sotto al palco per "Salirò" e "La paranza". Silvestri si congeda con "Testardo" cantata in coro dalla platea tutta sold out. Un concerto magico, un viaggio affascinante, dove la musica d'autore dialoga con il jazz, il blues, la bossa nova. Silvestri per dirla alla Guccini, è un vero "Burattinaio di parole" che sa farsi amare per la sua spontaneità, per la sua purezza, per la sua capacità di trasportare.
Grazie perché ci hai fatto sentire tutti recidivi della tua musica, che per fortuna, non possiamo assolutamente farne a meno
(la foto è di Stefano Binci)
Scaletta
Questo paese L'uomo intero Mi persi Il suo nome Senza far rumore Ma che discorsi Le cose in comune La classifica Sogno b Strade di Francia Monetine Le navi La mia casa Banalità Il secondo da sinistra Desamistade La verità Pensieri Il girasole Occhi da orientale Il mio nemico A bocca chiusa Salirò La paranza Testardo
Articolo del
28/07/2024 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|