“È la fascinazione dei dettagli, dell’alternanza tra il buio e la luce dei quadri del Caravaggio che mi hanno ispirato, i suoi particolari rapiscono la mente e la portano lontano, nei pensieri profondi di ciascuno di noi. È un viaggio evocativo, tra chiaro e scuro, ombre e luci, alla ricerca non del senso delle opere, ma proprio di lui, del pittore, del Caravaggio. ” – Rita Marcotulli
Un emozionante evento è andato in scena il 20 novembre presso l’Auditorium Parco Della Musica “Ennio Morricone” nell’ambito del Roma Jazz Festival 2024, un affresco vividissimo di un animo tormentato e audace come quello del grande pittore nato a Milano nel 1571: Michelangelo Merisi, ovvero, Caravaggio.
Rita Marcotulli, in compagnia di un ensemble di musicisti straordinariamente coesi e protesi verso un suono che trascende i generi ha imbastito uno spettacolo che non è stato solo musica, ma un racconto poetico e conturbante inframezzato alle parole di Stefano Benni, preludio affascinante alle opere che, brano dopo brano, si avvicendavano sullo sfondo.
L’umanità di Caravaggio, i suoi simboli mitologici come la Medusa e la capacità di giocare in modo sublime con la tecnica del chiaroscuro in qualsiasi contesto, tutto convergeva ad immergere lo spettatore in un luogo sospeso.
I volti si frammentavano e si ricomponevano, si compenetravano e migravano, mentre un’animazione mimava a volte l’azione di un arto o donava fragili movimenti a labbra e sguardi. Un omaggio ad un grande artista e all’arte italiana tutta, travolgente come la bellezza delle opere mostrate, un flusso sonoro che ha abbracciato strumenti ed echi di elettronica, classica, jazz, senza bisogno d’altro che di silenzio ed empatia per comunicare con il numeroso e caloroso pubblico in sala.
Un viaggio figlio di uno sguardo sincero, profondamente fragile, umano e al contempo costellato di divino, intessuto da Rita Marcotulli insieme agli altri musicisti in questa serata che ha riverberato d’infinito, tra fraseggi di luce e sospiri di oscuro.
Rita Marcotulli pianoforte Mieko Miyazaki koto – voce Israel Varela percussioni – voce Michele Rabbia percussioni – electronic sound Tore Brumborg saxphone – soprano Michel Benita contrabbasso Marco Decimo violoncello Ideazione e composizione musicale: Rita Marcotulli Testi: Stefano Benni Regia e visual designer: Karmachina Scenografia: Angelo Linzalata Supervisione artistica: Fabrizio Borelli Produzione e project management: Tadaam S.R.L.
Articolo del
22/11/2024 -
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