Per Alan Sparhawk, ex componente dei Low, band che si è sciolta nel 2022 dopo la morte di Mimi Parker, che era anche sua moglie, la musica è tutto.
È come un pozzo profondo a cui attingere nei momenti di creatività, ma anche nei periodi di sofferenza. E di vero e proprio dolore dobbiamo parlare perché il rapporto d’amore fra Alan e Mimi era molto forte, un legame vero, molto stretto, al punto tale che per Alan non è stato facile ricominciare a vivere dopo la sua scomparsa. Allora si è fatto aiutare dalla musica: è riuscito a portare a termine le registrazioni di un album ad Ottobre del 2024, un disco intitolato “White Roses, My God”, ma proprio in questi giorni è stato pubblicato anche “With Trampled By Turtles”, un nuovo album, a soli sette mesi dal lavoro precedente.
Perché vi racconto tutto questo? Semplice. Il tour che lo ha portato stasera a Roma, a Largo Venue sulla Via Prenestina, ha preso il nome dal disco del 2024, ma in realtà contiene anche molti brani tratti dall’album nuovo. Un “format” piuttosto interessante per un “live act” che appare diviso in due parti, ognuna delle quali risente dell’atmosfera del disco di appartenenza. Alan si è presentato sul palco insieme ad altri due musicisti: suo figlio Cyrus Sparhawk, 19 anni, al basso, e Eric Pollard, alla batteria. L’inizio dello show è stato spigoloso e respingente, fatto di “dance beat” oscuri, di origine sperimentale e difficili da digerire.
Su brani come “I Made This Beat”, ricca di percussioni, come “Can U Hear”, decisamente funky e come “Get High”, più introspettiva, la voce è stata filtrata da un vocoder, semplicemente perché a volte ad Alan capita di non riuscire a sopportare la sua stessa voce. La sala sembrava avvolta dalle sonorità di un oscuro cabaret berlinese: tanto frastuono, ritmi frenetici e zero melodia, ma da lì a poco sarebbe cambiato tutto. Infatti il passaggio dalla sperimentazione più estrema alle ballate elettro acustiche contenute su “With Trampled By Turtles” ha cambiato decisamente in meglio la natura dello show.
Dall’agitazione cosmica frammista a “beat” elettronici che riflettevano un disagio interiore, Alan è passato a proporre riflessioni profonde sul tema della vita e della morte, sulla fascinazione generata da nuovi incontri, inaspettati e imprevisti, ed è tornato ad essere il “songwriter” di estrazione folk di Duluth, Minnesota, la stessa città che ha dato la nascita a Bob Dylan. L’esecuzione “live” di canzoni come “Not Broken”, “No More Darkness” e la bellissima “Stranger” ha generato forti emozioni fra il pubblico. Melodie minimali, rallentate ad arte, sonorità soffuse che pian piano si trasformano in un crescendo drammatico. La voce di Alan è diventata più profonda, anche un po' più cupa, al momento di raccontare storie personali quanto mai dirette e “in the face”.
Ci vuole coraggio per mettere in gioco tutto questo, per presentare un repertorio del genere, fuori da qualsiasi intento commerciale, una musica dignitosa e coerente, che basta a sè stessa. In una recente intervista a The Guardian, Alan ha parlato ancora di sua moglie, Mimi Parker, dei Low. “Io ero il motore, ma era lei che guidava!” Un ultimo squisito attestato d’amore, il segno di una unione profonda che vive in ogni istante della sua vita, ancora una volta in tour, fuori dall’America, in Europa, in città ogni volta diverse, ma con lei sempre nel cuore.
SETLIST
Get Still I Made This Beat Can U Hear Station Brother Project 4 Ever Heaven Screaming Song JCMF (Retribution Gospel Choir song) Torn & in Ashes Poor Man's Daughter (Retribution Gospel Choir song) Get High (Derecho Rhythm Section song) Too High Stranger Not Broken No More Darkness
Encore:
Walk Into the Sea (Low song) Days Like These (Low song)
Articolo del
04/06/2025 -
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