Lo show era intitolato “Police Deranged For Orchestra” e ha visto sul palco della Cavea l’istrionico Stewart Copeland, 73 anni, noto per essere stato il batterista dei Police e come autore di colonne sonore per il cinema o per il balletto , qui in veste di direttore d’orchestra, chitarrista e aizzatore di folle.
La scena era completata dalla prestigiosa Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno e da tre musicisti italiani di assoluto valore: Faso, noto per il suo lavoro con Elio e le Storie Tese, al basso elettrico, Vittorio Cosma, anche lui membro degli Elio e le Storie Tese e del collettivo The Producers, al pianoforte, e l’eccellente Gianni Rojatti, alla chitarra elettrica. Infine tre coriste di valore assoluto come Sarah-Jane, Laise Sanches e Raquel Brown, capaci di raggiungere vette vocali a dir poco mirabili. L’idea di partenza era quella di riproporre vecchi brani dei Police assolutamente sconvolti da arrangiamenti nuovi, mai eseguiti in precedenza. Una serata rock elettrizzante, che ha preso forma e colore dopo i primi quindici minuti di concerto, giusto per dare agli spettatori il tempo necessario per addentrarsi nella nuova formula che veniva loro proposta.
Brani leggendari come “Roxanne”, “The Bed Is Too Big Without You”, “Walking on the Moon”, “Spirits In The Material World”, “Every Breath You Take”, “Dont Stand So Close To Me” e “Can’t Stand Losing You” e un classico come “Message In the Bottle” rivisitati in chiave operistica, mescolati con il jazz, con l’avanguardia e la sperimentazione. La matrice “punk rock” o, in alternativa, “reggae” di certi brani, restava intatta, intendiamoci, ma lo stravolgimento avveniva in corso d’opera, durante l’esecuzione, in una sorta di fantastico “hellzapoppin” musicale, assecondato con straordinaria e lucida follia dallo stesso Copeland, che saltava in lungo e in largo sul palco. Un “rock show” elettrizzante che ha attraversa circa quaranta anni di carriera, compresi i momenti dedicati ai temi portanti delle colonne sonore di “Orc” e di “The Equalizer”, scritte da Copeland in un recente passato.
Una sorta di sinfonia rock , travolgente e sontuosa, che in certe occasioni ha ricordato la musica di Frank Zappa, unico artista capace di saper trascendere i limiti dettati da generi musicali, etichette e definizioni giornalistiche. Stewart Copeland ha messo a frutto la sua pluriennale esperienza come compositore, come arrangiatore e produttore e ha trasformato le “hit” dei Police in un qualcosa di completamente nuovo. Certo, l’immediatezza delle canzoni originali a tratti è venuta meno, sostituita però da una complessità tutto sommato gradevole e stimolante, in grado di far volare la mente verso destinazioni altre.
La serata si è conclusa con l’esecuzione esaltante di “Everything She Does Is Magic” e con il pubblico che si riversa sotto palco pronto a rispondere alle intonazioni musicali, festose, provocanti e ribelli di artista estremamente vitale, che non vuole saperne di invecchiare e che si è dimostrato ancora in grande forma.
SETLIST
Demolition Man King of Pain Roxanne Murder by Numbers Spirits in the Material World Walking on the Moon The Equalizer Every Breath You Take Orc Jam The Bed's Too Big Without You Don't Stand So Close to Me Message in a Bottle Can't Stand Losing You / Reggatta de Blanc
Encore:
Every Little Thing She Does Is Magic
Articolo del
28/07/2025 -
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