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Junior Sprea
Controtendenza
2016
Bonnot Music/Goodfellas
di
Valerio Di Marco
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Positività profusa a piene mani nel secondo album di Michele Spreafico, in arte Junior Sprea. La positività di chi, pur non negando il conflitto sociale, invita a vivere la vita accontentandosi di quel poco che si ha, come nel brano d'apertura Semplice; o di chi, tra frotte di cervelli in fuga, sceglie di restare in Italia perché è meglio vivere qui che altrove (Rimango Qua). Insomma, miele per la retorica renziana del paese che riparte. Ma non è tutto sorrisi e convenevoli, questo lavoro di Spreafico che giunge a cinque anni da “Voce”. Lui è un artista milanese per cui il reggae è una ragione di vita. Un reggae non scevro da connotazioni politiche ma che non va davvero contro la tendenza, anche se comunque non vi si accoda passivamente: nella colpa, un merito. Per certi versi ricorda Snow, il cantante canadese che sbancò nel 1992 con il singolo Informer Positività, dicevamo. Concetto ‘basic’ ma ribadito con la forza di chi ne è convinto. Ma, come detto pocanzi, non è tutto sole, mare e amore, il discorso che si fa qui. Si parla anche di rapporti interpersonali intaccati dai social, come nel singolo di lancio Inchiostro E Calamaio; di gente che in Palestina vive in un Kilometro Quadrato; e addirittura di No Tav, come in Cronache Di Una Marmotta, il cui vero motivo d'interesse è la partecipazione della storica band milanese dei Punkreas. Ed è curioso che ci si chieda «che me ne faccio dell'alta velocità» proprio nel brano più veloce del lotto. Palma a cui concorre anche Pull Up, ma qui la particolarità è il richiamo a quell'eurodance di inizio anni '90 che fa tanto Snap e Datura (chi se li ricorda?). L'apertura all'esterno, poi, è testimoniata anche dalla presenza, in Carovana, di La Dava dei Vallanzaska, band anch'essa meneghina e da 25 anni punta di diamante dello ska in Italia; nonchè di Gioman in Fino A Che Non Sorge Il Sole, pezzo che chiude un disco forse un pò più solare nella prima metà e più crepuscolare nella seconda. Perché se credevate di stare tranquilli per tutto il viaggio, vi sbagliavate.
Articolo del
12/05/2016 -
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