Preparatevi ad un clamoroso tuffo carpiato all’indietro nella storia del Rock and Roll, là dove però - invece di Tania Cagnotto - si esibirà per voi - eccessiva e perversa come mai - Arrow de Wilde, venti anni, vocalist degli Starcrawler, una band nata a Los Angeles nel 2015.
Questo Devour You, dal titolo quanto mai significativo, è il seguito dell’omonimo Starcrawler, uscito nel 2018. La band si avvale anche del contributo prezioso del batterista Austin Smith, compagno di liceo di Arrow alla Grand Arts High School di L.A. e di altri due giovani musicisti: il chitarrista Henri Cash e il bassista Tim Franco. L’album è una fiammata di Rock and Roll, incontaminato e potente, che richiama alla mente i primi Stooges di Iggy Pop, i Black Sabbath di Ozzy Osbourne, gli Ac/Dc, ma anche le sonorità ribelli delle Runaways, la prima rock band al femminile.
Ci sono gli anni Settanta nei fraseggi chitarristici, molto serrati e velocissimi, degli Starcrawler, è quella la chiave di lettura degli atteggiamenti sul palco di Arrow de Wilde, figlia d’arte (sua madre, Autumn de Wilde, una fotografa, suo padre Aaron Sperske, un batterista) . Devour You è un disco valido, che suona bene e possiede una coerenza interna in grado di soddisfare i cuori assetati di Rock an Roll: brani come “Bet My Brains”, “Home Alone” “You Dig Yours e la bellissima “She Gets around” fanno centro al primo ascolto, ma è dal vivo che gli Starcrawler si sono conquistati la loro fama. Tutto questo grazie alla sfrontata Arrow, non bellissima, ma assolutamente senza freni, capace di provocare la folla e al tempo stesso esaltarla seguendo le orme del profeta Iggy Pop.
Tornando all’album, il disco presenta anche ballate più morbide, come “Rich Taste” e “Call Me A Baby”, talvolta il rock and roll cede il posto a sollecitazioni gradevolmente pop e, in sintesi, contiene la formula che ha portato al successo tempo fa sia i Foo Fighters che i White Stripes. Non è difficile prevedere un futuro importante per gli Starcrawler, che non rappresentano nulla di straordinariamente nuovo, dal punto di vista musicale, ma sono di certo più sinceri ed autentici dei Pretty Reckless dell’attrice e modella Taylor Momsen, che puntava tutto sull’apparenza e su una certa, ben individuata, estetica decadente del rock and roll. Da ascoltare
Articolo del
21/11/2019 -
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