Dopo aver trascorso un periodo di estrema sofferenza e di dolore, Ane Brun è tornata sulla scena discografica e ha pubblicato, a distanza di un mese, ben due album, uno dopo l’altro: “After the Great Storm” e questo “How Beauty Holds the Hand Of Sorrow”, un disco delicato e davvero molto, bello che ci regala delle atmosfere raffinate, sospese come sono fra musica classica, elettronica, jazz e pop d’autore.
Ane Brun è una cantautrice norvegese, ma da tempo ormai risiede in Svezia. Stilisticamente legata a Kate Bush, ha dovuto affrontare un blocco totale sul piano compositivo dopo la morte del padre, avvenuta nel 2016. Tanta tristezza, troppo dolore, nessuna idea su come elaborare il lutto.
Quando poi l’anno scorso ha deciso di tornare in Norvegia, in una piccola baita di montagna, come d’incanto l’ispirazione è tornata. Composizioni come “Last Breath”, “Closer”, “Meet You At The Delta”, “Song For Thrill And Tom” , “Lose My Way” e la bellissima “Trust”, alternano esecuzioni al pianoforte e alla chitarra, sono arrangiate con grande cura e mettono in evidenza una vocalità cristallina e sognante, punto di forza di Ane Brun. “Breaking The Surface” è un brano dedicato all’ondata pandemica, racconta la frustrazione del “lockdown” e il dolore per la perdita di vite umane.
Solo quando raggiungi il momento più acuto del dolore, intravedi la strada per risalire. Questo l’atteggiamento di Ane Brun, che non ha esitato a mettere a nudo le sue emozioni più vere , le sue sensazioni più intime, per regalarci un album sofferto, ma che contiene anche delle composizioni diverse, più solari, che contengono gli stimoli necessari per ricominciare a vivere. Da ascoltare.
Articolo del
04/02/2021 -
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