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Primal Scream
Reverberations (Travelling Through Time)
2023
Young Tiki
di
Andrea Salacone
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I Primal Scream pre-“Screamadelica”: è probabile che la tendenza prevalente sia considerare irrilevante la fase iniziale della carriera del gruppo.
Tuttavia, come messo in rilievo dalle pregevoli liner notes stilate da Bob Stanley (Saint Etienne), a metà degli anni Ottanta la band di Bobby Gillespie e Jim Beattie ebbe un ruolo significativo nella scena indipendente che si stava sviluppando a Glasgow.
Colmato il vuoto lasciato dalla chiusura della Postcard Records nel 1981, e benché snobbati dalle testate di settore, i Primal Scream iniettarono linfa vitale nell’underground del Regno Unito.
Dopo la pubblicazione della (ormai quasi leggendaria) compilation in cassetta di artisti vari “C86”, curata da Neil Taylor del New Musical Express, il brano di apertura, “Velocity Girl” (composto da Gillespie) diede origine a una serie di progetti musicali che tentavano di riprodurre il sound degli originali.
“Reverberations (Travelling Through Time)” fornisce una testimonianza preziosa delle session (John Peel Show e Janice Long Show) registrate per la BBC Radio tra il 1985 e il 1986, e include anche i pezzi dei due singoli incisi per la Creation Records di Alan McGee.
In quegli anni i suoni elettronici della svolta “Screamadelica” sono ancora lontani nel futuro. Per chi apprezza, qui ci si delizia con melodie e motivi in cui echeggiano Byrds, Love, Big Star, e al contempo l’influenza di Velvet Underground e Stooges.
Perle pop brevi ed essenziali, con armonie luminose, arpeggi carezzevoli e chitarre ora scampanellanti ora distorte. “Imperial”, “Velocity Girl”, la grazia di “Feverclaw”, la dolcezza di “I Love You”, la psichedelia di “Crystal Crescent”, la musicalità gioiosa di “Subterranean” e “Leaves” (i Jesus and Mary Chain sono dietro l’angolo), il vigore fumineo di “Spirea X”. Non ci sono riempitivi.
Disco splendido, e per i fan irrinunciabile.
Articolo del
11/11/2023 -
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