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Due agosto 1927, Bristol, Tennessee. A.P.Carter, sua moglie Sara Dougherty Carter, e sua cognata Maybelle Addington Carter sono in studio per registrare i loro primi brani. Appena due giorni prima, durante un’audizione, il talent scout e produttore Ralph Peer si era dimostrato interessato a questa formazione folk originaria della Virginia composta da un uomo e due donne. È già la seconda giornata di registrazioni per i tre. Tocca al quinto singolo. Si intitola Single Girl, Married Girl. La canzone parla delle differenze tra una donna single, appunto, e una sposata.
La prima vestita di tutto punto, intenta a fare shopping liberamente per i negozi, la seconda, invece, è costretta a dondolare la culla mentre versa in lacrime. Il trio, che sarebbe passato alla storia come The Carter Family, all’epoca desta non poco scandalo con una folk song impegnata, che sottolinea la forte voglia di indipendenza da parte del sesso femminile.
Quello sarebbe stato uno dei primi manifesti femministi trasposti in note. Sono trascorsi novant’anni da quell’incisione e le donne di passi importanti nel sociale, nella vita e nella musica ne hanno fatti tanti, enormi. Sono loro, infatti, a trainare il music business, a stravolgerlo, a tingerlo di rosa e tanti altri colori come e quando vogliono. Senza fare troppi excursus per citare le grandi glorie del passato (e automaticamente del presente) come Billie Holiday, Joan Baez, Joni Mitchell, Janis Joplin, Patti Smith sino alle più recenti Whitney Houston e Madonna, basta aprire una qualsiasi pagina Internet inerente alla musica o di streaming audio per leggere nomi tutti al femminile.
Non solo bei visi in grado di bucare lo schermo: le nuove popstar di voce ne hanno da vendere, ma soprattutto riescono a imporsi sui social, sul mercato e sul palco con il loro carisma e numerosi altri ingredienti segreti che le rendono così attraenti. È il caso della cantante californiana Katy Perry, personaggio più seguito su Twitter e che ha eguagliato il record di Michael Jackson, avendo avuto 5 singoli estratti dallo stesso album al numero 1 della Billboard Hot 100, o l’eccentrica Lady Gaga, che ha tenuto incollati al teleschermo ben 150 milioni di spettatori con la sua performance durante il Super Bowl. In sostanza? L'evento musicale più visto nella storia. Cosa dire delle talentuosissime Jennifer Lopez, Rihanna e Beyoncè, sempre più imperanti e poliedriche viste le esperienze nel cinema e nella moda. E poi la britannica Adele, bravissima, capace in pochissimi anni di sfornare hits ascoltate nel mondo intero, una ragazza e un’artista che non le ha mai mandate a dire su chi magari la criticava per le sue taglie un po’ generose . Miley Cyrus, Selena Gomez, Ariana Grande e co. rappresentano le “nuove leve’’, alcune delle quali piene di estro, giovanissime, su cui ci si chiede se resteranno, ma che in qualche modo adesso riescono a far parlare di loro. Diciamoci la verità, a parte i pochi intramontabili dinosauri del rock ancora in giro, oggi sono le donne a dettare legge nella musica. Nel bene e nel male, a seconda dei punti di vista e delle ideologie, ma è un dato di fatto: girls can rock!
Articolo del
08/03/2017 -
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