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Chuck Berry, il padre del rock’n’roll, è morto oggi, all’età di novant’anni.
Chitarrista fenomenale, cantante dal timbro irripetibile e compositore delle più grandi hit che il mondo del rock possa ricordare, Chuck Berry ha lasciato un’impronta fondamentale con canzoni che sono diventate il manifesto di un’epoca:“Maybellene,” “Roll Over Beethoven,” “Memphis,” “My Ding-a-Ling” and “Sweet Little Sixteen,”
Il suo decesso è stato confermato oggi dalla polizia di St. Charles County, in Missouri, ma le cause non sono state ancora specificate.
“Johnny B. Goode”, la sua hit più conosciuta, è stata scelta da Carl Sagan tra le canzoni da includere nella raccolta “Earth Sounds and Music” da inviare con il Voyager nel 1977 nello spazio tra le opere dell’eccellenza del genere umano. Berry, nel 1986, fu tra i primi musicisti ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame, dopo essere stato celebrato nel 1985 nella Blues Foundation’s Hall of Fame ed aver ricevuto un Grammy Award alla carriera.
Nel 1979 suonò alla Casa Bianca per l’allora Presidente Jimmy Carter e viene considerato dalla Rivista Rolling Stone al sesto posto della top 10 dei chitarristi di tutti i tempi.
John Lennon disse di lui “se volete trovare un altro nome da dare al rock’n’roll, allora potete chiamarlo ‘Chuck Berry’”.
E’ evidente e dichiarata la sua influenza diretta su quelle che sarebbero state le leggende della musica nate negli anni sessanta, dai Rolling Stones ai Beatles, passando per i Beach Boys, the Band, Jimi Hendrix, David Bowie, Eric Clapton, AC/DC, Sex Pistols, Jerry Lee Lewis.
Chuck Berry riuscì con le sue canzoni a parlare ad un mondo nuovo, a quello dei giovani e degli adolescenti che con la sua musica cominciarono a ballare e a suonare.
Nato il 18 ottobre del 1926, Chuck Berry ha lasciato una grande eredità a tutto il mondo del rock e la sua musica continuerà sempre a suonare in mille locali sparsi per il mondo e a viaggiare nello spazio
Articolo del
20/03/2017 -
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