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“Ci siamo conosciuti grazie a una ragazza. Il suo nome era Kathleen O’Brien ed era l’ex fidanzata di Peter Buck (il chitarrista dei R.E.M.). Lei poi ha iniziato a uscire con Bill (Berry, il futuro batterista). Cercavamo un cantante ed un chitarrista e lei sapeva che Peter e Michael erano una sezione ritmica e così ci ha messo in contatto. Il nostro primo concerto è stato a una festa organizzata da lei”. Cosi racconta la nascita dei R.E.M. Mike Mills, il bassista di uno dei gruppi più influenti degli ultimi trent’anni, protagonisti della nuova puntata di Rock Legends su RaiPlay.
I R.E.M. arrivano da Athens – una piccola cittadina di sessantamila abitanti della Georgia di cui ventimila studenti - già patria degli eccentrici B-52's. Tra l'80 e l'82 girano l'America. La prima uscita discografica del gruppo, dopo il brioso singolo "Radio Free Europe", è l'Ep Chronic Town (1982) ma già all'esordio su 33 giri, con Murmur, i R.E.M. diventano il gruppo del momento negli Stati Uniti, l'unico capace di fare musica "underground" conquistando il pubblico.
"Saranno originali tra dieci anni come lo sono ora" sentenziò il New York Times al loro debutto ufficiale. Era il 1983. E da allora il destino dei R.E.M. è sempre stato quello di esplorare nuovi territori senza mai annoiarsi o perdere per strada un pubblico che li ha amati e seguiti per lungo tempo.
I loro primi lavori degli anni ottanta, dal secondo album, Reckoning (1984) passando per The Reconstruction (1985) e Lifes Rich Pageant (1986), portano ad un primo momento di svolta con Document (1987) che segna l'inizio della loro seconda stagione. I quattro ragazzi di Athens riescono finalmente a mettere a fuoco la cosa che riesce loro meglio: le canzoni, i ritornelli sempre con la supervisione del produttore Scott Litt che ne ha forgiato il suono e l’impronta. Arriva anche un megacontratto da dieci milioni di dollari con la Warner che li proietta nella grande arena musicale in un periodo in cui la concorrenza non manca. Green (1988) è un album dai forti contenuti politici e sociali che inizia a mettere in luce la personalità e il carisma di Stipe come interprete e compositore.
Ma il vero momento della verità per i R.E.M. arriva con l’uscita di Out Of Time (1991), oltre quindici milioni di copie vendute, numero 1 nelle classifiche Usa e un'introduzione apocalittica: "Il mondo sta collassando intorno alle mie orecchie”. Il successo è cosi fragoroso che induce il gruppo ad una pausa di riflessione che coincide con Automatic For The People (1992), l'album più cupo e funereo della loro carriera. Non immuni agli alti e bassi, nel 1994 i R.E.M. infilano un altro capolavoro Monster con una delle loro performance più dure e irruente di sempre. Stiamo per entrare nel periodo della piena maturità per Stipes e soci che con New Adventures In Hi-Fi (1996) cercano di riassumere antologicamente i suoni e i generi della musica americana del dopoguerra, dal roots-rock al folk, dal country al blues, dal rock'n'roll all'hard-rock.
Nel frattempo , dopo l’aneurisma celebrale che lo colpì in Svizzera durante un concerto, Berry (il batterista) decide di lasciare la band. Alcuni momenti di riflessione ma anche un nuovo supercontratto con la Warner di 80 milioni di dollari per produrre una decina d'album con cadenza biennale, riporta subito il nuovo trio sui binari per tre album Up, Reveal e Around The Sun, inframezzati nel 1999 dalla colonna sonora di Man On The Moon, che non hanno lasciato il segno. Anche il successivo Reveal (2001), album visionario e melodico, sembra risentire di un condizionamento compositivo dato dai rigidi vincoli discografici ed economici cosi serrati. Around The Sun (2004) è un album malinconico dove ancora riecheggia lo shock degli eventi successivi all’11 settembre.
Ma il colpo di reni arriva con Accelerate (2008) un disco che dura appena 35 minuti ed è composto dalle canzoni più veloci e d'impatto che i R.E.M. abbiano composto da molti anni a questa parte. Collapse Into Now (2011) conferma la ritrovata vitalità del trio di Athens. Siamo, però, all’epilogo della loro storia, il loro ultimo tour rimarrà quello del 2008. Nonostante le offerte milionarie per continuare a rimanere insieme e fare i dischi, Stipe, Mills e Buck decidono consensualmente di mettere la parola fine ad una storia trentennale che, al di là delle necessarie didascalie, verrà ricordata per la sua interminabile originalità. “Temevamo di diventare la più grande rock band del mondo”. E per alcuni tratti, forse senza saperlo, lo sono stati sul serio
Articolo del
17/05/2017 -
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