David Bowie Non solo Sgt. Pepper. 50 anni fa arrivava nei negozi anche il primo Lp di un nuovo artista londinese 1/06/2017 di Francesco Donadio

Non solo 'Sgt. Pepper'. 50 anni fa esatti arrivava nei negozi, per l'etichetta Deram, anche il primo Lp di un nuovo artista londinese, David Bowie.

Era il 1° giugno 1967. La peggiore data che poteva essere scelta. L’album d’esordio del futuro Duca Bianco passò inosservato mentre 'Sgt. Pepper', come ci raccontano anche gli storici, diventò una delle massime espressioni della pop music del Secolo Ventesimo (oltre, naturalmente, a segnare il passaggio dal 45 giri all’Lp quale formato dominante). Gli estimatori di Bowie, su questo primo album, hanno pareri discordanti. C’è chi lo ritiene nulla più che un confuso esperimento giovanile, altri addirittura un’aberrazione. Lo stesso autore ha detto di vergognarsene, e per anni non l’ha considerato parte del suo cosiddetto “canone ufficiale”, evitando accuratamente di dare il proprio assenso a ogni tentativo di ristampa. Dal vivo, poi – a partire dal ‘69 – non ne ha mai eseguito neanche un brano, fatta eccezione per Silly Boy Blue, riesumata per un paio di performance benefiche a favore del Tibet nel Nuovo Millennio. Eppure 'David Bowie' conserva un suo fascino. Rappresenta un artista in transizione, in cerca di una propria voce, che – come sappiamo – presto troverà. Ma le melodie ci sono, l’ugola pure, anche se non è ancora la vocalità duttile capace di passare agilmente dai bassi agli alti che caratterizzerà la fase “epica” della sua carriera. E il produttore, Mike Vernon, fece un ottimo lavoro con queste prime acerbe composizioni e con le (sgangherate, a detta di tutti) partiture orchestrali fornitegli dall’autore e da Dek Fearnley.

(tratto da 'Fantastic Voyage. David Bowie. Testi commentati'). Articolo del  01/06/2017 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati