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Massive Attack
Un album in DNA è per sempre
di
Emmebi .
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"Mezzanine", album manifesto dei Massive Attack verrà salvato su DNA artificiale a 20 anni dalla pubblicazione grazie a un metodo sviluppato dal Politecnico federale di Zurigo. Si tratta di un sistema d'archiviazione la cui durata di vita viene misurata in secoli, se non in millenni, contro la qualche decina d'anni garantiti dai compact disc. L’album, una volta ricodificato, è stato inserito in filamenti artificiali di DNA, raccolti in 5 mila nanosfere di vetro invisibili a occhio nudo. Le “perline” sono state a loro volta inserite in una piccola boccetta d’acqua, dalla quale il DNA può essere estratto in ogni momento
Per raggiungere lo scopo -spiegano gli esperti dell'ateneo nel comunicato pubblicato lunedì- la traccia sonora è stata dapprima modificata in sequenza binaria (una serie di "uno" e di "zeri") poi è stata compressa per arrivare a un volume di 15 megabyte, con una qualità superiore a quella degli MP3. Un'azienda statunitense sta attualmente realizzando le 920'000 molecole sulle quali l'opera verrà preservata; queste verranno successivamente incapsulate in 5'000 supporti di vetro da 160 nanometri, invisibili all'occhio nudo, che potranno poi essere conservati, immersi in un liquido, in minuscoli flaconi. Robert Del Naja, il musicista tra i fondatori del gruppo nonché pioniere del genere trip hop, ha collaborato con due laboratori di Zurigo per sintetizzare l’intera tracklist di Mezzanine in molecole di DNA. L’artista è sempre stato interessato alla contaminazione tra campi del sapere e della scienza e ha trovato il modo di conservare la musica per migliaia di anni sfruttando la moderna bioingegneria. A spiegare come è avvenuta l’incisione è stato il professore Robert Grass, membro dell’Istituto di Chimica e Bioingegneria ETH di Zurigo. «Mentre le informazioni contenute in un CD o in un hard disk sono una sequenza di 0 e 1, la biologia immagazzina informazioni genetiche in una sequenza di quattro blocchi di DNA: A, C, G e T», ha spiegato.
«Rispetto ai tradizionali sistemi di raccolta dati, è abbastanza complesso e dispendioso tradurre informazioni in DNA», ha avvisato Grass. «Tuttavia, una volta trasformato in DNA, se ne possono fare velocemente milioni di copie con il minimo sforzo»
Articolo del
24/04/2018 -
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