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Dal 14 giugno al 10 agosto un lungo calendario di concerti e di iniziative per celebrare un quarto di secolo di uno dei festival estivi più suggestivi della capitale. La soddisfazione e l’emozione nelle parole di Alberto Giustini (uno degli ideatori della rassegna) e Simona Sinopoli di Arci Roma che hanno illustrato il programma e lo spirito di questa venticinquesima edizione
Con l’Estate Romana alle porte, si parte con la conferenza stampa di Villa Ada – Roma incontra il mondo, quest’anno al suo 25° appuntamento. E’ il Monk a fare da padrone di casa per una folta conferenza stampa, dove si racconta l’edizione di quest’anno ma si percorre a grandi passi anche la storia del festival musicale forse più longevo di Roma.
L’apertura è affidata a Simona Sinopoli, presidente ARCI Roma, che presenta brevemente tutte le persone coinvolte nell’organizzazione e ricorda l’importanza di questa edizione e della sua storia, e dell’importante lavoro di cultura e socialità che Arci svolge tutto l’anno e che maggior ragione vuole riportare dentro il festival di Villa Ada. La storia viene narrata in sintesi da Alberto Giustini, uno degli ideatori del festival, che ricorda l’epoca di Massenzio e della prima Estate Romana, e arriva al 1993 anno in cui nacque Villa Ada, con lo spirito di mettere in dialogo Roma e il mondo che si stava delineando, con tutti le sue voci e i suoi colori.
Si entra poi nel merito di questa edizione che, come spiega Saro Lanucara (alias Poppy), vuole essere di ispirazione romantica, e per questo è stato scelto De Andrè e la sua frase “Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai” come incipit, a sottolineare il rapporto che c’è e sempre c’è stato fra questo festival e la sua città, il suo pubblico e le sue istituzioni. Un appunto, infatti, è stato fatto alle difficoltà spesso incontrate nel tempo nel dialogo con le istituzioni, e l’impressione che a volte non c’è stata quella collaborazione che ci si aspetterebbe a supporto di iniziative di divulgazione culturale importanti e aggreganti come questa.
La direzione artistica comprende, oltre a Saro Lanucara, Raniero Pizza (Monk), Giuseppe Giannetti (30 Formiche) e Luca Bracci. L’insieme di queste menti esperte ha prodotto un cast eclettico e variegato, come più volte sottolineato, che mescola il cantautorato con l’indie, le nuove tendenze Trap e il folk-pop, per assecondare lo spirito plurale del festival e cioè riassumere 25 anni di storia e allo stesso tempo dare spazio anche ad uno scenario musicale attuale completamente nuovo. Creare un ponte fra passato e futuro, e dare continuità.
Arci però, si sa, non si occupa solo di cultura ma anche di sociale. Ed è per questo che Claudio Graziani (Arci) ci riferisce che il 20 giugno, in occasione della giornata mondiale dei rifugiati, è previsto un programma interamente dedicato al tema, ed organizzato in collaborazione con l’UNHCR. Suoni, cibo, culture del mondo si incontreranno intorno al laghetto di Villa Ada, a sottolineare l’aspetto umanitario del festival e della reale intenzione di stimolare e agevolare l’incontro fra culture.
Ci sarà inoltre un’area free, chiamata Dada Park. La responsabile Maura Crudeli (Arci) ci ha descritto che qui saranno ospitate realtà di vario genere vicine allo spirito di Arci e che porteranno temi come la sostenibilità ambientale ed economica, la mobilità, e dove verranno ospitati anche dei live su un palco junior in orario aperitivo e after (dopo il live sul palco principale). Vi saranno sia cantautori e band che battono i primi colpi su un palco ma anche nomi già sentiti nei circoli di base che faranno del mini palco il loro trampolino di lancio.
Il programma, che è ancora in fase di completamento, vede già nomi molto interessanti che come detto fanno parte dei nuovi scenari musicali (Noyz Narcos, Nitro, Tedua, Willie Peyote, Galeffi), ma ci saranno anche nomi già affermati e già noti al pubblico di Villa Ada (Orchestraccia, Giovanni Lindo Ferretti, Calibro 35, Bud Spencer Blues Explosion). Confermata anche la presenza di Goran Bregovic e di Little Steven and The Disciples of Soul.
Novità da segnalare, quest’anno Villa Ada ha un suo “jingle” composto da una band di due giovanissimi molto bravi, gli Urbania (che bisognerà tenere d’occhio in futuro), che alla fine della conferenza stampa hanno suonato il loro ultimo pezzo “Tulipani”, in attesa dell’uscita dell’EP di esordio. Partner della manifestazione anche Radio Sonica che trasmetterà in streaming direttamente dal festival. Aspettiamo quindi l’apertura del 15 giugno per andare ad immergerci in questo viaggio nei suoni del mondo nello scenario storico di Villa Ada
Articolo del
31/05/2018 -
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