La Sicilia a Sanremo
Leggendo la lista degli artisti in gara a Sanremo, una certa ricorrenza mi è saltata agli occhi: ci sono molti duo e featuring, originali, riformati o creati appositamente per il Festival. C’è il duo indie-rock Coma_Cose (Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli), i bizzarri featuring di Davide Toffolo (storico componente dei Tre Allegri Ragazzi Morti) con gli Extraliscio (gruppo che mischia liscio, folklore romagnolo e punk rock) e del genio di Max Gazzè con la misteriosa Trifluoperazina Monstery Band (Esiste? Non esiste? Sarà lo stesso Gazzè a moltiplicarsi sul palco o l’orchestra che si presterà al gioco? Vedremo).
E ci sono Colapesce e Dimartino, coppia di cantautori siciliani che si ritrovano dopo l’album I Mortali uscito a giugno 2020. Nel disco hanno omaggiato la loro Sicilia (Luna araba), parlato di temi sociali e di cronaca, come l’amore che lega una coppia di assassini (Rosa e Olindo) e di tutti i luoghi comuni e le regole non scritte da rispettare oggi per avere successo con la musica (Il prossimo semestre). A Sanremo portano una canzone che, già dal titolo, sembra una promettente dichiarazione d’intenti, Musica leggerissima.
Colapesce, nome d’arte di Lorenzo Urciullo, classe 1983, approda al Festival con all’attivo tre album: Un meraviglioso declino (2012), Egomostro (2015) e Infedele (2017), oltre al già citato I Mortali e tre EP: Colapesce (2010), Nove cover (2012) e Compendio Infedele (2018). Il nome d’arte proviene dalla leggenda di Colapesce che vanta una versione messinese, una catanese e una napoletana ed è stata ripresa addirittura da Italo Calvino, Friedrich Schiller e da diversi cantanti e gruppi musicali folkloristici e avrebbe una rappresentazione visiva nella fontana delle 99 cannelle che si trova a L’Aquila. Il racconto ha come protagonista un ragazzo amante del mare a tal punto da restare a vivere nell’universo subacqueo e che, secondo la rielaborazione più conosciuta, sott’acqua sorregge una delle tre colonne su cui posa la Sicilia e, ogni cento anni, riemerge per guardarla.
Si tratta di una curiosità che fa capire quanto Colapesce sia legato alla sua terra e agli artisti che ci sono nati, tra cui il collettivo catanese Ground’s Orange, su cui ritornerò tra poco, che ha realizzato il videoclip del singolo del 2014 Maledetti italiani. Non solo musica, poiché il cantautore siciliano nel 2015 ha pubblicato con Alessandro Baronciani la graphic novel La Distanza e, nel 2018, la biografia Maledetto italiano. L’interesse per la grafica è intuibile anche nel videoclip del brano Reale che è un cartone animato (in una sorta contraddizione tra il significato del titolo e la realizzazione visiva) realizzato mescolando la tecnica Rotoscope e l’animazione a mano in 2D, in cui il protagonista viaggia attraverso alcuni dei film più conosciuti della storia. Colapesce ha sviluppato un’estetica riconoscibile, un linguaggio poetico e con echi letterari senza rinunciare a degli arrangiamenti orecchiabili e delle sonorità contemporanee. Dimartino, al secolo Antonio Di Martino, nasce a Palermo nel 1982.
Prima della carriera da solista, Dimartino è stato il nome della band fondata dal cantautore nel 2010 con componenti provenienti dal gruppo Famelika, che avevano iniziato la loro avventura nel 1998. Tra i dischi pubblicati troviamo l’EP Non vengo più mamma del 2013 e gli album Cara maestra abbiamo perso (2010), Sarebbe bello non lasciarsi mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile (2012), Un paese ci vuole (2015), Un mondo raro (2017), Afrodite (2019) e, ovviamente, I Mortali (2020) . Anche lui, come Colapesce, è appassionato di illustrazione e letteratura, poiché nel 2013 ha curato il progetto e i dialoghi del fumetto Non vengo più mamma che accompagnava l’EP omonimo e nel 2017 ha scritto con Fabrizio Cammarata il libro Un mondo raro riguardante la vita della cantante messicana Chavela Vargas, le cui canzoni erano contenute nell’album omonimo.
La passione per il Messico è confermata dalla canzone Diego ed io, scritta con Brunori Sas nel 2017 e utilizzata come sottofondo musicale della mostra dedicata a Frida Kahlo al Mudec di Milano. Il videoclip del brano No Autobus (2013) mostra l’interesse di Dimartino per la tecnologia, in particolare per la tecnica del rendering 3D che si sposa, anche nel suo caso, con l’attaccamento alle sue origini siciliane, a cui ha reso omaggio, insieme a Colapesce, attraverso il duetto con Carmen Consoli nel singolo del 2020 Luna Araba, il cui video è, ancora una volta, animato. Dagli arrangiamenti più classici e swing a quelli più vicini al rock, Dimartino presenta sempre testi critici verso la società con citazioni a libri ed opere.
Mentre aspettiamo il 2 marzo per vederli cantare e suonare insieme, Colapesce e Dimartino proprio in queste ore sono al centro di una polemica, scatenatasi dopo la diffusione sui loro canali social di un video (girato dai Ground's Orange di cui sopra che hanno realizzato anche il cortometraggio disponibile solo per quelli che avevano preordinato il disco I Mortali, intitolato I mortali: un live movie di COLAPESCEDIMARTINO, delineato come “l'episodio pilota di una serie tv che nessuno ha mai avuto il coraggio di girare”) nel quale il primo confessa al suo amico di sapere, grazie a una soffiata proveniente da “Udc, massoneria, Cavalieri di Malta” chi vincerà Sanremo, chi riceverà il Premio della Critica, chi arriverà ultimo.
Per queste allusioni, il senatore Antonio Saccone del partito in questione ha chiesto di rimuoverlo immediatamente. Le premesse sono buone. Continuiamo a presentare altri due cantanti delle Nuove Proposte. Dellai sta per i gemelli Matteo e Luca Dellai di Cattolica che si presentano con la canzone Io sono Luca (precedentemente intitolata Castelli di Carte), ritornello memorizzabile e video spiritoso, che parla dei problemi e delle difficoltà che i giovani possono incontrare diventando adulti e di come riescono a superarle più facilmente se hanno qualcuno su cui contare.
Il duo nel 2020 ha pubblicato un altro singolo intitolato Non passano gli aerei. Elena Faggi è una giovanissima cantautrice, attrice e ballerina nata a Forlì nel 2002. Nel 2017 ha partecipato a Italia’s Got Talent con il fratello Francesco, con cui ha collaborato nel singolo Petali di stelle e luna (2017). All’Ariston porta la canzone Che ne so, che mette in risalto la sua precisione vocale in un’atmosfera scanzonata accompagnata da un testo che parla dell’illusione amorosa adolescenziale. Elena ha pubblicato altri singoli, suona il violino e ha partecipato ad alcuni musical.
Articolo del
20/02/2021 -
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