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Drake/Lamar
Senza esclusione di colpi
di
Giulia Artesi
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Kendrick Lamar e Drake si sono sfidati per più di un decennio a colpi di classifica e godendo di un successo parallelo e planetario. Con un’accelerazione improvvisa sono partiti negli ultimi giorni i loro attacchi incrociati senza esclusione di colpi in una serie di brani pubblicati durante lo scorso fine settimana.
Attacchi incrociati, a suon di musica, con testi riguardanti la razza, l'appropriazione indebita, l'abuso sessuale e fisico, la misoginia, l’ipocrisia e tutti i possibili traumi indotti dalla cattiva condotta dei protagonisti.
Il più prolifico è stato Lamar che ha pubblicato quattro tracce velenose e senza filtri per un totale di più di 20 minuti di nuova musica al vetriolo.
L’escalation però è sfociata in cronaca nera: martedì, una guardia di sicurezza è stata colpita da colpi di arma da fuoco ed è stata gravemente ferita fuori dalla casa di Drake a Toronto, che a suo tempo era apparsa sulla copertina di "Not Like Us" di Lamar che ne aveva svelato la posizione.
Ma perché due dei più famosi rapper al mondo hanno deciso di darsele di santa ragione?
Dalla fine di marzo il tanto atteso testa a testa sembrava inevitabile. Era solo questione di tempo e di una scusa buona. D’altronde il dissing tra rapper sono innati sin dalle origini dell’hip-hop con faide incrociate tra Tupac e The Notorious Big, Jay-Z e Nas, , LL Cool J e Kool Moe Dee.
E dire che Drake e Lamar avevano cominciato bene quando collaborarono nel singolo Poetic justice nel lontano 2012. Per arrivare con un salto spazio temporale ad oggi, dopo alcuni segnali di particolare antipatia lanciati via social. Il botta e risposta tra Drake e Kendrick Lamar è iniziato con il brano "Like That", e da quel momento la controversia è progredita scatenando una vera e propria 'Civil War del rap' che ha coinvolto diverse superstar, tra le quali anche Rick Ross, J Cole, The Weeknd e Kanye West.
Nel pomeriggio di ieri venerdì 3 maggio Lamar era tornato ad attaccare Drake con la traccia diss intitolata "6:16 in LA", entrambi gli artisti hanno risposto colpo su colpo nella notte italiana nella mattinata di sabato 4 maggio con attacchi infuriati in "Family Matters" di Drake e "Meet the Grahams" di Kendrick Lamar.
Ma l’ultimo capitolo in ordine cronologico è arrivato da Drake, che nella notte di lunedì 6 maggio ha riattaccato il rivale con ‘The Heat Part 6’ con la volontà palesi di appropriarsi di uno dei marchi distintivi di Lamar (la saga di ‘The Heat’) e irritarlo ancora di più.
C’è molto rancore vero e irrazionale in questo ultimo beef tra superstar del mainstream che ha ravvivato una tradizione che si era sopita negli ultimi anni facendo balenare una sorta di “pax hip hop”. Preoccupa l’incredibile carico d’odio che i due stanno manifestando e che potrebbe sfociare nella logica di uno scontro tra fazioni. Perché le parole, a volte, sono delle vere e proprie armi contundenti
Articolo del
08/05/2024 -
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