Il 17 aprile presso il Teatro Palladium di Roma è stato presentato il progetto DA.RE. – Dance Research promosso da La Scatola dell’Arte e sostenuto dal MIBAC. La Direzione artistica di DA.RE. – Dance research è a cura di Adriana Borriello, coreografa e pedagoga di respiro internazionale coadiuvata da Ada D’Adamo, storica della danza, attiva in ambito didattico e divulgativo e da Silvia Rampelli, nota coreografa attiva anche in ambito teorico, formativo e sociale. Il pubblico affluito per questa speciale occasione ha potuto osservare dei percorsi laboratoriali realizzati dai seguenti coreografi: Adriana Borriello, Michele Di Stefano, Daniele Ninarello, Silvia Rampelli, Gianni Staropoli e il contributo di Antonella Talamonti. Gli artisti che si sono esibiti nel corso della serata sono stati: Elisabetta Bonfà, Valentina Buffone, Margherita Celestino, Francesca Dibiase, Aurelio Di Virgilio, Marina Donatone, Carolina Ellero, Beatrice Fedi, Martina Gambardella, Verdiana Gelao, Chiara Lucisano, Giulia Manili, Delia Occhiucci, Aurora Pica, Luca Piomponi, Valentina Sansone e Benedetta Uda. Nella lingua anglosassone il verbo to dare significa osare, un termine molto significativo tanto che nel presentare questo evento la direttrice artistica Adriana Borriello ha voluto esprimersi così: “Questo non è uno spettacolo vero e proprio ma è un momento di un processo di lavoro. DA.RE. – Dance research è un progetto dedicato alla formazione e alla ricerca”. “In Italia è difficile portare avanti queste due sfere nell’ambito delle arti contemporanee perché o risultano settoriali o troppo scolastiche. Dispositivo #1 è un lavoro intimo e segreto in cui attraverso un percorso immersivo insegnanti e allievi esplorano lo spirito della ricerca in modo continuo ”.
I quadri presentati sono stati cinque: “Figura orizzontale” e “Figura verticale” a cura di Silvia Rampelli, “Ritmo dello spazio vs manipolazione” di Adriana Borrielllo, “Meteorologia” di Michele di Stefano e infine “Moltiplicazioni” diretto da Daniele Ninnarello. Il lavoro condotto dai docenti e messo in pratica dagli allievi dimostra la veridicità della natura investigativa nelle arti contemporanee resa possibile grazie alla versatilità degli artisti. I danzatori presenti sul palcoscenico si sono raccontati, confrontati, interrogati e hanno saputo osare attraverso movimenti apparentemente semplici ma decisi al fine di tracciare una danza intensa e comunicativa. Gli interpreti durante ogni atto corale hanno trasmesso al pubblico una propria unità espressiva, prima attraverso il proprio corpo e poi nell’istante successivo hanno cercato di approfondire, esplorare e raccontare affidando un codice interpretativo ad ogni singolo movimento. Purtroppo in Italia la danza contemporanea soffre un po’ per questo è importante che ci siano menti creative in grado di raccontare quanto la connessione tra la formazione professionale e lo spirito di ricerca, che appunto caratterizza la proposta del progetto DA.RE. sia un processo di trasmissione e perfezionamento importante che coinvolge non solo l’allievo e il docente ma anche l’uditore esterno.
Articolo del
19/04/2019 -
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