“Ho viaggiato in tutto il mondo ma non ho mai visto un posto più bello di Roma” in questa semplice frase Alberto Sordi riassumeva l’amore incondizionato che lo legava alla sua città.
Il 4 maggio, a grande richiesta, è stata riaperta la leggendaria Villa di Alberto Sordi per la Mostra “Il Centenario – Alberto Sordi 1920 – 2020”. Questa esposizione – il prezzo del biglietto è davvero conveniente – sarà accessibile al pubblico fino al 1 agosto 2021. La mostra era stata attiva dal 16 settembre scorso fino ai primi di novembre, quando era stata chiusa per le restrizioni causate dal Covid-19.
Questa grande Villa degli anni trenta era stata realizzata da Clemente Busiri un architetto stimato e molto richiesto. La struttura privata si sviluppa su quattro piani con numerose camere e servizi e un ampio giardino. La posizione della casa è ottima perché è rivolta verso Piazzale Numa Pompilio e le Terme di Caracalla. Per Alberto Sordi questa luogo era funzionale ed accogliente, una piccola reggia in un posto centrale di Roma dove trovare un po’ di intimità al di fuori del lavoro. Questo sacro rifugio ha fatto anche da scenario al suo rapporto con le sorelle e con gli amici più intimi.
Durante la visita, di circa un’ora, bisogna seguire un percorso ristretto in cui è doveroso rispettare tutte le linee guida. Non è consentito muoversi in piena libertà dentro le stanze private. Ovunque compaiono documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, libri, video e curiosità. Poco dopo l’ingresso i visitatori scopriranno il teatro che l’artista fece costruire per rappresentazioni private o proiezioni con pochi amici. Un vero gioiello architettonico, con tanto di camerini per gli attori, una galleria di sculture commissionate ad Andrea Spadini e un fondale realizzato dal pittore Gino Severini.
Sarà possibile vedere anche la palestra, lo studio, allestito così come lui lo aveva lasciato, la camera da letto dove morì il 24 febbraio 2003 e, ancora, la barberia lo spazio più incredibile che sicuramente tratterrà i più curiosi qualche minuto in più. L’arte non può ovviamente mancare infatti nei saloni compaiono anche i De Chirico che Sordi aveva acquistato direttamente dal pittore. All’esterno sono presenti due tensostrutture che ospitano i tantissimi documenti, gli audio, i filmati, per percorrere i momenti principali dagli inizi: il doppiaggio, la radio, il cinema.
Bellissimi i grandi manifesti coloratissimi di molti dei suoi film e gli abiti di scena più celebri. Infine uno spazio dedicato a Mamma mia che impressione, prima pellicola scritta e prodotta da Sordi nel 1951, che si potrà vedere interamente in una piccola sala. La visita alla Villa di Alberto Sordi è sicuramente un’esperienza immersiva e coinvolgente. Uno strumento prezioso per la diffusione e la promozione della cultura che l’attore romano ha voluto lasciare come eredità al pubblico che ancora oggi gli vuole un gran bene.
Articolo del
13/05/2021 -
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