È passato quasi un secolo dalla nascita di Grace Kelly, che il 12 novembre di quest’anno avrebbe compiuto novant’anni. Un’eternità per chiunque, meno, molto meno per chi è di fatto diventata una leggenda, icona del cinema hollywoodiano degli anni cinquanta e simbolo di grazie e bellezza
Grace Kelly nacque in una famiglia benestante, di origini irlandesi, nel 1929. A 22 anni, dopo aver provato a intraprendere la carriera di modella, decise però di dedicarsi a quella che era la sua vera passione: il cinema. “La 14° ora” (1951), il primo film che la vide protagonista, segnò a tutti gli effetti l’inizio di un’era. La carriera cinematografica della principessa Grace fu comunque breve, ma questo non le impedì di avvalersi di premi di importanza globale, tra cui l’Oscar come migliore attrice protagonista per “La ragazza di campagna” (1955), di George Seaton. Ed è forse un paradosso che il riconoscimento più glorioso non sia arrivato da quello che è il sodalizio professionale più iconico della carriera della Kelly, quello stretto con il maestro della suspense Alfred Hitchcock. In poco tempo l’attrice americana divenne la musa del regista di origini britanniche, che la scelse come protagonista di capolavori assoluti come "La Finestra sul Cortile" (1954), "Delitto Perfetto" (1954) e "Caccia al Ladro" (1955), passato alla storia anche come uno dei film più famosi tra quelli legati al mondo del gioco. Il sodalizio si interruppe però presto, perché nel 1956 la Kelly decise di lasciare il cinema. Dietro questa decisione, per certi versi clamorosa, una delle storie d’amore più celebri della storia, quella con il principe Ranieri III di Monaco Inutile negarlo, sebbene l’attrice si sia guadagnata il suo status leggendario grazie al cinema e alle sue abilità recitative, il matrimonio con il principe di Monaco ha contribuito e non poco a rendere la Kelly un’icona assoluta del suo tempo. Il loro amore incontrò non poche difficoltà inizialmente. Ad esempio, si dice che Grace Kelly rifiutò la proposta di matrimonio dello Shah di Persia proprio per amore di Ranieri e che il loro primo incontro non fu dei più romantici. In occasione del festival di Cannes del 1955 venne infatti organizzato un set fotografico proprio a palazzo Grimaldi, nella Rocca di Monaco. Sfortunatamente, un blackout della corrente elettrica impedì a molte star di asciugare i capelli. Fra queste vi era, ovviamente, anche Grace Kelly, che a causa dell’organizzazione repentina e all’ultimo minuto dello shoot fotografico si presentò con un “comune” abito a fiori e una coroncina in testa, nel tentativo di nascondere i capelli. Le condizioni avverse non impedirono però al principe Ranieri di innamorarsi perdutamente della sua futura consorte, tanto che solo un anno dopo decise di chiedere la sua mano. Non senza ulteriori difficoltà, visto che inizialmente il padre dell’attrice si rifiutò di pagare la dote della figlia, come da tradizione nel Principato di Monaco. Infine dovette però acconsentire, e il 19 aprile del 1957 Grace Kelly diventò ufficialmente “Grace di Monaco” Nonostante la storia d’amore tra l’attrice americana e il principe Ranieri sia diventata un simbolo assoluto di romanticismo per molti, i due conobbero anche lunghi periodi di crisi, tant’è che la Kelly trascorse molto tempo a Parigi. In uno di questi frangenti, a quanto pare, mise fortemente in discussione la sua scelta di dedicarsi totalmente al suo matrimonio e lasciare il mondo nel cinema. A farla tentennare fu, negli anni Sessanta, il suo più grande amore professionale, quell’Hitchcock che le propose il ruolo di protagonista nel film “Marnie”. Grace chiese tempo e dopo lunghe riflessioni decise di declinare perché troppo investita nel suo ruolo di moglie e madre. Quando la Kelly tornò finalmente sul set per girare “Rearranged” fu invece un destino crudele ad allontanarla nuovamente dalla sua passione. Il 13 settembre 1982 la principessa Grace fu coinvolta in un tragico incidente d’auto che le tolse la vita e la privò del suo sogno di tornare sugli schermi. Una morte che sconvolse i suoi fan ma che non è mai riuscita ad intaccare una figura diventata iconica, il cui ricordo vivrà per sempre
(foto di Pxhere / CCO Public Domain)
Articolo del
13/11/2019 -
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