Un disco, un progetto, un collettivo, una big band, un nuovo soul che si macchia di movimenti latini, dance, il glamour popolare in bilico su fili digitali e poi il fascino del suono suonato, ricercato, cosmopolita. E tutto questo anche in una preziosa release in vinile che ci traghetta ovviamente dentro un tempo passato che non ha paragoni con la scelta di vita che facciamo oggi. Ecco la 1000Streets Orchestra che pubblica un esordio di gigantesche proporzioni: “Electro Way” contornato anche da ben oltre 55 anime tra artisti, musicisti, tecnici che fanno da corona ad un cuore pulsante che si contamina di ogni cosa possibile. Impossibile raccontarvi questo disco in una banalissima sintesi: qualunque direzione presa sarebbe sicuramente la minima traccia da sottolineare tra le tantissime che ogni ascolto svela e regala. Sperimentazioni orchestrali, attitudini Jazz tinte di un Lo-Fi gustoso, l’immancabile swing coniugato dalle pieghe Neo Soul e una dimensione assai alta di pop (ovviamente) internazionale.
Un disco fuori dal tempo, posso dirvelo? Oggi dove impera l’elettronica e quel gusto metropolitano, voi rispolverate la “fusion” in un senso letterale del termine. Un vero ritorno al passato secondo voi? Secondo noi “Electro Way” può essere una nuova possibilità per il futuro. Ci sono certamente molti riferimenti al passato ma credo che, visti anche i vincitori degli ultimi festival nazionali ed internazionali, la musica "suonata" non passi di moda e resti una componente fondamentale per l'espressione musicale
E di questo futuro digitale, di queste nuove forme… quanta contaminazione c’è in tal senso? Le nuove forme di musica sono molto stimolanti anche per formazioni come la nostra, credo sia inevitabile che anch'esse siano contaminata dalla musica del passato come lo sono le menti delle persone che le creano. Nel nostro caso abbiamo scelto di aggiungere la musica elettronica al nostro set e così facendo di puntare in avanti, nonostante ciò Electro Way è carico di influenze swing, dixie e jazz, è inevitabile, ma non abbiamo certo tentato di nasconderle perché credo sia importante omaggiare in qualsiasi modo i grandi musicisti del passato
Quanto la formazione jazz ha saputo incontrare l’elettronica secondo voi? Il risultato? È sicuramente un primo esperimento che non ha smesso di evolversi. La formazione jazz poteva incontrare la musica elettronica in molti modi indirizzando l'album in direzioni completamente diverse, ma è stato scelto di guardare al mondo un po' più pop perché avevamo bisogno di questo, in un certo senso avevamo bisogno di semplicità nella gran parte del nostro disco. Dopo 5 anni di musica che considero "colta" per la nostra formazione, avevamo il bisogno di esprimerci con istinto e andare alla ricerca della semplicità e del groove
Si parla anche di Lo-Fi nel profilo di questo disco. Che peso e che codifica gli date? È sicuramente un nostro modo di fare Lo-Fi. A differenza di quello che si sente digitando questa parola in rete, il nostro è un Lo-Fi orchestrale che sporca il suono limpido della sezione fiati e destabilizza il groove "quadrato" con l'inserimento del "drunk feel".
Si parla tanto anche di Neo Soul. Secondo voi cosa c’è di nuovo e cosa ancora da scoprire? Si parla di Neo Soul perché alcune tracce ricordano quel sound ma sicuramente questa sperimentazione di orchestra, elettronica, Lo-Fi, Neo Soul, Electro Swing, Pop, non finisce qui. Le possibilità e le idee che si sono aperte con questo nuovo lavoro sono molteplici. Anticipo infatti che c'è già qualche nuova uscita in previsione nel prossimo futuro e consiglio di seguirci per non perderla!
Articolo del
15/11/2021 -
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