I Mardi Gras sono una band romana nata a metà anni 2000. Il nome Mardi Gras deriva dall'ultimo album in studio dei Creedence Clearwater Revival, oltre ad essere il noto Carnevale celebrato ogni anno a New Orleans. Italiani, ma sempre con l’orecchio ed il cuore rivolti verso i songwriters americani, irlandesi ed inglesi, i Mardi Gras hanno voglia di raccontare storie, sentimenti e movimenti dell’anima. Sono tante le esperienze sui palchi italiani ed internazionali, anche al fianco di artisti come i Frames, Glen Hansard, Mundy, Jack Savoretti, Billy Bragg, Giorgio Canali, Paolo Benvegnù, per citarne alcuni, li hanno imposti come una band molto passionale da libera da ascoltare assolutamente live. Qui li ho intervistati per parlare, con Fabrizio Fontanelli del loro ultimo lavoro "SANDCASTLE".
“Sandcastle”, è il quarto disco in studio dei Mardi Gras. Come nasce il nuovo lavoro? Sante Sabbatini, Francesco Braida e Filippo Novelli ci hanno sottoposto questo loro soggetto originale con l’idea di avere un commento sonoro a qualche episodio della storia da loro descritta. Avevamo in precedenza musicato “Alys” un corto di Sante Sabbatini per il Centro Sperimentale di Cinematografia, ma questa volta si trattava di un discorso più ampio. Il tutto è diventato un album e un graphic musical, una storia da ascoltare e leggere disegnata da Filippo Novelli. Abbiamo affrontato temi come il bullismo e il narcisismo dilagante. Il tema principe è il legame familiare e come per amore siamo pronti a diventare qualcuno che mai avremmo pensato di diventare, scoprendo dentro di noi delle forze inaudite. E tutto per amore. E l’amore di due fratelli Nicholas e Cecilia Amato nel New Jersey degli anni 80 è il fulcro di “Sandcastle”.
La copertina del disco raffigura un cuore infuocato, di color viola. Un colore che rappresenta tante cose. Quanto c’è di spiritualità in questo disco? Il colore viola rappresenta la metamorfosi, proprio quella che avrà Nicholas che da bimbo geniale, ma costantemente bullizzato, per scoprire cosa è successo alla sorella diventerà una persona totalmente diversa, pronta a fare di tutto per andare fino in fondo in nome dell’amore che prova per Cecilia.
La vostra musica evoca da sempre delle belle e magiche sensazioni . È dovuto probabilmente anche al nome della band? Mardi Gras. Chi di voi ha scelto all’epoca questo nome? E’ molto difficile dare un nome al tuo progetto musicale. All’epoca eravamo un duo acustico che con due chitarre viaggiava e suonava in tutte le situazioni possibili, dai club, ai festival agli stadi, e la nostra musica era un mix di folk, country, soul e molto altro. E ascoltando molto i Creedence in quel periodo vidi questo disco a nome “Mardi Gras”; il loro canto del cigno. Ma mi piacque molto il nome e poi scoprii il Carnevale di New Orleans il “Mardi Gras” appunto, un’esplosione di musica, gioia e libertà. Ricordo con piacere i messaggi che ci provenivano dalla Louisiana quando, attraverso la piattaforma Myspace, in molti scoprirono la nostra musica, tutti erano molto divertiti dalla nostra scelta.
Tour in Italia o all’estero a breve? Presenteremo “Sandcastle” al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica ii 26 Febbraio. Poi ci piacerebbe portarlo in giro.
La band o l’artista che vi ispira di più in questo momento? Sono rimasto molto colpito dall’ascesa dei Fontaines D.C., Dublino, città a me molto cara, non finisce mai di sfornare band e artisti incredibili. Ma non parlo di musica, quanto di attitudine. in Italia una costante ispirazione è stato Paolo Benvegnu che ci ha da poco lasciato e mi resta dentro un vuoto incolmabile. Poche settimane fa aveva speso parole bellissime per “Sandcastle”. Lui riusciva sempre a colpire le corde più intime dell’animo umano.
Non avete mai pensato di trasferirvi a Londra o Los Angeles come altre band italiane. Interessante il vostro non essere così esterofili. Visti i miei trascorsi dublinesi molti mi hanno chiesto negli anni “ma perché non ti sei trasferito a Dublino?, mi piaceva l’idea di fare musica qua in Italia, con tutti gli annessi e connessi, L’Irlanda è un paese molto giovane e sicuramente fare musica e arte li è più facile e lo Stato aiuta con sussidi e facilitazioni. Non ho mai avuto la spinta di cambiare vita.
E’ già in cantiere il nuovo album? Al momento no, non ne abbiamo ancora parlato. Siamo stati molto presi con “Sandcastle” è stato un album con una gestazione molto lunga, e le nostre energie sono state e sono ancora li.
Mercoledi’ 26 Febbrai sul palco del Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica, in viale Pietro de Coubertin, i Mardi Gras presenteranno in anteprima il loro quarto album in studio intitolato “Sandcastle”. Pubblicato l’11 Novembre, il disco è uscito in digitale, per la storica etichetta Underground Symphony. Un album energico intenso e molto evocativo. Un concerto che oltre a presentare il nuovo lavoro vedrà i Mardi Gras ripercorrere il loro viaggio musicale tra suoni e proiezioni con uno show tutto nuovo pieno di ritmo, energia ma anche di tanta poesia…
Articolo del
17/01/2025 -
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