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Alla fine l’hanno fatto. Tornare insieme dico. Con un po’ di pazienza si fa tutto, anche rimettere insieme sul palco due ex amici, che adesso sembrano tanto essere ex ex amici. Pierò Pelù e Federico “Ghigo” Renzulli, i Litfiba, uno dei pezzi più importanti del rock made in Italy, se non addirittura “IL” più importante. E chi non è d’accordo o storce il naso può tranquillamente fermarsi qui e buttarsi su un qualche altro report a caso. Prima di Vasco e di Ligabue, prima degli Afterhours e dei Marlene Kuntz, prima di tutti ci sono stati i Litfiba. 6 dicembre 1980, Rokkoteca Brighton, nei pressi di Firenze: formazione a cinque con Maroccolo, Aiazzi, Renzulli, Calamai e Pelù.Nasce ufficialmente la band post punk/new wave dal cuore italiano. Da quel momento in poi arrivano Desaparecido, 17 Re, Litfiba 3, Pirata, El Diablo, Terremoto, Spirito, Mondi Sommersi, Infinito e mi fermo qui, quando nel ’99 i Litfiba perdono Pelù e progressivamente tutti i membri storici della band. La storia prende una piega diversa, le strade si separano. Pelù si mette per conto suo a fare “l’uomo della strada”, Renzulli cerca di rimettere insieme i cocci di un nome oramai andato in frantumi. Senza girarci troppo intorno, per tutti quelli che oggi hanno dai 25 anni in su, è stato un colpo. Come vedere i propri genitori che si separano. I Litfiba sono stati per anni la “nostra” band, o meglio “il gruppo”, quelli che ci hanno accompagnato d’estate in vespa o alle famose “feste delle medie”. E colgo l’assist per ringraziare Elio, Faso e tutti gli altri per aver detto immediatamente e senza peli sulla lingua che i nostri Litfiba, beh, dovevano assolutamente tornare insieme: che lo si voglia ammettere o meno, lo pensavamo davvero tutti. E l’11 dicembre del 2009 compare sul sito ufficiale questa nota: “La voglia di salire su palco insieme e fare concerti è inarrestabile. Una reunion che nasce da una forte esigenza artistica, che guarda al futuro e che rimane fortemente ancorata al proprio passato. Dopo una separazione a cui hanno fatto seguito anni di lento riavvicinamento, umano e artistico, Pierò Pelù e Ghigo Renzulli torneranno insieme con quattro potenti concerti”. L’adolescente che è in me ha esultato. E direi abbastanza forte. Sono improvvisamente tornate in mente le fughe in due senza casco, le sfide epiche a calcetto nel campo dell’oratorio, le prime sbronze colossali all’oscuro di mamma e papà nel parchetto dietro casa accompagnate da Proibito, Gioconda, Tex, Il volo, Luisiana, Cangaceiro, Lacio Drom, El diablo e via dicendo.
Il Mediolanum Forum di Assago è la nuova prima volta, la tappa che segna il ritorno ai live dopo undici anni. Si spengono le luci, parte la batteria e sul palco Piero e Ghigo ci salgono per ultimi, abbracciati, finalmente insieme. Parte il concerto che Pelù definisce per gli spiriti liberi, per le teste pensanti, per quelli che vanno ancora contro corrente, per chi crede nella pace, per il popolo di internet (undici anni e i tempi inevitabilmente cambiano), per tutti quelli che vivono nello “stato libero di Litfiba”. Perché qui niente è “proibito”. Grazie Piero, bentornato da parte di tutti. Il Pelù nazionale è in forma strepitosa (Renzulli un po’ meno), villoso e con chioma fluente come da copione e senza un filo di grasso. Salta, gigioneggia, corre e lascia scorrere le parole dei testi di un tempo. Quella della reunion è una scaletta che non lascia spazio a troppi commenti: roba vecchia, a volte molto vecchia, i pezzi migliori senza scadere nel greatest hits. Su tutti Resta, Cangaceiro, Dio, Fata Morgana (la miglior canzone rock italiana di sempre e non accetto repliche), Tex e Ferito, dove la chitarra di Ghigo s’infiamma come ai tempi d’oro, e poi ancora Animale di Zona, A Denti Stretti, Cuore di vetro, Gioconda e il finale con la bolgia di Ritmo #2 e Ci sei solo tu.
Quello di Milano è un concerto vivo, pulsante. Un concerto con poche parole, come se i Litfiba fossero ancora in tour dall’ultima volta, come se nel frattempo non fosse successo niente. Parla la musica, parlano i gesti, la riconciliazione sul palco e con la platea che nemmeno per un attimo in tutto questo tempo ha smesso di amare questa band meravigliosa. Platea che viene ripagata con un encore perfetto che vede in lista Maudit, Dimmi il nome (due pezzi assolutamente incredibili e di un’attualità disarmante) e El Diablo prima di una nuova breve pausa e della conclusione con Lacio Drom che scatena il Forum in un ballo sfrenato e Lo Spettacolo, con la promessa che il futuro dei Litfiba sia lungo e felice. Parola di Piero a cui non si può che credere. La prima volta si chiude con tanto affetto. Viene addirittura voglia di fermarsi e prendere una maglietta di quelle storiche (bruttissime): non la metteremo mai, ma dentro ad ognuno di noi si sa, batte sempre un cuore con le corna.
SETLIST:
Proibito Resta Cangaceiro Paname Bambino Il volo Sparami Lulù e Marlène Dio Spirito Tex Ferito Fata Morgana Animale di zona A denti stretti Cuore di vetro Gioconda Ritmo 2# Ci sei solo tu
Maudit Dimmi il nome El Diablo
Lacio Drom Lo spettacolo
Articolo del
20/04/2010 -
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