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Uno degli appuntamenti di Soniche Avventure prevede il ritorno a breve, in quel di Roma, di Bologna Violenta. Nel giro di pochi mesi questo nome è rimbalzato in tutte, o quasi, le webzine e riviste specializzate di musica. Risulta sicuramente molto strano, quasi incomprensibile, che un progetto cosi dissacrante abbia avuto un tale riscontro da parte del pubblico e dalla stampa, ma tant’è e noi di Extra non possiamo che esserne felici e prenderne atto.
Nicola sale sul palco dopo una serie di gruppi che, per problemi di tempo, non riesco a vedere. È mezzanotte passata e siamo in pochi rispetto alla capienza della sala, complice una pioggia incessante che ieri sera ha avvolto la capitale e non ha più smesso. Manzan sale sul palco dove lo aspettano la sua loop, qualche effetto per chitarra, una diavoletto nera, che usa con il Teatro degli Orrori, e la solita barba collegata a capelli che sembrano non volerne sapere di obbedire alle leggi di gravità. Il set risulta, in alcuni passaggi, ancora più intenso di quello del Circolo degli Artisti di qualche settimana fa. Mentre questo polistrumentista è impegnato a sparare raffiche di grind/hard/core a velocità devastanti, degne dei migliori Napalm Death e Carcass, in sottofondo passano campionature di film poliziotteschi, ma non solo, che mandano in solluchero i presenti in sala. Si va da “Milano trema - la polizia non può sparare” a strani trapianti di pene in Giappone, scimmie morte e sommi falli durante i quali, il buon Nicola, si da una ravanata fra le gambe, giusto per enfatizzare il messaggio. L’album viene eseguito nella sua interezza, mentre Manzan è perso a urlare i testi, e a fare le facce più strane, la cosa più divertente è guardare i volti dei presenti, divisi in stupiti e shockati, e ascoltare i loro commenti. Il set di stasera sembra più violento, si spezzano ben due corde (la) su due chitarre diverse, ma neanche questo può fermare la sua folle corsa verso la fine di uno show che personalmente rivedrei più volte anche a breve distanza di tempo.
Ironico, potente, drammatico e “teatrale” guidato da una sana dose di follia che non guasta mai, tutto questo, e altro ancora, è Bologna Violenta, lunga vita al “Violento Manzan”!! .
Articolo del
26/04/2010 -
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