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Ad un mese esatto dal concerto tenuto al Lian Club, Cristina Donà regala al pubblico romano un’altra esibizione presso il laghetto di Villa Ada, all’interno della rassegna musicale Roma incontra il Mondo 2010. La line up è composta da Francesco De Nigris alla chitarra elettrica, Piero Monterisi alla batteria, Emanuele Brignola al basso e contrabbasso.
In questa fredda giornata d’estate, ha da poco smesso di piovere: il cielo è pieno di nuvole ed è un po’ bizzarro vedere il pubblico indossare dei pesanti giacconi invernali. Ci pensa Cristina a scaldare i nostri cuori offrendoci un’esibizione intensa, vibrante e divertente al tempo stesso. La dimensione live mette in risalto le sue grandissime doti vocali e la sua creatività compositiva che, unite alla poesia dei suoi testi, ne fanno senza alcun dubbio una delle realtà più importanti della musica italiana di quest’ultimo decennio. Il suo modo semplice, spontaneo e scanzonato di presentarsi sul palco crea, istantaneamente, un’energia positiva tra l’artista ed il suo pubblico. Il concerto si apre con il lento incedere di Settembre, ri-arrangiata per l’occasione solamente con voce e batteria, seguita dalle cavalcate elettriche di Migrazioni, L’ultima giornata di sole e Stelle buone (con un suond che ricorda i Calexico). Una versione dolcissima di Universo è cantata, ormai come una sorta di rituale, assieme al suo pubblico. Durante l’esecuzione di Non sempre rispondo, la Donà dialoga, ci coinvolge, scherza, ride e irride, tra una volteggio e l’altro al ritmo di waltz, il sempre più imbarazzatissimo Francesco De Nigris tirando in ballo il suo imminente matrimonio tra gli applausi e le nostre divertite risate. In Volevo essere altrove l’artista milanese ci spiega, con due storie diametralmente diverse, il desiderio di trovarsi da tutt’altra parte, riferendosi, appunto, ad un episodio in cui si è trovata a dormire in un albergo per prostitute e a combattere con una signora carrello contro carrello al supermercato. L’alternarsi continuo della dimensione più rock e di quella più intima, ci rivelano una Donà disinvolta e padrona dei propri mezzi capace di fare cose magnifiche sia quando sul palco è accompagnata da una solida band raffinata sia quando è armata solamente della sua voce e della sua chitarra acustica.
Si entra, quindi, nella seconda parte del concerto con l’ingresso sul parco del trombettista cubano Ramon Caravajo che, prima, duetta con Cristina in un duello all’ultimo acuto nel assolo finale del brano Nel mio giardino e, poi, ricama delle raffinatissime trame che risuonano per tutto il parco durante l’esecuzione di Goccia, brano così romantico e malinconico al tempo stesso che ci fa rimanere tutti immobili ad ascoltarlo, stregati dall’incedere ritmico del bolero. Prima dei bis arrivano due pezzi di energia pura: Invisibile, con un grande crescendo finale a base di chitarra elettrica, e l’immancabile Triathlon. Acclamata a gran voce dal pubblico, Cristina Donà rientra per regalarci ben sette bis tra cui la chicca di Labbra blu, un brano a lei molto caro composto da Federico Fiumani dei Diaframma, non inserito nella scaletta ma che, a gentile richiesta, lei esegue volentieri accompagnata dal solo battito ritmico delle nostre mani. Ho sempre me, la cui coda finale viene arricchita da due cover del calibro di Knock On Wood di Eddie Floyd (un classico rhythm ‘n’ blues) e da Grace di Jeff Buckley, chiude uno dei migliori concerti visti quest’anno.
SETLIST:
Settembre Migrazioni Ultima giornata di sole Stelle Buone Universo Salti nell’aria Non sempre rispondo Volevo essere altrove Terapie Nel mio giardino Goccia Invisibile Triathlon
BIS:
Labbra blu (Federico Fiumani) L’aridità nell’aria L’eclisse Niente di particolare Mangia l’uomo Dove sei tu Ho sempre me (medley Knock On Wood + Grace)
(La foto di Cristina Donà a Villa Ada è di Eugenio Vicedomini)
Articolo del
30/06/2010 -
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