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Villa Ada per chi abita a Roma Nord è sempre stata un luogo dove ci si incontrava senza doversi dare un appuntamento particolare, sapevamo di trovare qualcuno conosciuto a scuola o ai ritrovi dei gruppi di amici. E’ sempre stato un luogo dove potersi ricaricare rimanendo in città, un polmone verde per ridare un po’ di ossigeno alla testa e al corpo e per me rimane un luogo di ricordi felici. Quale spazio naturale quindi per poter sentire della buon musica? Da ben 17 anni è la sede estiva di ”Roma Incontra il Mondo”, una manifestazione che apre realmente le porte a progetti musicali multietnici e multiculturali e questa sera ospita un gruppo che ha dato senza alcun dubbio un contributo fondamentale alla conoscenza di queste terre di frontiera tra Europa e Mediterraneo.
Questa sera per i Radiodervish è l’occasione per presentare in anteprima il loro nuovo cd ”BANDERVISH”, 12 tracce nelle quali le inconfondibili melodie del gruppo si mescolano alle sonorità tradizionali della Banda di Sannicandro di Bari, trasformandosi in una sorprendente miscellanea di suoni che, a partire dalle feste patronali della Puglia. rimbalza nel Mediterraneo da oriente a occidente con citazioni ad Ennio Morricone e Oum Kaltoum. Il disco, arrangiato da Livio Minafra (premio top jazz 2008 come nuovo talento) contiene alcuni tra i più noti brani dei Radiodervish, come ”Centro del Mundo”, ”L’esigenza” e ”L’immagine di Te”, e notissime canzoni della tradizione mediorientale come ”Fogh en Nakhal” e ”Lamma Badà”. Prima del concerto ci siamo fermati assieme ad altri giornalisti per scambiare qualche idea con Nabil Salameh (voce), Michele Lobaccaro (chitarre e basso), e a Livio Minafra fisarmonica e pianoforte che guida i 40 musicisti della Banda di Sannicandro di Bari che accompagnano i Radiodervish in questo nuovo progetto. Tra ricordi universitari, primi progetti musicali e esperienze lavorative in ambito giornalistico e artistico ci si è concentrati più sulle nuove prospettive che la Band intende percorrere proprio a partire da questo attuale cammino intrapreso con Livio Menafra e la Banda “Giuseppe Verdi” di Sannicandro che ci racconta come il fenomeno delle bande è nato più di 200 anni fa ed ha sempre coinvolto artigiani, contadini e figli del popolo, una realtà così forte e radicata che a tutt’oggi ogni paese del Sud Italia ha ancora la sua banda. La Banda è infatti in un certo senso la colonna sonora del Sud e delle nostre processioni, come non pensare alla Banda nella cassarmonica durante le feste patronali mentre suona gli estratti d’opera di Puccini, Verdi, Rossini, Donizetti. La nascita di Bandervish mette assieme due modi apparentemente lontani, uno dedito alla musica lirica e l’altro alla world music intesa come musica che evoca immagini di tramonti con stormi d’uccelli all’orizzonte e voli improvvisi, ordinati, leggeri e malinconici ma di forte intensità, dove il dolore perde per incanto tutto il suo peso. Ma la musica non è solo sulla carta e a volte mondi distinti possono incontrarsi, ed è con un approfondito studio sugli arrangiamenti che questo progetto è riuscito a realizzarsi. E’ da brividi il momento in cui Nabil comincia ad intonare un pezzo di “Amara Terra Mia” in arabo ai bordi del laghetto di Villa Ada, per farci capire quanto sia forte il legame tra lui, figlio di rifugiati, emigrato per ben tre volte e giunto definitivamente in Puglia sua terra adottiva. Non a caso i Radiodervish da più di dieci anni attraverso la loro musica cantata in più lingue, dall’italiano all’arabo passando per l‘inglese e il francese, danno una chiara immagine che non tutti ancora riescono a mettere a fuoco, e che loro in qualche modo hanno raccontato prima di ogni altro. Anche questa serata ci riempie di emozioni e ci regala momenti intimi con i classici “Ti Protegge”, “L’Esigenza” e “L’Immagine di Te” alternati a esplosioni d’assieme con “Centro Del Mundo”, “Avatar”, “Les Lions” tutte ben supportate dall’ensamble della Banda di Sannicandro. Alla fine l’esperimento sembra riuscito, sono serviti un paio di brani per “settare” il suono d’assieme ma l’entusiasmo del pubblico presente e la voglia di far bene della Banda all’esordio hanno creato il giusto feeling per poter far scorrere senza problemi il concerto. Tra le domande poste ai Radiodervish noi di Extra! ne abbiamo fatta una sul loro futuro e sulle prospettive dal punto artistico e musicale e la risposta è stata abbastanza netta, cioè che con ”Beyond The Sea” sembra essere davvero finito un ciclo che li ha portati a una maggiore maturità artistica e musicale. Questo gli ha permesso di iniziare un cammino totalmente nuovo con Bandervish, visto come un figlio nato dalla consapevolezza di essere più forti e solidi al punto di dare una svolta alla loro carriera e non essere così considerati solamente una band di “nicchia”.
Articolo del
04/07/2010 -
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