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Una serata di musica totale, per menti libere e disposte a farsi trascinare lungo quei percorsi mitologici ed astrali suggeriti dai Gong, la storica formazione franco-australiana guidata da Daevid Allen, chitarra e voce, e dalla sua compagna Gilli Smyth, alla voce, con Steve Hillage alla chitarra elettrica, Dave Sturt al basso, Ian East al sassofono, flauto traverso e violino, Chris Taylor alla batteria, e Miquette Giraudy, sintetizzatori e voce. E’ un vero e proprio ritorno al passato, ma non è assolutamente un’operazione all’insegna della nostalgia perché questi musicisti, malgrado l’età avanzata di David Allen e della Smyth, hanno registrato un nuovo album appena l’anno scorso, e adesso lo portano in tour. Il disco si intitola 2032 e riprende a distanza di anni il discorso iniziato con la trilogia di Radio Gnome, quella che si riferisce ad album come Flying Teapot, Angel’s Egg, e You.
E infatti il concerto parte a razzo proprio sulle note di una scatenata Flying Teapot, la teiera volante dalle quale fuoriesce di tutto, tanto è che verso la fine del lunghissimo brano lo scanzonato Daevid Allen arriva a proporci una tazza di tè alla marijuana! E’ free jazz, è rock progressivo, è musica astrale, yeah, ma niente affatto celestiale, perché i Gong non sono niente affatto morbidi e suadenti, perché i Gong spaccano i timpani!
Forse non tutti ricordano che Daevid Allen è stato il fondatore dei Soft Machine, e che diede vita alla creatura Gong poco più tardi, intorno al 1967, quando l’Inghilterra vietò a lui, nativo di Melbourne, Australia, il visto per il Regno Unito. Allen rimase in Francia, conobbe Gilli Smyth, professoressa molto attiva alla Sorbona di Parigi, parteciparono insieme ala contestazione studentesca del 1968, fino a dover lasciare la Francia per un certo periodo. Si cominciò a sentir parlare dei Gong nel 1971, al momento della pubblicazione di Camembert Electrique, un album epico, un disco storico, da conservare con cura, dal quale questa sera Daevid Allen e gli altri vanno a pescare composizioni come Dynamite: I Am Your Animal e Radio Gnome, mandando in visibilio il numeroso pubblico presente. E’ con Digital Girls che trovano spazio i primi brani tratti da 2032 che non è soltanto un nuovo album ma anche l’indicazione dell’anno in cui il Pianeta Gong entrerà finalmente in contatto con la Madre Terra! I temi centrali del concerto sono la Pace nel mondo e l’ecologia, ma non mancano le frecciate verso i potenti del mondo. Infatti la scorticata Wacky Baccy Banker che prende di mira Murdoch è dedicata anche a Silvio Berlusconi, una figura politica che i Gong non sembrano gradire molto... Daevid Allen, 72 anni, capelli lunghi, bianchi, alto e magrissimo, è il vero mattatore della serata. Cambia d’abito frequentemente, scherza su tutto e si rivela in possesso di un’energia inimmaginabile! Si presenta sul palco prima vestito da Gnomo, poi con una tutina nera su cui è disegnato uno scheletro, e infine indossa una T-shirt con la scritta: "Nobody Knows I Am A Lesbian”!!! Daevid è perfettamente assecondato dagli interventi precisi della chitarra di Steve Hillage alla quale si sovrappone il sax straziante di Ian East, mentre Gilli Smyth si dà un gran da fare con la sua “space whisper”, dalla quale emergono voci astrali che destano meraviglia ed incanto.
Riconosciamo Mystic Sister/Magick Brother dagli albori del gruppo e proprio sul finale ecco che arriva You Can’t Kill Me, stupenda, debordante, e il palcoscenico è tutto di Daevid Allen e di Gillie Smyth che fissano tutti gli spettatori delle prime fila ripetendo in modo magnetico, quasi ossessivo, "You are I/ And I am You", una frase che codifica il definitivo abbattimento delle barriere fra Artista e Pubblico pagante.
Un sogno, un’esplosione, un momento di verità, un regalo fatto alla Mente... Tutto questo è stato ascoltare qui questa sera il Pianeta Gong, che è finalmente di nuovo in orbita!
Articolo del
12/07/2010 -
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