“Poi Catartica uscì. Da quel momento in avanti fummo ben decisi a giocarcela fino in fondo. Cosa che, in fin dei conti, stiamo facendo tuttora, lottando e lottando”. Un messaggio chiaro che è riportato nel retro della copertina dell’ultimo lavoro letterario di Cristiano Godano, anima del gruppo rock italiano Marlene Kuntz.
Il titolo del suo libro, “Nuotando nell’aria”, è un omaggio ad uno dei loro pezzi più celebri, una di quelle canzoni che ti entra in testa e poi non ne puoi più fare a meno. Il 20 giugno dell’anno scorso questo corposo volume, edito da La Nave di Teseo, è uscito e, finalmente, sia la critica sia i sostenitori dei Marlene Kuntz sono entrati in contatto con questa opera densa e particolare, un racconto in prima persona a cura del cantante e chitarrista della band che racconta nero su bianco i retroscena di tutte le 35 canzoni dei primi tre dischi dei Marlene Kuntz: Catartica (1994), Il Vile (1996) e Ho ucciso paranoia (1999).
Venerdì 14 febbraio “Nuotando nell’aria” è stato presentato presso lo spazio creativo Contemporary Cluster di Palazzo Cavallerini Lazzaroni,, nel cuore di Roma. Questo evento culturale che, quella sera ha registrato il tutto esaurito, fa parte del nuovo progetto musica più parole “Cluster Unplugged”. Per due ore abbondanti Cristiano Godano è stato impegnato in una ampia conversazione, moderata dal creatore del Contemporary Cluster Giacomo Guidi, in cui ha potuto raccontare al pubblico alcuni dei punti salienti del libro, proponendo riflessioni, aneddoti e notizie. Durante il colloquio è stato ritagliato anche uno spazio importante per la musica infatti, il leader dei MK, si è esibito in un’intensa performance, interpretando alcuni brani estrapolati dal vasto repertorio canoro dei Marlene Kuntz: “Notte”, “Lieve”, “Osja, amore mio”, “Danza”, “Musa”, “Nuotando nell’aria” e una cover di Neil Young dal titolo “The Needle and the Damage Done”.
A Cristiano Godano è sempre stata congeniale la dimensione live, in generale è uno dei momenti preferiti per ogni musicista. In questa occasione però la sua performance era in solitaria e all’interno di un’ambientazione più minimale ed intima, eppure egli è riuscito ad essere assolutamente credibile e a suo agio. Osservare il leader dei Marlene Kuntz, elegantissimo come sempre, impugnare con destrezza la sua chitarra e a poco poco intonare uno dei suoi pezzi più celebri ossia Nuotando nell’aria è stato uno dei momenti più catartici della serata e, forse il più atteso.
È stato interessante entrare in connessione con un artista eclettico e propositivo che, attraverso le parole e la musica, muse ispiratrici di ogni sua creazione, ha svelato al pubblico chi sono i Marlene Kuntz e, quanto la voglia di suonare, suonare a ancora suonare sia una costante, una certezza. Così, in questa sala sontuosa, originariamente del ‘600 si è creata un’atmosfera energica ed empatica, in cui Cristiano Godano si è esposto, ancora una volta, con un atto d’amore verso il suo pubblico
Articolo del
15/02/2020 -
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