(foto di Roberto Signorini)
La serata che non ci si aspetta, capace di meravigliare e arricchire, quando la musica passa al livello successivo e va oltre al puro entertainment per entrare in profondità e portare alla riflessione profonda.
Queste e molte altre sono state le sensazioni nel vedere Simone Cristicchi e Amara sul palco di AstiMusica con il loro spettacolo Torneremo Ancora – Concerto Mistico per Battiato. Una rappresentazione che si propone di andare oltre al semplice omaggio, con l’obiettivo di veicolare al pubblico l’opera omnia del grande cantautore scomparso il 18 Maggio 2021. Cristicchi e Amara dopo un lungo lavoro di ricerca e scelta dei brani, hanno messo insieme un concerto che assomiglia ad un pièce teatrale, raccogliendo i pensieri e le parole di Battiato, la sua energia e filosofia, andando a fondo su quali sono state le fonti del suo pensiero e le sue ispirazioni e donandole al pubblico attraverso la musica, la danza, il canto, la lettura, il movimento.
ll risultato è un concerto che lascia senza fiato, che riesce a infilarsi nel cuore e fra le fibre dell’anima, che arricchisce e dona gioia ed emozione. Forse uno dei live più unici e sorprendenti dopo due anni di fermo Covid, una voce da seguire per godere di ottima musica e ascoltare il richiamo interiore dello spirito. Non è facile farsi testimoni del complesso misticismo di Battiato, ma Cristicchi e Amara ci riescono a pieno, affrontando e snocciolando temi fondamentali attraverso letture, poesie, riflessioni e la voce stessa del grande cantautore. Nel buio del palco, infatti, lo spettacolo si apre con la voce di Battiato, seguita da un canto sacro dedicato a Ganesh, gli strumenti vibrano potenti e le luci si fermano su un piccolo altarino al centro del palco, dal quale fuoriesce il fumo dell’incenso. Fin da subito si comprende che si sta per assistere a qualcosa di assolutamente unico. Si prosegue con L’era del Cinghiale Bianco e Le sacre sinfonie del Tempo” che, grazie ai musicisti che condividono il palco con Cristicchi e Amara, fra cui anche una virtuosa soprano, e alla scelta di strumenti non convenzionali come un’esclusiva selezione di piatti, campanelli, djembe, campane tibetane acquistano una dimensione contemplativa e si staccano lentamente dal pop convenzionale, portandosi dietro il favore del pubblico.
Merito di tanto successo è anche la grande intesa fra i due musicisti in pima fila: Amara e Simone Cristicchi. Ognuno non toglie niente all’altro e nonostante si intuisca che la naturalezza dello spettacolo in realtà nasconda un meticoloso lavoro organizzativo e di scrittura, con niente lasciato al caso, i due sono talmente in armonia da dare l’idea che stiano improvvisando. Che la musica giunga loro da un piano superiore e venga comunicata al pubblico attraverso le loro gesta e voci. Esalano una chimica speciale, si completano senza infastidirsi, ma elevando vicendevolmente le loro performance. Amara, poi, con la sua voce che ricorda in un unico ritornello Alice, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, ha una capacità interpretativa pazzesca, nelle note basse e in quelle altissime, ipnotizza il pubblico che la segue senza indugi. Ed è proprio qui che si esprime la magia. Perché il pubblico diventa parte attiva dello spettacolo, ma non nel senso classico del termine: non si sente la necessità di cantare a gran voce (se non nel finale in cui la tensione si scioglie in un liberatorio Centro di Gravità Permanente, e tutti in piedi a ballare) ma piuttosto di partecipare con in sentimenti e l’energia al manifestarsi dello spettacolo sul palco.
I due artisti prendono per mano il pubblico verso un viaggio meditativo e gioioso, alla ricerca dell’ignoto, del sé, del vero senso della vita. Perché il compito della musica è anche di ampliare le coscienze e di curare le ferite profonde. Perché la musica è ricerca. Alcune performance sono state magistrali, come ad esempio L’ombra della Luce in cui, per omaggiare anche il percorso di grande sperimentatore di Battiato, è stato inserito un canto sacro della tradizione cristiana ortodossa, il Padre Nostro in aramaico. Oppure il Poema di Gilgamesh che Battiato trasformò in un’opera lirica, di cui viene proposto un appassionato frammento. Come la stupenda poesia recitata da Amara prima de La Cura, che ha depositato semi di consapevolezza e compassione nei cuori della gente. “Tu avrai capito la vita, non quando farai il tuo dovere in mezzo agli uomini, ma quando lo farai nella solitudine. Avrai capito la vita non quando pur raggiunta la notorietà potrai avere una condotta esemplare agli occhi degli uomini, ma quando l’avrai e nessuno lo saprà, neppure te stesso.[...]” O ancora una canzone poco conosciuta che nel lungo percorso di scelta dei pezzi, Amara ha voluto fortemente portare dentro lo spettacolo, Stage Door, nella quale ci ricama una passione e un cantato impressionanti, che di certo non è passato inosservato al pubblico, che nient’altro può fare che lasciarsi andare in lunghi e sentitissimi applausi.
Si arriva con il fiato corto alla fine, dove si toni si fanno più leggeri e Cristicchi e Amara propongono alcuni pezzi del loro repertorio, fra cui, Che sia Benedetta, dopodiché il concerto si chiude con Centro di Gravità Permanente e Torneremo Ancora, che da, appunto, anche il titolo allo spettacolo. Le luci si abbassano sul palco, ma la gente rimane incollata alle sedie, come in estasi. La musica live può lasciare molte emozioni nel cuore delle persone, e questa sera, la mistica di Battiato ha regalato una percezione diversa del mondo e riportato l’attenzione alla musica come potente mezzo di consapevolezza e cambiamento. Ci si alza in piedi e ci si sente in qualche modo migliori, parte di qualcosa di più grande, dell’Esperienza del Mondo.
Set list:
Canto mistico L’era del cinghiale bianco Le sacre sinfonie del tempo Fisiognomica E ti vengo a cercare (il Poema) Gilgamesh Il Re del Mondo L’ombra della luce L’animale Gli uccelli Stage Door Io chi sono Lode all’inviolato Haiku Oceano di silenzio La cura La stagione dell’amore Che sia benedetta Abbi cura di me Le poche cose che contano Voglio vederti danzare Centro di gravità permanente Torneremo ancora
Sul palco con Cristicchi e Amara: Valter Sivilotti: pianoforte, arrangiamenti e direzione musicale
I solisti della Accademia Naonis di Pordenone: Lucia Clonfero: violino Igor Dario: viola Alan Dario: violoncello U.T. Gandhi: percussioni Franca Drioli: soprano
Articolo del
22/07/2022 -
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