E come ogni anno, arriva il momento tanto atteso delle serate finali di Musicultura che vedono protagonisti gli otto artisti, selezionati dopo una lungo percorso.
A condurre con professionalità due nuovi volti: Flavio Insinna e Carolina Di Domenico. Insinna sempre brillante, con la battuta pronta e le citazioni culturali si è trovato a suo agio sul palco dello Sferisterio, trovando una perfetta complicità con la naturalezza e la preparazione della Di Domenico. La prima serata è iniziata subito con due concorrenti. Cristiana Verardo con "Ho finito le canzoni" ha dimostrato tutta la sua grinta, con una performance sicura e con un brano che lega bene la canzone d'autore al sano pop, è toccato poi a Zic con "Futuro incerto" porta un concentrato di rock cantato in maniera sofferta e trascinante. Ci pensa poi Paola Turci a fare la madrina d'onore con tre brani. Una versione intensa di "Povera patria" accompagnata al pianoforte da Alessandra Tamburrini, poi in solitaria alla chitarra con la recente "Fiore di ghiaccio" e il classico "Bambini", più che mai attuale.
Grande successo per la cantautrice che si complimenta per la qualità delle proposte. Si prosegue con Ilaria Argiolas , "Vorrei guaritte io" è un connubio tra Gabriella Ferri e Fabrizio Moro, il dialetto romano che si sposa con il rock in maniera interessante. I palermitani Santamarea con il brano "Santamarea" propongono sonorità veramente interessanti, con una voce molto personale, intrecci nei cori e una scrittura forte ed evocativa. cecilia con "Lacrime di piombo da tenere tra le mani" ci porta in atmosfere graffianti, anni novanta, Lamante sperimenta con chitarre elettriche e fiati in "L'ultimo piano", coinvolgendo il pubblico nel cantare il riff. Gli ultimi due concorrenti sono Simone Matteuzzi con "Ipersensibile" , brano con venature di elettronica e acid-jazz, AMarti con "Pietra" crea un'atmosfera avvolgente e particolare, con tanto di chitarra elettrica suonata con l'archetto del violino. Dopo il doveroso omaggio a Fabrizio Frizzi, arriva Fabio Concato con una formazione di impostazione Jazz. Apre con "Non smetto di aspettarti", poi con un Medley (formato da "Ti ricordo ancora", "Sexy tango", "Fiore di maggio, "Rosalina") e infine "Domenica bestiale" cantato a squarciagola dal pubblico.
I Santamarea vincono il premio pmi miglior progetto discografico. Ancora un ospite interessante con un progetto di qualità: Rachele Andrioli e coro a coro. Una bella versione de "La canzone popolare" di Ivano Fossati, e due brani di traduzione popolare come "Zeleneye" "Fimmana de mare". Il Premio miglior testo viene meritatamente vinto dai Santamarea. C'è ancora spazio per la musica trascinante de I santi francesi, "Giovani favolosi" e "Non è così male" dal loro repertorio e la convincente rivisitazione di "Ragazzo di strada", brano storico del gruppo beat i Corvi, datato 1966. Siamo in chiusura di serata, viene annunciato il podio in ordine sparso: Zic, Santamarea e Cristiana Verardo. La seconda serata inizia con una sorpresa, infatti vengono annunciati Simone Cristicchi (che proprio dal palco di Musicultura ha iniziato la sua carriera) e Amara. I due artisti stanno portando in giro un fortunato spettacolo dedicato a Franco Battiato. È l'occasione giusta per riascoltare "L'ombra delle luce" (legata ad un canto antico) e "La cura". Ricomincia la gara e si esibiscono in sequenza Lamante, Simone Matteuzzi, AMarti e Zic. Una standing ovation con il pubblico in piedi accoglie l'entrata di Mogol.
Il paroliere si racconta, riceve un’onorificenza alla carriera per alti meriti artistici da parte delle Università di Macerata e di Camerino e poi lascia spazio a Gian Marco Carroccia con il suo omaggio a Lucio Battisti, attraverso un Medley con "Emozioni", "I giardini di marzo" e "Il mio canto libero". Si esibiscono gli altri quattro finalisti di Ilaria Argiolas, Cristiana Verardo, cecilia e Santamarea. Viene assegnato il Premio nuovo imaie a Lamante.. Flavio Insinna ricorda il grande Franco Califano a dieci anni dalla sua scomparsa, recitando un monologo che introduce Ermal Meta con la sua ottima interpretazione di "In un tempo piccolo"(scritta da Califano e riproposta dai Tiromancino). A seguire "Mi salvi chi può" e "Piccola anima", accompagnato dai Gnu Quartet , un'ensemble sempre raffinato. Il premio della critica intitolato all'ideatore del festival Piero Cesanelli viene vinto dai Santamarea. Ultimo ospite della rassegna è Dardust. Il suo set è travolgente e fa ballare tutto lo Sferisterio, con "Parallel 43", "Addostaje feat Cenere", "Bardaggin" e un omaggio a Rossini e alla tarantella con "Antitodum tarantulae".
Siamo al gran finale, i vincitori assoluti di Musicultura 2023 sono i Santamarea. Il gruppo ha raccolto un successo enorme, grazie ad una progetto originale e già ben definito, che pone l'attenzione verso un sound accattivante, senza perdere di vista la canzone d'autore italiana. Le proposte di questo anno erano interessati e variegate, forse mancavano in finale alcuni esempi di cantautorato più classico come Michele Braganti che era arrivato nei primi sedici, oppure Massimiliano D'Ambrosio o Lucio Matricardi, selezionati nella prima scrematura. Sappiamo che la canzone d'autore sta prendendo altre strade, anche distanti dal passato e le proposte ogni anno sono veramente tante e interessanti. Anche Musicultura, come altri concorsi, è al passo con i tempi e ogni anno garantisce uno spettacolo sempre all'altezza del suo nome e curato in ogni dettaglio.
Arrivederci al prossimo anno e un in bocca al lupo ai finalisti per un futuro pieno di bella musica.
Articolo del
26/06/2023 -
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