La trentanovesima edizione del Roma Europa Festival, si è conclusa con un concerto straordinario, il terzo ed ultimo evento che ha celebrato l’arte del Maestro Ryuichi Sakamoto, che è sempre stato di casa qui all’Auditorium e che è recentemente scomparso.
Infatti, dopo aver presentato uno speciale concerto della Brussels Philharmonic dedicato alle composizioni musicali per il cinema del maestro giapponese e il film “Opus” del regista e figlio Neo Sora, questa sera sono stati Alva Noto e Fennesz a voler dare risalto all’aspetto più sperimentale del musicista nipponico.
Una collaborazione inedita, un progetto di grande richiamo che ha preso il titolo di “Continuum - In The Spirit of Ryuichi Sakamoto”. Una serata di musica elettronica, molto aspra e carica di dissonanze, un concerto orientato al futuro con cui i due musicisti hanno inteso proseguire la ricerca musicale iniziata anni fa con Sakamoto. Fennesz aveva lavorato con lui su “Cendre”, del 2007 e su “Flumina”, del 2011, mentre Alva Noto aveva collaborato con il Maestro su “Vrioon”, del 2002, su “Summvs” del 2011, sulla colonna sonora di “The Revenant” del 2015, su “Two” del 2019 e su “V.I.R.U.S.” del 2024.
“Continuum” è nato quindi da un passato importante, ma ha il grande merito di esplorare ancora, di produrre un suono che vada oltre i limiti dettati da confini generazionali. Attraverso i suoi “laptop” Alva Noto ha saputo trasformare i suoni all’interno della logica dei segni, che hanno dato vita ad altrettante visioni avveniristiche, poi proiettate sullo schermo. Da parte sua Christian Fennesz, con il suo “laptop”, i suoi “glitch” e con le distorsioni occasionali generate da una chitarra elettrica, ha fatto da contrappunto ai tentativi armonici di Alva Noto.
Una serata all’insegna del “rumore bianco” rappresentato dalle nuove tecnologie, un concerto meraviglioso e spiazzante, fuori dalle logiche tradizionali, che si è concluso con quei pixel - che fino ad allora stavano impazzendo sul monitor - che si ricomponevano come d’incanto per andare a disegnare il ritratto di un Sakamoto pensieroso, seduto al suo tavolo di lavoro nel suo studio. Commozione ed applausi.
Articolo del
19/11/2024 -
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