Nella primavera del 1966 Bob Dylan si trovava a Londra nel mezzo di un memorabile (per vari motivi) tour mondiale. Al suo seguito c’era il regista D.A. Pennebaker, che peraltro già l’anno prima l’aveva filmato realizzando “Don’t Look Back”, una pellicola oggi considerata tra i capisaldi della storia del Rock. Pennebaker, tuttavia, avrebbe avuto molto poco a che fare con il nuovo film – che sarebbe stato battezzato “Eat The Document” – poiché a differenza di “Don’t Look Back, Dylan gli sfilò fin da subito le redini del progetto, curando poi personalmente il successivo montaggio. “Eat The Document”, anche a causa di queste scelte, è considerato (ed è) un film mediocre. Indimenticabile è però una outtake del film che lo stesso Dylan tagliò in fase di montaggio, e che riguarda una conversazione di SuperBob con John Lennon. La storia è questa: Dylan e il suo sodale Bob Neuwirth avevano deciso di passare a prendere John Lennon nella casa di campagna dell’allora Beatle e di portarselo in giro in macchina per Londra per una trentina di minuti. Pennebaker filmò tutta la risultante conversazione tra le due rockstars sedute nel sedile posteriore della macchina. Il motivo per cui la scena fu poi espunta dal film appare ovvio: Lennon è in buona forma e sta al gioco, ma Dylan appare totalmente fuori di testa a causa dello stress, della mancanza di sonno e dell’assunzione di chissà quali sostanze. La figura che fa è pessima, e nella sua confusione mentale arriva perfino ad insultare personaggi a lui legati come Mama Cass dei Mamas & Papas e perfino Johnny Cash. Insomma, incredibile ma vero, Bob Dylan in questa outtake di “Eat The Document” fa una figura da perfetto deficiente. Il che dimostra che nessuno è perfetto e che anche i grandi possono sbagliare…
Ecco la fedele trascrizione dello storico incontro tra Dylan e Lennon.
Dylan Guarda. (indicando fuori dal finestrino) Là c’è il possente Tamigi, quello che tenne a freno Hitler. L’ha detto Winston Churchill. (all’autista) Non è vero, Tom? (Nessuna risposta) Non è vero, Tom?
Tom l’autista (Fuori visuale) Sicuro.
(Un silenzio imbarazzato nella macchina. Il primo di molti silenzi)
Dylan (rivolgendosi a Lennon) John. . . Credo che ti farò diventare Tyrone Power se mi dài il tempo.
Lennon Ridillo un po'?!
Dylan Credo che ti farò diventare Ronald Colman. . . o Peetie Wheatstraw. . . o Sleepy John Estes. . . o Robert Johnson. . . o ti farò andare a studiare medicina come J. Carroll Nash.
Lennon O Johnny Cash e tutto il cucuzzaro.
Dylan (Improvvisamente serio) Hey, c’è Johnny Cash nel mio film. . . hey. . . hey amico, te la farai sotto, amico. Quando lo vedrai te la farai sotto.
Lennon (con voce roboante) Hey ascoltate tutti quanti, John se la farà sotto. Di nuovo!!
Dylan Cash non lo sa. . . non lo sa. Tu lo sai che aspetto ha Johnny Cash, no? Hai mai passato un po’ di tempo con lui?
Lennon Mmm...
Dylan (imitando le goffi movenze di Cash) Si muove in questa maniera, amico! (Ride, poi improvvisamente si frena e si rivolge al cineoperatore) Hey, è meglio che tagli questa parte del film, amico. A me Johnny piace molto. . . è un tipo simpatico. L’unica cosa è che si muove così (ne imita di nuovo le movenze)...tutte le brave persone, amico, si muovono in questo modo... (le voci iniziano a sfumare, poi Dylan fa il pollice alzato alla cinepresa). Johnny Cash. . . Hey Johnny!
Lennon (canta stonato) "Big River. . . Big River!"
(Silenzio imbarazzato)
Dylan Io l’ho. . . ehm. . .lui è nel film.
Lennon Johnny è un bel personaggio, eh?
Dylan Sì, è un bel personaggio.
(Dylan fa un sospiro. Inizia a sembrare un po’ pallido... Parlano tutti uno sopra all’altro e non si capisce niente. Poi un altro silenzio imbarazzato).
Dylan Saresti dovuto venire con noi l’altra sera, John.
Lennon (agitando la sigaretta verso la cinepresa) Oh davvero, Bob!
Dylan (strofinandosi gli occhi) Amico, vorrei tanto poter parlare Inglese britannico, amico!
Lennon Anche io, Bobby!
Dylan (Rivolto a Neuwirth) John sa parlare Americano, e io posso parlare Inglese britannico ma non ci riesco mai quando c’è John perché… (la testa di Dylan si avvicina pericolsamente alla cinepresa, e lui parla con tono confidenziale). John è un così bravo attore, amico. Un così bravo attore, tanto che io...
Lennon Non riesce a credere che sia io...
(Un altro silenzio imbarazzato)
Dylan (guardando fuori dal finestrino) Ma questo è davvero il possente Tamigi?
(Più tardi durante la gita, dopo una serie di farneticazioni di Dylan con Lennon che guarda spaurito in camera un po’ di volte con un’espressione implorante aiuto, Dylan si fa serio. Si avvicina in modo eccessivo a Lennon, che impulsivamente si ritrae).
Dylan (Sussurra a bassa voce) Ti ricordi cosa mi avevi detto, amico? Ricordi cosa avevi detto quando ti avevo fatto ascoltare quei nastri?. . . Io, ehm, tu.. . Te lo dirò dopo. (Una pausa) Comunque, ti ho fatto sentire una canzone e tu hai detto... (perde il filo). Bobby me lo ha detto.
(Altro silenzio imbarazzato. All’improvviso Dylan riprende vita)
Dylan La società che pubblica le tue canzoni, come si chiama?
Lennon (Pausa) La Dick James?
Dylan No, non è quella...E’ quello il nome? Non è il nome che mi avevi detto.
Lennon La Northern songs?
Dylan Sì, quella.
Lennon Uhm.
Dylan Non sapevo che cosa significasse. . . e poi l’ho dovuto scoprire da solo! Tu mica me lo avevi detto, amico. . . e avevi detto “questa dovrebbe essere una Northern Song” e poi Paul McCartney si è messo a guardare da un’altra parte, poi ha iniziato a parlare con Ringo. . .
Lennon ...e poi Mick Jagger ha guardato in alto e i palloncini gli sono caduti dalla faccia e poi Rob Roy è saltato dentro alla stanza con una Big Kilarny e ha detto, "Hey, Bob! L’hai sentita questa??"
(Dentro alla macchina, tutti si scompisciano dalle risate, eccetto Dylan che ha un sorriso forzato)
Dylan John, tu dovresti vivere in Texas, amico.
Bob Neuwirth (dopo un silenzio imbarazzato) Sono sicuro che ci farà un pensierino mentre noi siamo qui.
Dylan (in un finto tono professorale) Ho letto sui giornali che George Harrison ha passato un sacco di tempo negli States. Potresti imparare un sacco di cose da George!
Lennon (senza perdere un colpo e proprio in faccia a Dylan) Raccontami dei Mamas and Papas, Bob. Ho sentito dire che li stai appoggiando alla grandissima!
Dylan (preso alla sprovvista) Ah, tu. . . tu sei solo interessato alla cicciona. La ragazza cicciona. (Mama Cass) E’ l’unica cosa che a cui la gente è interessata. Attizza pure te! Attizza tutti quelli che conosco. . . Sei tremendo, amico.
Lennon Conosci. . . conosci Ral Donner?
Dylan Chi? No. Io conosco solo quelli misconosciuti.
Lennon Barry McGuire è un grande eroe di guerra.
Dylan Ba…Barry McGuire mi ha detto che è un tuo grande amico.
Lennon No…(assume un tono da intervistatore) Ho paura, Bob, Bobby, di non conoscerlo affatto. Ha incontrato me tramite te. La sua gente mi ha chiamato e mi ha detto che tu lo stavi appoggiando e…il Sergente Barry. . .
Dylan Sono sicuro che ti stai confondendo… (Dylan perde il filo e grida, "tagliamola!”. Poi: “riprendiamo")
Lennon Ha nuovamente dimenticato le sue battute.
(Dylan si gratta il mento e diventa improvvisamente cupo e serio)
Dylan Hey, bè, sai, non me ne importa niente.
Lennon Certo che no. (Lennon canticchia per alleviare la tensione)
(Più tardi, la situazione peggiora)
Dylan (Tossendo e lamentandosi) Oh, vorrei tornarmene a casa!
Neuwirth E vedere una partita di baseball.
Dylan Oh, sì. Voglio tornare a casa e vedere una partita di baseball. In America abbiamo le partite di baseball. Partite di baseball. . .TV tutta la notte. . . Io vengo da una terra paradisiaca.
Lennon (in tono monotono) Sembrerebbe fantastico.
(Dylan si massaggia il fianco, si leva gli occhiali da sole e si strofina la fronte)
Dylan Hey, Tom! Quanto siamo lontani dall’albergo?
Lennon Permesso di atterraggio, Tom!
Dylan Hey, io sto…(ha un bruttissimo aspetto)…cominciando a sentirmi male, qui. Mi sto per sentire male?
Lennon (borbotta rivolto a Bob Neuwirth). . . i tremori..
Dylan Mi sto per sentire molto male . . ma io non mi sento mai male.
(un silenzio imbarazzato)
Dylan Spero di non vomitare dentro alla cinepresa. (Sorridendo forzatamente e guardando John.) Ho fatto qualunque altra cosa con quella cinepresa, tanto vale che ci vomiti pure dentro…
(All’interno dell’auto ridacchiano tutti in maniera imbarazzata. Pennebaker inquadra Lennon, che si agita nervosamente sul sedile mentre si sente un Arrrggh…! alla lontana. Prima che ciò accada, Dylan riprova a dire qualcosa di divertente…)
Dylan Allora, John. Per quanto tempo sei stato partner di Macy (il grande magazzino newyorkese)?
(Per la maggior parte del resto del nastro, tutto quello che si vede è Dylan che si tiene la testa, si strofina gli occhi, e di tanto in tanto chiede quanto manchi ad arrivare all’albergo).
Lennon (guardando dall’alto al basso Dylan che si contorce dal dolore) Soffri di occhi irritati, fronte fighettona e capelli ricci? Prova Zoonton!
Articolo del
11/01/2006 -
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