Marlene Kuntz Marlene Kuntz + Marydolls + Dino Fumaretto live @ Latte+ - Brescia, 27 marzo 2009 Brescia  27/03/2009 di Marco Jeannin

Non ho un’idea precisa della distanza tra Brescia e Londra. Di certo non sono limitrofe. I Marlene Kuntz si sono dovuti fare un bel viaggio dunque per capitare dalle nostre parti. Brescia non è Londra e il Latte+ è un locale degno, ma pur sempre di periferia. Ad ogni modo la serata registra un bel tutto esaurito (più o meno un migliaio di persone) e a conti fatti possiamo metterci in tasca circa tre ore e mezza di musica, contando le due aperture.

Alle nove e mezza, sale sul palco l’istrionico Dino Fumaretto, con la sua tipica verve che lo accomuna più ad un pazzo che ad una persona normale. Va detto che nonostante tutto, lo show è molto divertente e a tratti caustico.

I bresciani Marydolls raccolgono il testimone e scaldano l’ambiente. Il gruppo gode di un buonissimo seguito in patria, prontamente soddisfatto da una mezz’ora buona e di grande intensità, necessaria a presentare alcuni cavalli di battaglia e qualche pezzo nuovo pronto a completare la tracklist dell’album in uscita verso autunno. Da tenere assolutamente d’occhio.

I Marlene salgono sul palco pochi minuti prima della mezzanotte. Come al solito mi viene da fare qualche considerazione spontanea. Non è possibile iniziare ad un orario di questo tipo, davanti ad una platea già in ballo da almeno un paio d’ore. Personalmente inizio il set già stanco, e sicuramente questo non incide positivamente. Dal punto di vista musicale non c’è nulla da eccepire: grande suono, pezzi splendidi e grandissima intensità. C’è di tutto e di più. I rientri sono due e la baracca chiude i battenti intorno all’una e mezza, dopo più di un’ora e quaranta di concerto. I problemi però non mancano e vanno elencati. Oltre alla logistica va fatto un appunto alla scaletta. Completa quanto vuoi, ma decisamente pensata male. Non è possibile giocarsi Sonica, Nuotando nell’aria e Impressioni di settembre tutte e tre di fila ad inizio concerto. La parte centrale ne soffre inevitabilmente. C’è chi implora a gran voce Canzone di domani e viene accontentato solo al secondo rientro. Ci può stare, ma non alle due di notte quando un buon quinto della platea ha già gettato la spugna. Per carità, ripeto: grandissimi pezzi, ma non in questo modo. Interessante anche la prima volta di Canzoni in prigione, pezzo inedito scritto appositamente dalla band per i titoli di coda del nuovo film di Davide Ferrario. Quella di stasera è la prima volta assoluta che il pezzo viene suonato in Italia (Londra ne ha già goduto il giorno prima). Bello. Interessante. Marlene Kuntz al cento per cento.

A luci accese, il tempo per le considerazioni è poco. Siamo tutti molto sudati, sopra e sotto il palco. L’intensità è stata tanta e la gente ha risposto benissimo, cantando senza sosta e partecipando come ho visto poche volte. I Marlene sono un gran gruppo, uno dei migliori in assoluto in Italia, e vederli live è quasi un obbligo. Certo però, andrebbero visti in un altro modo. Cinque ore in piedi sono veramente troppe.


Articolo del  03/04/2009 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati