Marianne Faithfull Marianne Faithfull in "I sette peccati capitali" di Brecht e Weill live @ Auditorium Parco della Musica, Sala S. Cecilia - Roma, 25 aprile 2009 Roma  25/04/2009 di Giancarlo De Chirico

Torniamo ad ascoltare Marianne Faithfull all’Auditorium in una veste insolita, quella di chanteuse de “I sette peccati capitali”, opera musicale di Kurt Weill con i testi di Bertolt Brecht.

Ad accompagnarla l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta nell’occasione da Ingo Metzmacher, e con la partecipazione ai cori dell’Hudson Shad Quartet. La storia narra di due sorelle tedesche – che poi sono i due lati opposti di un identico personaggio – perseguitate dal nazismo nella Germania di Hitler. Anna I e Anna II hanno intenzione di trasferirsi in Louisiana, ma vogliono stare ben attente a non cadere vittime dei vizi della società borghese americana, ben rappresentati dai “Sette Peccati Capitali” ad ognuno dei quali Marianne Faithfull and Orchestra dedicano un capitolo. Ascoltiamo quindi in rapida successione i dialoghi cantati e le riflessioni amare di Accidia, Superbia, Ira, Gola, Lussuria, Avarizia ed Invidia e ci rendiamo conto come niente e nessuno avrebbe potuto fare meglio della voce roca e sofferta della Faithfull, leggenda vivente della Swinging London e che adesso a 62 anni ha saputo reinventarsi e partire con qualcosa di nuovo, e forse anche più adatto al momento attuale della sua dimensione artistica e personale. Vi ricordiamo che “The Seven Deadly Sins” è stata anche registrata su un disco pubblicato dalla stessa Faithfull nel 1998, proprio nel periodo in cui l’artista inglese cominciò ad interessarsi alla musica della Repubblica di Weimar. La musicalità di Kurt Weill è nelle corde della Faithfull e in fondo, a pensarci bene, le tonalità potenti e drammatiche di un album storico come “Broken English” non si discostano poi molto dalle melodie epiche di quel periodo.

La Faithfull è apparsa in gran forma, sicuramente meglio di quando l’avevamo vista alle prese con l’esecuzione live dei brani di “Before The Poison”, il cd scritto insieme a P.J. Harvey qualche tempo fa.
Lady Marianne sorride, un po’ impacciata, un po’ commossa, e sbaglia strada al momento di uscire di scena. Poi ritorna per ringraziare il pubblico dei ripetuti applausi che le attribuisce. Dopo un breve intervallo il concerto termina con l’esecuzione solo strumentale di “Petrushka”, un’opera giovanile di Stravinskij sulle vicende dell’omonimo burattino che - un po’ come il nostro Pinocchio – riesce a provare dei sentimenti umani.
Articolo del  28/04/2009 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati