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Il 30 aprile del 1982, esattamente 27 anni fa, moriva prematuramente a New York - a 33 anni, per overdose di farmaci - Lester Bangs. Collaboratore di riviste come Creem, New Musical Express, Village Voice e Rolling Stone, e autore della basilare raccolta di saggi "Psychotic Reactions And Carburetor Dung", Bangs è stato uno dei padri della moderna critica musicale, possessore di uno stile non lontano dal cosiddetto "gonzo journalism" di Hunter S. Thompson. Come scrisse Greil Marcus nella prefazione di "Psychotic Reactions...": "What this book demands from a reader is a willingness to accept that the best writer in America could write almost nothing but record reviews."
Nel 27° anniversario dalla morte di Bangs, pubblichiamo per ricordarlo la sceneggiatura inedita per un cortometraggio dal titolo "Dante e le Divine Commedie", liberamente ispirato ad uno dei suoi migliori scritti, il racconto “My Night Of Ecstasy With The J. Geils Band”. Here's to you, Lester!
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SCENA 1 - VIA VENETO E HOTEL EXCELSIOR - Est. Giorno
Sono le prime ore di un pomeriggio piovigginoso. Sulla salita di Via Veneto che conduce verso l’hotel Excelsior arriva sputacchiando un vecchio Ciao. Lo guida un ragazzo di circa venticinque anni, ALBERTO: indossa uno spiegazzato trench bianco e ha le cuffiette dell’i-pod attaccate alle orecchie. Mentre il Ciao di Alberto si avvicina all’hotel, iniziamo a sentire, filtrata, la
MUSICA ROCK
che il giovane sta ascoltando.
Arrivato all’altezza dell’entrata dell’albergo, il giovane rallenta, lancia un’occhiata al portiere in divisa, poi fa un’inversione a U e si dirige in un punto libero del marciapiede, dove frena definitivamente il motorino. Sempre con le cuffiette in testa, scende e si piega a legare il motorino con la catena. Conclusa l’operazione, si dirige verso l’ingresso. Con fare cerimonioso, il portiere gli apre il portone e lo lascia entrare.
SCENA 2 - ATRIO HOTEL EXCELSIOR E SALETTA RISERVATA - Int. Giorno
Alberto è all’interno del maestoso Hotel Excelsior e si guarda intorno come a cercare qualcuno. Intorno a lui, nel grande atrio, ci sono turisti americani seduti a leggere il giornale, uomini d’affari che conversano, giapponesi con le valigie in mano appena arrivati o pronti a ripartire. Improvvisamente, da dietro, il giovane sente una voce che lo chiama:
VOCE FEMMINILE (f.c.) Sei tu Alberto Zanussi di MusicaFlash…?
Alberto si leva istintivamente le cuffiette di dosso e si volta. Davanti a lui, una ragazza sui trent’anni, carina, ben vestita, con aria da donna in carriera. Alberto le porge la mano.
ALBERTO Sono io. E tu sei… Lucia…?
La ragazza allunga la sua mano e stringe quella di Alberto.
LUCIA (con un sorrisone falso da Pierre) Finalmente ci conosciamo…!
ALBERTO (poco convinto) …finalmente…
LUCIA Vedi, il brutto di questo lavoro è che stai tutto il giorno attaccata al telefono, quindi impari a conoscere la gente per la loro voce ma non li conosci quasi mai personalmente… (la ragazza conduce Alberto in direzione di una saletta) Di qua…
Alberto segue Lucia. Non sa cosa dire.
ALBERTO E’ arrivato stamattina…?
LUCIA Per la verità, è arrivato solo un paio d’ore fa... C’è stata una serie di contrattempi durante il viaggio…Hai già sentito il disco…?
ALBERTO (incerto) Sì, sì…l’ho sentito…
I due sono arrivati all’interno di uno spazio riservato. C’è un divano, una poltrona e un tavolino con sopra varie bottiglie di Bellini, patatine, noccioline e stuzzichini vari.
LUCIA (gli fa cenno di sedersi) Per me è il più bello che abbia mai fatto! C’è una tale ricerca sonora, e poi ha usato degli strumenti esotici che non si erano mai sentiti su un disco rock… L’ha scritto tutta la critica, che è il suo disco più maturo…
Alberto è ancora in piedi. Appare imbarazzato.
ALBERTO Non so…Forse non l’ho ascoltato con attenzione…
LUCIA Prego, Alberto, siediti…Prendi quello che vuoi…(indica le bottiglie e gli stuzzichini sul tavolo).
Legnosamente Alberto si siede sull’orlo del soffice divano.
ALBERTO Quanto pensi che dovrò aspettare…?
LUCIA (guarda l’orologio) Vediamo…Adesso è in camera a farsi una doccia…Poi, magari, vorrà prendersi qualche minuto di relax…Non più di mezz’ora, Alberto. Vado a dirgli che sei arrivato.
La ragazza lancia ad Alberto un sorrisone da Pierre, gira i tacchi e si allontana. Incerto sul da farsi, Alberto stappa un Bellini, lo versa in un bicchiere e inizia a sorseggiarlo. Un orologio sulla parete segna le 14.30.
DISSOLVENZA
Lo stesso orologio che segna le 15.30.
DISSOLVENZA
Lo stesso orologio che segna le 16.30.
Alberto è ora semidisteso sul divano, un Bellini in mano e le cuffiette in testa da cui esce filtrata una
MUSICA ROCK
Sul tavolo davanti a lui, cinque delle molte bottiglie di Bellini sono già vuote, e la quantità di stuzzichini appare dimezzata. Una mano sposta una cuffietta dall’orecchio di Alberto.
VOCE LUCIA (f.c.) E’ arrivato il momento di fare le presentazioni…!
Alberto si scuote, si tira su di scatto e si leva entrambe le cuffie dalla testa. Davanti a lui, Lucia e DANTE, il cantante del gruppo Dante e le Divine Commedie, un uomo dal fisico atletico sui 40 anni con codino, giubbotto di pelle e l’aria strafottente di chi è convinto di essere una rockstar arrivata. Alberto si alza in piedi. Lucia fa le presentazioni.
LUCIA (indicando Alberto) Alberto Zanussi di MusicaFlash…
Alberto allunga la mano.
ALBERTO Piacere…
Dante però resta immobile, e Alberto per un attimo resta con la mano allungata come uno scemo, prima di ritrarla goffamente.
LUCIA E lui, vabbé, chi non lo conosce… è il grande Dante…
Dante si siede sul divano, affondando, a gambe larghe, in posizione spaparanzata.
LUCIA Allora, è tutto a posto...! Io vado, vi lascio liberi di parlare quanto vi pare…
Come aveva fatto prima, la ragazza gira i tacchi e si allontana. Alberto si siede sulla poltrona a fianco del divano. E’ un po' intimidito dalla presenza carismatica di Dante.
ALBERTO Allora…iniziamo…
DANTE (inespressivo) Iniziamo…
Alberto tira fuori dalla tasca del trench il registratore. Poggia l’apparecchio sul tavolo e spinge il pulsante “REC”.
ALBERTO Allora, Dante... parliamo un pochino dei tuoi inizi... Di quando eri un ragazzo della periferia di Milano e facevi il portalettere...
Dante, con uno scatto improvviso, si tira su sul divano.
DANTE Iniziamo male...!
ALBERTO (interdetto) Come...?
DANTE Pensavo fosse chiaro che io del passato non parlo... Sono qui per promuovere il nuovo disco, e l’intervista su quello deve vertere...
ALBERTO (preso di contropiede) Anch’io voglio parlare del nuovo disco... Solo che mi sembra interessante giudicarlo alla luce della tua evoluzione...
Dante afferra una bottiglia di Bellini, la stappa e inizia a bere direttamente dal collo.
DANTE L’hai sentito “Amo il silenzio”, il mio nuovo disco...?
ALBERTO Un paio di volte...
DANTE Che ne pensi?
SCENA 3 - CASA ALBERTO - Int. Notte
In primo piano, rischiarata da una lampada, la parte superiore di una macchina da scrivere. Si sente il
FRENETICO SUONO DEI TASTI CHE VANNO SU E GIU’
mentre sul foglio vediamo apparire, una a una, le lettere che formano la frase “SAPERE CHE DANTE E LE DIVINE COMMEDIE SONO LE UNICHE ROCKSTAR CHE ABBIAMO IN ITALIA CI GETTA NELLO SCONFORTO, TANTO PIU’ DOPO QUEST’ULTIMA INSULSA, PRESUNTUOSA OPERA...”
SCENA 4 - SALETTA RISERVATA HOTEL EXCELSIOR - Int. Giorno
Seduto sull’orlo della poltrona, Alberto cerca di proseguire l’intervista.
ALBERTO E’ parecchio diverso dagli altri...
DANTE Alla faccia se è diverso...! E’ il miglior disco che ho mai fatto. E’ il più curato, il più studiato... E’ la prima volta che posso dire di un disco: ne sono completamente fiero...
ALBERTO (azzarda) Però avevi detto la stessa cosa un anno fa, per “La rabbia che ho dentro”...
Dante lo guarda male, poi afferra un’altra bottiglia di Bellini e inizia a scolarsela.
DANTE Può essere... All’inizio quel disco mi piaceva, ma adesso mi fa schifo... E’ al di sotto del mio standard, c’erano un sacco di canzonette fatte per essere passate alla radio. Ma “Amo il silenzio” sono certo che resterà nella storia. E’ il mio capolavoro...
ALBERTO Come mai sei andato a registrarlo in Burkina Faso...?
Dante manda giù il Bellini tutto d’un sorso. Poi, con movimenti lenti, si accende una sigaretta, e fa una lunga tirata.
DANTE Essendo un artista, a volte mi vengono delle intuizioni...sai, un giorno mi sono svegliato che avevo in testa questo suono di tamburi africani, allora mi sono informato su dove potevo ottenere certi suoni...
ALBERTO Potevi campionarli...
DANTE La maggior parte dei miei colleghi avrebbe fatto così... Ma io, vedi, ho un profondo rispetto per i miei fans. Volevo dar loro un prodotto genuino... Così siamo andati in Burkina Faso dove c’è questa tribù che continua a usare dei tamburi fatti con la pelle degli animali selvatici...
ALBERTO (inespressivo) Interessante...
DANTE (convinto) E’ stata un’esperienza che mi ha dato molto, il fatto di stare per due mesi a contatto con gli zulù...
SCENA 5 - CASA ALBERTO - Int. Notte
Ancora in P.P., rischiarata da una lampada, la parte superiore di una macchina da scrivere. In sottofondo si sente
IL SUONO RITMICO DI TAMBURI AFRICANI, ACCOMPAGNATO DA TIPICI CANTI ZULU
Più in primo piano, il
FRENETICO SUONO DEI TASTI CHE VANNO SU E GIU’
mentre sul foglio vediamo apparire, uno a uno, le lettere che formano la frase: “...IL MASSIMO DELLA PRESUNZIONE LO RAGGIUNGONO NELLA CANZONE “TRAMONTO AFRICANO”, IN CUI DANTE E LE DIVINE COMMEDIE SI AVVALGONO DI UNA SEZIONE RITMICA PROVENIENTE DA UN VILLAGGIO ZULU DEL BURKINA FASO. FORSE L’INTENZIONE DI DANTE ERA QUELLA DI RIFARSI UNA VERGINITA’ ARTISTICA, MA PER ME L’UNICA DEFINIZIONE E’: FUMO NEGLI OCCHI.”
SCENA 6 - SALETTA RISERVATA HOTEL EXCELSIOR - Int. Giorno
Nella saletta, Dante continua a parlare.
DANTE Mi ha aiutato a crescere non solo come artista, ma anche come uomo...
VOCE LUCIA (f.c.) Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma si è fatto tardi...
Dietro la poltrona di Alberto, è arrivata Lucia, occhiali scuri in viso e una sacca a tracolla.
DANTE Dobbiamo già andare…?
LUCIA (guarda l’orologio) Ci aspettano al locale per il soundcheck. (ad Alberto) Se vuoi, puoi venire con noi e proseguire l’intervista…
ALBERTO Va bene…
Mentre Alberto si china a spegnere il registratore, Dante si alza, afferra un’altra bottiglia di Bellini e la stappa.
DANTE (a Lucia) Quanta gente si prevede, stasera…?
LUCIA (sempre sorridente) Non abbiamo ancora il tutto esaurito, ma ci manca poco…I romani ti amano!
Dante tracanna una sorsata di Bellini.
DANTE Beh, li farò divertire…!
Dante dà una pacca sul sedere a Lucia. La ragazza appare lusingata. I due iniziano ad allontanarsi verso l’atrio.
LUCIA Com’è andata in Sicilia?
DANTE Oh, non male, a parte una ragazza che ha scavalcato la recinzione ed è salita sul palco e ha cercato di violentarmi…
LUCIA Poi l’hanno afferrata…?
DANTE Sì, ma ha fatto in tempo a lasciarmi un segno di rossetto sul collo…
Alberto resta a guardarli un attimo mentre si allontanano, poi raccoglie il registratore dal tavolo, se lo mette in tasca e si alza a sua volta per seguirli.
DISSOLVENZA
SCENA 7 - FURGONCINO IN MOVIMENTO - Int. Giorno
FINE DISSOLVENZA
L’interno di un furgoncino da viaggio “on the road”, comprendente un paio di lettini, un frigorifero e un tavolino. Seduto su uno dei letti, Dante si sta rollando una canna, mentre Alberto è seduto di fronte a lui sull’altro letto, e armeggia con il registratore.
ALBERTO Ti va di ricominciare…?
Dante, tutto preso dal suo cannone, ha entrambe le mani occupate.
DANTE (distrattamente) Eh…?
ALBERTO Ti va di ricominciare da dove avevamo interrotto…?
Dante incolla con la lingua i due lembi della canna.
DANTE Sì, ma con calma…
Il cantante estrae un accendino dalla tasca e accende la canna. Tira una lunga boccata.
DANTE Non male…(passa la canna ad Alberto) Dài, fatti una fumata e rilassati…
Alberto si allunga a prendere in mano il cannone. Lo maneggia in modo goffo. Poi inizia a tirare. Chiude gli occhi, aspira il fumo a pieni polmoni. Infine riapre gli occhi e ridà la canna a Dante.
ALBERTO (tossicchia) Parliamo dei testi del nuovo disco…
Dante annuisce. Aspira dallo spino con fare consumato. Poi:
DANTE Sono più maturi rispetto al passato…Riflettono le mie esperienze dello scorso anno… E quindi parlano dei posti che ho visto, delle persone che ho conosciuto…
Passa il cannone ad Alberto, che fa un altro paio di tirate. Il giornalista ora ha l’aria un po' stralunata.
ALBERTO (ripassando la canna a Dante) Non ti offendere…ma posso dirti una cosa…?
DANTE Spara…
ALBERTO (ridacchia) A me non m’è piaciuto mica tanto il tuo nuovo disco…
Dante resta con la canna in mano. Osserva Alberto, sembra colpito da quell’osservazione. Poi scoppia a ridere. Anche Alberto, liberato, inizia a ridere di cuore. Dante improvvisamente si blocca e ridiventa serio.
DANTE Cos’è che non ti è piaciuto?
ALBERTO (cerca a fatica di rimanere serio) Adesso non ti offendere…
DANTE Non mi sono offeso. Voglio solo sapere perché ti ha fatto una cattiva impressione…
ALBERTO Non è che non mi sia piaciuto… Preso singolarmente…non è male…Solo che, se lo confronti alle tue prime cose…Ecco, ti preferivo dieci anni fa…
Dante finalmente tira altre due boccate, poi ripassa la canna ad Alberto.
DANTE Ti piacciono di più le mie vecchie canzoni?
Alberto ora ha l’aria un po' “fatta”. Parla a raffica, le sue parole si intrecciano.
ALBERTO (tra una tirata e l’altra) Come si chiamava quel pezzo…? Ah, sì, “Ragazzi bugiardi”…Era incisivo, essenziale…e poi aveva un testo che parlava direttamente al cuore di noi ragazzi…(inizia a canticchiare) “Siamo ragazzi bugiardi, diciamo di far presto…”
DANTE (disgustato) “…e invece facciam tardi…” Era una stronzata, roba da prima elementare! Mi vergogno di averla incisa…
In P.P., visto dalla prospettiva di Alberto, il volto di Dante, che lo guarda scettico. E’ una visione non del tutto a fuoco.
VOCE ALBERTO (f.c., tra una tirata e l’altra) Macché, era un gran pezzo… Dopo che l’ho sentita, sei diventato il mio idolo…Mi sono comprato tutti i dischi, sono andato a tutti i tuoi concerti…Quindi, vedi, se ti critico è perché ti seguo fin dall’inizio…
La visione di Dante in P.P. è sempre più sfocata.
DANTE (sfilando la canna dalle mani di Alberto) Ma perché voi giornalisti dovete sempre parlare del passato…!? Io sto seguendo un mio percorso artistico, sto cercando di rinnovare la mia immagine e la mia musica…
L’immagine sfocata di Dante si trasforma in un turbinio di colori, finché non si annulla in una
DISSOLVENZA SU BIANCO
VOCE DANTE (f.c.) …e tu mi continui a parlare delle canzoncine che facevo dieci anni fa per i ragazzini…
SCENA 8 - CAMERINO ARTISTI - Int. Sera
FINE DISSOLVENZA
Uno stanzone spoglio, con due tavoli a lato, un paio di chitarre appoggiate per terra con le relative custodie, e bottiglie di coca e whisky sparse qua e là. Sdraiato su un divanetto in un angolo della stanza, Alberto ha riaperto gli occhi. E’ intontito, e sta faticosamente cercando di realizzare dove si trovi. Dalla sua prospettiva, vediamo entrare nella stanza tre uomini sulla trentina con gli strumenti in mano, i membri delle Divine Commedie, seguiti da Dante.
PRIMO MUSICISTA (rivolto a un collega con le bacchette in mano) …devi continuare a battere sui tom, a quel punto…
SECONDO MUSICISTA (al collega con le bacchette) …altrimenti resta uno spazio vuoto…
TERZO MUSICISTA (con le bacchette in mano, agli altri) Ma sul disco non è così…
PRIMO MUSICISTA Perché lì lo spazio vuoto è coperto dai tamburi degli zulù…
SECONDO MUSICISTA Qui, però, non ce li abbiamo, quindi devi continuare a suonarci sopra…
Intanto, Alberto si è tirato su dal divanetto. Dante si accosta a un tavolo, prende un laccio emostatico e se lo lega al braccio.
DANTE (ad Alberto, senza guardarlo) Stai meglio? Mi hai fatto prendere uno spavento quando mi sei collassato addosso…
ALBERTO (biascica) Tra quanto inizia il concerto…?
Dante è intento a far bruciare una sostanza con la fiamma dell’accendino.
DANTE Tra due-tre ore…
Con una siringa in mano, il cantante cerca una vena libera sul braccio. I quattro musicisti, all’altezza della soglia, stanno per andarsene.
PRIMO MUSICISTA Noi andiamo a mangiare un boccone. Vieni con noi…?
DANTE (continua a cercare una vena) Andate pure…Io resto qui a finire l’intervista…
SECONDO MUSICISTA (uscendo) Ci vediamo dopo, allora… I quattro escono. Dante chiude gli occhi e si inietta la “roba”. Quando riapre lentamente gli occhi ha l’espressione estatica.
DANTE Se vuoi favorire…
ALBERTO No, ti ringrazio, è meglio di no…
DANTE (tira fuori da una tasca un sacchetto) Almeno tirati un po' su… Hai una faccia così pallida!
ALBERTO (riluttante) No, guarda, io…
Dante, senza ascoltarlo, apre il sacchetto e versa sul tavolo un mucchietto di polvere bianca. Poi, con gesti esperti, lo divide in piccole strisce. Estrae dalla tasca una specie di cannuccia e la porge ad Alberto.
DANTE Non ti far pregare…
Alberto si alza dal divano con movimenti lenti. Prende tra le dita la cannuccia e si china a fiutare. Quando si rialza, ha il naso ancora sporco di polverina bianca.
ALBERTO Proseguiamo l’intervista…
DISSOLVENZA
SCENA 9 - LOCALE CONCERTO - Int. Sera
FINE DISSOLVENZA
Una panoramica del locale dove si svolgerà il concerto di Dante e le Divine Commedie, ci mostra il palco, con gli strumenti già al loro posto, e varie file di sedie poste a breve distanza. Sul retro del locale, seduti in ultima fila, Alberto e Dante stanno discutendo animatamente, e le loro voci rimbombano all’interno della sala deserta. Alberto, in particolare, si muove, parla e gesticola con un’energia che non gli avevamo visto prima.
ALBERTO E nell’89 hai fatto “Cuori di gomma”, ed era ancora un bel disco, si vedeva che era sentito, esploravi quel mondo della periferia di Milano che avevi conosciuto da ragazzo, e riuscivi a comunicare la tua rabbia, la tua sofferenza…
DANTE No, aspetta, che cazzo vuoi dire? Che adesso non comunico più un cazzo?
ALBERTO Aspetta, fammi finire…! Quel disco ha venduto un casino, tu hai fatto i soldi e l’anno dopo hai fatto “Bambola”…
Alberto si ferma. Poi, guardando fisso negli occhi Dante:
ALBERTO (sottolinea) “Bambola”.
DANTE Beh, che hai da dire? Quel disco è pure entrato nei “top five”…
ALBERTO Bambola! Dico: Bambola! Era un ammasso di stupide, melense canzoni d’amore. Era merda, purissima merda…
DANTE (alterato) L’ho fatto per i fans. Quello mi chiedevano, quello gli ho dato…
ALBERTO Tu i tuoi fans li hai traditi. Hai tradito quelli come me che ti adoravano e avevano tutti i tuoi dischi. E adesso cerchi di riconquistarci parlando della fascia dell’ozono o assoldando i tamburi degli zulù…Ma noi, i tuoi ex-fans, ti diciamo, con il dito medio ben in vista: vaffanculo, Dante, non ci avrai…perché il tuo ultimo disco fa vomitare…!
Per Dante è troppo. Salta addosso ad Alberto e i due iniziano una feroce colluttazione. A un certo punto i due cadono dalle sedie e si rovesciano per terra. Si picchiano selvaggiamente, con pugni e calci da ambo le parti, ma sembra che nessuno dei due riesca ad avere la meglio.
ALBERTO (nella concitazione) Stronzo! Sei un finto..!
DANTE (affannato) Sono un artista…e tu non sei niente…!
Improvvisamente una voce:
VOCE LUCIA (f.c.) Dante…! Alberto…! Siete qui?
I due si fermano. Lentamente si tirano su, riassettandosi i vestiti. Sembrano due scolaretti che sono stati colti in flagrante mentre commettevano una marachella.
DANTE Eccomi…Che succede?
La ragazza è un po' interdetta ma non più di tanto, evidentemente abituata alle stranezze di Dante.
LUCIA E’ meglio che ti vai a preparare. Stiamo cominciando a fare entrare il pubblico…
DANTE Vengo subito…
La ragazza esibisce uno dei suoi sorrisoni da pierre ed esce dalla sala. Dante guarda Alberto con un’espressione di compatimento.
DANTE Sai qual è il tuo problema? Che sei un giornalista musicale…
ALBERTO Che c’entra..?
DANTE (sornione) C’entra. Lo sanno tutti che i giornalisti musicali sono delle rock star frustrate… E’ per questo che sapete solo criticare…
ALBERTO Cazzate…L’unica differenza tra voi musicisti e noi giornalisti è che io non posso andare in mezzo alla strada a dire: tesoro, ti è piaciuta la mia recensione di Dante e le Divine Commedie? Mi direbbero: come cazzo faccio a sapere che l’hai scritta tu?
DANTE Okay, allora ti faccio una proposta: perché non sali sul palco con noi stasera, e gli mostri quello che sai fare…?
Alberto squadra Dante, incredulo. Eppure sembra che la rockstar non stia scherzando. Il viso indeciso di Alberto in P.P.
ALBERTO Io…? Sul palco…?
VOCE DANTE (f.c.) Avrai i tuoi quindici minuti di celebrità…
ALBERTO Sei sicuro che si possa fare…?
VOCE DANTE (f.c.) Penserò io a tutto.
Dopo un ulteriore secondo di indecisione:
ALBERTO Va bene…Proviamo…!
DISSOLVENZA
SCENA 10 - CAMERINO ARTISTI - Int. Sera
FINE DISSOLVENZA
Alberto entra sbuffando nel camerino affollato di gente: ci sono Lucia, Dante, i musicisti e qualche groupie.
ALBERTO (a Dante) Me l’hai rimediata…?
DANTE (sorridente) Eccola là…
Indica una custodia di pelle di forma rettangolare sul tavolo.
Mentre Alberto, teso, si proietta verso il tavolo, una delle groupies, incuriosita, si rivolge al terzo musicista.
GROUPIE (sottovoce) Chi è quello…?
TERZO MUSICISTA E’ Alberto, è un giornalista musicale… Ma stasera è dei nostri.
GROUPIE (intrigata) Aahh…
Nervosamente, Alberto apre la custodia e ne tira fuori una vecchia macchina da scrivere, una Olivetti Lettera 32. Il giovane inizia a battere i tasti per saggiarla. Sembra che funzioni.
ALBERTO C’è l’inchiostro…?
DANTE Ho appena fatto cambiare il nastro…
ALBERTO E il soundcheck…?
DANTE Già fatto...
Dante gli porge una risma di fogli.
DANTE E non dimenticarti questi… Sono fondamentali…
Alberto straccia la carta che avvolge la risma e appoggia il mazzo di fogli sopra alla macchina da scrivere. Dalla sala concerto, giungono filtrati gli ululati e i fischi del pubblico che rumoreggia. Dante fa cenno ad Alberto che è ora di salire sul palco.
DANTE Forza, andiamo…!
ALBERTO (tradisce una forte emozione) Andiamo…!
I due si urtano i pugni in stile “band americana”. Gridano a una sola voce per farsi coraggio:
DANTE E ALBERTO Rock’n’Roll!
Dante, una chitarra in mano, è il primo a uscire dal camerino, seguito da Alberto, con la macchina da scrivere e i fogli sotto al braccio, e da tutti gli altri musicisti.
SCENA 11 - SALA CONCERTO - Int. Sera
Nella sala, stracolma di ragazzi, si leva un’ovazione quando fanno il loro ingresso Dante, le Divine Commedie e Alberto. Al centro del palco c’è una sedia, su cui Alberto poggia la sua macchina da scrivere. Dante va al microfono a salutare il pubblico.
DANTE (grida) Ciao ragazzi…!
Urla di approvazione da parte dei fans. Intanto Alberto sta cercando di sistemare al meglio la sua macchina da scrivere. C’è un microfono che il giovane posiziona sopra l’apparecchio.
DANTE Per la prima volta su un palco…Dante, le Divine Commedie e…(indica Alberto) Alberto Zanussi di MusicaFlash!
Alberto alza un braccio a salutare il pubblico. I fans, però, appaiono momentaneamente disorientati. Si sente qualche urlo, qualche fischio, ma nessuno riesce a capire cosa stia accadendo. Dante fa qualche passo indietro, ritorna in mezzo ai suoi colleghi musicisti. Si accosta ad Alberto:
DANTE Sei pronto?
Alberto appare emozionato. Guarda davanti a sé, un mare di persone che si sono improvvisamente ammutolite. Poi, con veemenza:
ALBERTO (a Dante) Forza, rompiamogli il culo…!
Dante fa cenno al batterista che attacca un
RITMO
Poi egli stesso, l’altro chitarrista e il bassista iniziano a suonare una
LINEA MELODICA
Alberto si guarda intorno: tutti aspettano lui. Dopo alcuni attimi, estrae un foglio di carta dal mazzo, si alza e lo mostra al pubblico. Silenzio. Alberto si china e inserisce il foglio nella macchina da scrivere. Inizia timidamente a battere le dita sui tasti, cercando di andare a tempo con la musica. Il
TICCHETTIO DELLA MACCHINA DA SCRIVERE
si mescola con il tessuto sonoro creato dalla band. Alberto guarda il primo musicista, il chitarrista, e gli fa cenno che tutto è okay. Poi si volta verso il batterista e con la mano libera gli fa cenno di accelerare il tempo.
BATTERISTA Okay, ragazzo!
La musica comincia ad accelerare, e, con essa, il ticchettio della macchina da scrivere. Finalmente il pubblico sembra rispondere. Alberto tira fuori il primo foglio e lo getta verso il pubblico. Quattro-cinque ragazzi si accapigliano per prenderlo al volo. Il giornalista inserisce un nuovo foglio e riprende il ritmo. E’ sempre più sicuro, adesso. Le sue mani si muovono come un fulmine sulla tastiera e ogni tanto riesce a lanciarsi sguardi d’intesa con i suoi colleghi musicisti che sorridono con sguardi che dicono: “stai andando alla grande”. Il pubblico è in delirio: saltano, applaudono, si spellano le mani. Un’esibizione davvero travolgente. Alberto finisce il secondo foglio, lo tira fuori e lo getta al pubblico. Nasce un nuovo parapiglia. Il giornalista inserisce un altro foglio e ricomincia a ticchettare a tempo. Dopo un po’, Dante gli fa un cenno: Alberto, con un movimento del capo, fa segno che ha capito, mentre continua a battere a macchina. La linea melodica di basso e chitarre sta arrivando alla conclusione. In un vortice di rullate di batterie, schitarrate e ticchettii di macchina da scrivere sempre più frenetici, la jam session si conclude. Mentre il pubblico gli decreta una standing ovation, Alberto prende la macchina da scrivere e se la pone sopra la testa, come un trofeo. Poi la scaglia con forza per terra. Il pubblico applaude, e c’è chi grida:
PUBBLICO IN CORO Al-ber-to! Al-ber-to!
Con il piede sinistro, Alberto molla un calcione a ciò che resta della macchina da scrivere, spedendola dall’altro lato del palco. Poi, di corsa, attraversa il proscenio e la va a recuperare, per scagliarla con violenza verso un altoparlante, causando un
ASSORDANTE RUMORE DI FEEDBACK
Soddisfatto, Alberto alza le braccia in segno di vittoria mentre si accosta al microfono di Dante:
ALBERTO (in preda a raptus da palco) Grazie grazie grazie!!
Alberto, zompettando, esce dal palco tra gli applausi del pubblico mentre Dante e tutte le Divine Commedie lo osservano stupefatti.
SCENA 11 - CORRIDOIO TRA SALA CONCERTO E CAMERINO - Int. Giorno
Rosso in viso, trafelato, Alberto si fa largo lungo il corridoio per dirigersi verso l’uscita. Lucia lo vede e cerca di fermarne l’andatura.
LUCIA (ammirata) Sei stato fantastico, Alberto, è stata un’esibizione meravigliosa…
Alberto la guarda di sottecchi, e, senza fermarsi:
ALBERTO Grazie, Lucì…ma quando lo firmiamo questo contratto?
Il giovane continua a dirigersi verso l’uscita con andatura spedita. Incrocia una delle groupies.
GROUPIE (provocante) Complimenti…
ALBERTO Grazie…
Con un braccio il giornalista cinge la vita della ragazza e la trascina con sé. La ragazza non si fa pregare, e a sua volta gli mette un braccio al collo.
GROUPIE Dove andiamo…?
ALBERTO Conosco un posto qui vicino dove potremo stare tranquilli…
GROUPIE Wow….!
I due si allontanano verso l’uscita.
Dal lato opposto del corridoio, all’altezza dell’uscita dal palco, esce Dante con la chitarra in mano, seguito da due musicisti del suo gruppo. Trafelato, si rivolge a Lucia:
DANTE Dov’è andato?
LUCIA E’ uscito…
DANTE (sbattendo per terra il manico della chitarra) Cazzo! Non potevi fermarlo…?
LUCIA Ma voi che ci fate qua? Dovete tornare a concludere il concerto…!
Si sente, filtrato, il frastuono del pubblico che sta rumoreggiando. Ma Dante appare troppo fuori di sé per tornare in scena. Si rivolge ai suoi colleghi del gruppo che sono ancora sulla soglia.
DANTE Insomma, siete riusciti a capire che cosa c’era scritto su quei fogli…!?
PRIMO MUSICISTA (scuote la testa) Non lo sappiamo…
SECONDO MUSICISTA Li ha gettati tutti verso i ragazzi…
In quel momento, dalla sala concerto, rientra il batterista con in mano le bacchette e un foglio di carta.
TERZO MUSICISTA Guarda, Dante! Questo è il foglio che era rimasto nella macchina da scrivere…!
La rockstar glielo strappa di mano.
DANTE Dai qua…!
Aggrottando la fronte, Dante si mette a leggere, mentre tutti lo guardano ansiosi, specialmente Lucia.
LUCIA Allora..?
Dante ripiega meticolosamente il foglio in due. Ha un’aria afflitta.
DANTE (rivolto a tutti) Scusate, ragazzi, ho bisogno di un periodo di riflessione...
La rockstar consegna il foglio al batterista, poi va dritto verso il camerino e vi entra dentro. Lucia, che ha perso la sua flemma di pierre, lo insegue.
LUCIA (gli grida dietro) Dante ti prego! Non puoi fare così…! Quella gente sta aspettando te…!
Anche Lucia scompare dentro al camerino. Dalla sala concerto ricomincia a sentirsi il rumoreggiare del pubblico, mentre i tre musicisti si guardano, indecisi sul da farsi.
PRIMO MUSICISTA (agli altri) Che dobbiamo fare?
TERZO MUSICISTA Niente. Possiamo solo aspettare.
Passano alcuni secondi. Si sentono filtrate le urla di Lucia e di Dante nel camerino a fianco. Poi:
PRIMO MUSICISTA (al batterista) Ma che c’era scritto su quel foglio?
Il batterista apre il foglio di carta e lo mostra ai colleghi. Lo vediamo anche noi, in primo piano. C’è scritto: “&%JKTDDW(=)§*°KJFSS$FG//$£EBNIJFD”£”/)O)£$!”%(=JJRç°^°°*§)(GREEWX%&(J(/H%DF£S”C/(J=OKK=????)(&/I(&%££%”%)?/%L(J^^^*§” e via dicendo.
I musicisti si guardano l’un l’altro, sinceramente impressionati.
PRIMO MUSICISTA Hai capito!
SECONDO MUSICISTA Però…!
TERZO MUSICISTA Che roba…
PRIMO MUSICISTA (fa per dirigersi verso il camerino) Ho bisogno di un periodo di riflessione…
SECONDO MUSICISTA Anch’io…
TERZO MUSICISTA A chi lo dici…
I tre scompaiono dentro al camerino, lasciando il corridoio completamente deserto. Si sentono solo le urla del pubblico che ha ripreso a rumoreggiare. MUSICA DI SOTTOFONDO
THE END
Articolo del
02/05/2009 -
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