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Concerto Primo Maggio 2009
Concerto Primo Maggio 2009 @ Piazza San Giovanni – Roma, 1° maggio 2009
Roma
1/05/2009
di
Idefix °
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Anche questo anno immancabile è arrivato l’appuntamento con il più grande evento gratuito musicale della nostra penisola, tanto da meritarsi il soprannome di “Concertone”.
L’edizione 2009 è stata caratterizzata dalla nuova formula dei “super gruppi” ovvero l’escamotage di mettere assieme sul palco nello stesso momento più artisti. Formula vincente dal profilo organizzativo ma di incerta incisività a livello di performance che fa dell’ “applausometro” lo stressante metodo di confronto tra gli artisti sul palco nel medesimo set. Uno era composto da valenti personaggi della scena indie: Marta sui Tubi, Dente, Roberto Angelini, Cesare Basile, Paolo Benvegnù e Beatrice Antolini, l’altro dai capostipiti di Afterhours assieme a Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Samuel dei Subsonica e gli Gnu Quartet ed infine Marina Rei con Paola Turci. Lo show è stato presentato in maniera un po’ “violenta” da Sergio Castellitto che tra emozione ed inesperienza qualche incertezza l’ha avuta e qualche errore grossolano come quello di presentarsi e leggere il libro appena uscito di Margaret Mazzantini (sua moglie), l’ha commesso. Sempre meglio di Paolo Belli che da “Ballando sotto le stelle” è passato direttamente ad aprire il 1° maggio presentando la cosa più agli antipodi con la sua attuale carriera televisiva: le band emergenti vincitrici del contest “Primo Maggio tutto l’anno”, che vengono direttamente dalla scena indie – underground italiana. Per dirla come un noto politico: “ma che c’azzecca!?!”. Se a questo aggiungiamo poi i soliti onnipresenti ed immancabili nomi che ogni anno fanno la loro presenza sul palco e dei quali ogni anno si esclama: “anche quest'anno!?!” e di cui per rispetto alla loro professionalità (perché alcuni sono anche validi) non vado ad elencare i nomi ma dei quali almeno un‘edizione sì ed una no se ne potrebbe fare a meno, lasciando spazio alle molteplici realtà della nostra penisola. Mi chiedo come venga fatto il cast della manifestazione, ma soprattutto: perché vengono fatte certe scelte? Perché in un ambiente che dovrebbe essere “contro corrente” vengo adoperati dei metodi da establishment Rai/Mediaset? Perché? sapendo che si viene sottoposti alle critiche degli addetti e soprattutto degli elettori di sinistra? Perché? Perché non approfittare della presenza del Vasco nazionale, che ha richiamato un pubblico spesso lontano da un certo tipo di musica, per fare uno spettacolo degno? Degno di essere antagonista come si pretende che sia in base alla filosofia che dovrebbe animare un concerto intitolato alla Festa Dei Lavoratori.
Ogni anno mi pongo gli stessi quesiti a cui non trovo risposte se non nella dietrologia ed ogni anno, come San Remo, sto lì che ascolto (e guardo) nella speranza di trovare un riscatto: non solo per la musica italiana. Uno spettacolo diverso avrebbe fatto bene appunto al pubblico di Vasco, pienamente rappresentativo dell’Italia provinciale e paesana a cui stiamo tornando (o da cui non ci siamo mai sollevati) dove gli stimoli culturali sono ridotti a zero come il grado di istruzione medio. Un pubblico pessimo quello del Blasco che sin dal primo pomeriggio urlava il suo nome prima, dopo e durante le esibizioni di altri, ben sapendo che sarebbe arrivato solo in tarda serata, nel più totale disinteresse e curiosità verso chi stava suonando. Un atteggiamento che nessuna parola può classificare senza trasformarsi in insulto.
Qualche nota positiva però c’è stata. C’è stato un Caparezza come sempre spumeggiante e pieno di iniziative: un vero vulcano in tutti i sensi. Ci sono stati gli emergenti e gruppi come gli Smoke, Bandabardò, Peppe Voltarelli e Cisco, e per una volta non c’è stata ombra di star straniere (giusto Robben Ford per gli smanettoni delle sei corde), come se in Italia non ci fosse nessuno in grado di trainare uno spettacolo come quello di piazza San Giovanni. Perfino senza Vasco avrebbe avuto lo stesso successo di pubblico che raccoglie tutti gli anni. Dati alla mano. Al prossimo anno... speriamo!
Articolo del
06/05/2009 -
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