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Dalla Casa 139 a Belfast, dai Magazzini Generali al Magnolia. Questo è un po' il percorso fatto dai The Record’s negli ultimi mesi. Anche se va spiegato un po’ meglio.
Alla Casa 139, a ottobre, hanno presentato, accompagnati sul palco dal polistrumentista Jury (loro amico, poi finalista a X-Factor), il loro primo album “Money’s On Fire”, in una serata di cui ho già parlato e bene. A Belfast, ad aprile, li ho portati io, facendo ascoltare il loro album ad un’amica straniera durante un piccolo road trip sulle strette strade della costa dell’Irlanda del Nord. E facendogli riscuotere un sincero apprezzamento. Per calcare il palco dei Magazzini Generali invece, forse, è ancora troppo presto, e quindi li ho visti solo assistere alla performance di Kitty, Daisy & Lewis. E al Magnolia, alla fine, sono di nuovo saliti sul palco. Con la consueta, coinvolgente, energia.
Il set, per esigenze di serata (dopo di loro salivano sul palco gli Agaskodo Teliverek, originali, confusionari, divertenti, ma, alla fine, dimenticabili), non ha raggiunto l’ora. Ma ha confermato quanto di buono questo trio bresciano è capace di fare, ancor di più dal vivo che in sala di registrazione. Canzoni veloci e orecchiabili, riff di chitarra di rapida presa, strofe e bridge lasciati qua e là a basso e batteria, incroci continui fra le due voci, una buona disinvoltura a muoversi tra jack, microfoni ed amplificatori. Il tutto con una positività ed una carica che rendono le loro canzoni rock, anche se certo non sperimentali od innovative, comunque assolutamente riuscite. La scaletta, poi, dimostra come i The Record’s stiano già pensando al futuro. Nessuna traccia dall’EP d’esordio “Joyful Celebration”, buona parte di “Money’s On Fire” (dalla title track a “Rudy”, da “Clouds Are Moving” a “Lockdown [Free As A Bird]”, fino alla conclusiva “Hot Spot”), e più di una canzone inedita. Invece di proporre la quasi classica “A Room” o le molto belle “A Little Content” (la più apprezzata oltre manica, per quel poco che può contare) e “Cannot Sleep” (nella quale, in effetti, è essenziale il colore aggiunto sul cd dall’hammond), hanno preferito presentare in anteprima pezzi che saranno presumibilmente nel prossimo album.
Come a dire: il meglio deve ancora arrivare. O comunque stiamo lavorando perchè sia così.
Articolo del
12/05/2009 -
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