65daysofstatic 65daysofstatic live @ Circolo Magnolia - Milano, 13 maggio 2009 Milano  13/05/2009 di Alberto Boldini

Al nostro arrivo al Circolo Magnolia, l’interno del locale inganna. Pochi minuti per rifocillarsi ad un bancone che, circondato da una decina al massimo di persone, preannuncia un’affluenza tutt’altro che consistente. Nulla di più sbagliato; se anche nella zona all’aperto troviamo così pochi fumatori, è perché il tendone che farà da sfondo all’imminente esibizione dei 65daysofsatic è completamente gremito. A fatica ci si ritaglia una zona vivibile accanto al mixer, mentre un breve loop accompagna (e aliena) i presenti fino all’entrata in scena, con boato, della band britannica.

L’orario è piuttosto avanzato (le 23 passate), ma i quattro confermano immediatamente quanto una dimensione notturna inoltrata sia la cornice ideale per i loro estremi più genuinamente techno, che marchieranno indelebilmente la serata. A beneficiare della scaletta sono soprattutto The Fall O Math e Destruction O Small Ideas, amalgamati in un suggestivo vortice elettronico nel quale la catarsi si sposa più con la danza che non con lo statico abbandono ai muri sonori della band. “Se volete ballare, fate pure” si rivela un invito della band raccolto con entusiasmo dalle prime file, le stesse che accolgono rumorosamente i pezzi più celebri della band.
Va detto che forse, in qualche occasione, i 65dos, pur sfoderando un vero e proprio drummer-machine dal potenziale disumano, limitano una dimensione live più sudata a favore di qualche eccesso di programming; in tal senso il basso stesso assume a sprazzi una fastidiosa attitudine playback (paradossalmente sottolineata dall’esibizionismo sul palco) lontana dalla bruciante partecipazione esecutiva dei restanti tre membri.

Dopo poco più di un’ora, i nostri si congedano di fronte ad un pubblico tutto sommato soddisfatto, in alcuni casi esausto. Non ne abbiano a male i nostalgici di The Fall Of Math, ma pare proprio che i 65daysofstatic abbiano abbandonato i lidi più tipicamente post-rock, per quanto già all’epoca parzialmente contaminati, in favore di una dimensione post-techno che in futuro potrebbe riservarci non poche sorprese. A patto che essa sia passo per passo determinata, come visto stasera, da una convinta integrità artistica.
Articolo del  26/05/2009 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati