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L'estate sembra arrivata prima, nonostante non faccia troppo caldo e le nuvole promettano pioggia. Al Magnolia però il clima è ben diverso: palco finalmente all'aperto, chiosco per birra e pizza super attrezzato, e un bel pò di gente attirata dall'evento della serata, un “doppio” a 5 euro (gratis per chi si presenta prima delle 21) di tutto rispetto che apre ufficialmente la stagione estiva del circolo Arci, che fino a settembre sarà semplicemente un locale in senso tradizionale e quindi fruibile senza sottoscrizione della tessera.
Vivian Girls e The Pains Of Being Pure At Heart. Le prime aprono intorno alle undici. Indicativo lo spostamento tattico da headliner a spalla, i cui motivi sono abbastanza chiari a tutti: le tre ragazze sono penose. E penose è dire poco. Spigliate quanto vuoi, entusiaste di quello che fanno ma sicuramente molto carenti dal punto di vista musicale. Insomma, quaranta minuti di lagne punk pop che vorrebbe tanto chiamarsi indie ma che annoia clamorosamente sprofondando in una ripetitività allarmante non si possono davvero reggere, nemmeno con la migliore delle intenzioni. C'è gente che in formazione a trio ti distrugge già solo con un paio di accordi. Non è questo il caso e, si mettano il cuore in pace le Vivian Girls, ho idea che non mi vedranno più ad un loro concerto. Peccato perchè nel frattempo nonostante la pioggerella fine che comincia a cadere costringendo un pò tutti ad accelerare le cose, si è raccolto un gran numero di persone, forse attirate più dalla bontà economica della serata che dal cartellone, comunque non inferiore ad eventi ben più quotati.
Per quanto riguarda invece i The Pains Of Being Pure At Heart il discorso è diverso. Il set dura un'oretta scarsa, proponendo la scaletta del bel disco d'esordio e confermando le buone sensazioni di partenza. Il sound è un mix di Belle And Sebastian, Jesus and Mary Chain e qualcosina dei Cure di Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me. La formula sembra funzionare anche dal vivo, in maniera un po' stentata in principio e sempre più carica verso la fine del concerto. I 5 ragazzi di New York dal nome post rock sono abbastanza timidi, parlano poco e quando lo fanno cercando di ingraziarsi la platea, definendoci i più “cool” mai visti. Mah. Da sottolineare però l'accoglienza riservata ad un paio di pezzi, in particolare Young Adult Friction e Everything With You (molto bella), accompagnate da qualche coretto e applauso più convinto. Il rientro conta due pezzi, di cui uno inedito, forse un po' troppo pasticciato elettronicamente, ma comunque di buon livello.
La serata si chiude più umida del previsto e con due verdetti significativi. Il primo: malissimo le Vivian Girls, bocciate senza possibilità di recupero. Il secondo: bene i The Pains Of, ancora evidentemente giovani ma già in grado di proporsi con buona musica e quel pizzico di originalità fondamentale per garantire un minimo di futuro. Non un esordio memorabile e nemmeno un live travolgente. Serata tutto sommato piacevole, grazie anche ad una location adatta e sempre più invitante.
Articolo del
03/06/2009 -
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