Maximo Park Maximo Park + I Heart Hiroshima live @ Magazzini Generali - Milano, 3 giugno 2009 Milano  3/06/2009 di Marco Jeannin

Poveri Magazzini Generali. Già si sono dovuti sorbire il sold out degli Yeah Yeah Yeahs e adesso anche i Maximo Park. Chissà se riusciranno a reggere il peso della chiusura del Rolling Stone (già in fase di smantellamento)? E il popolo dei Maximo Park è sostanzioso, mica si scherza: la storia è cambiata rispetto a qualche anno fa e i Maximo hanno raggiunto la vetta della classifica inglese e spopolato nelle radio di mezzo mondo. Ecco perchè comincia a esserci coda ancora prima dell’apertura.

Beati gli I Heart Hiroshima, che si beccano un buon pubblico bello carico, cosa strana per gli opening act. A onor del vero i tre si meritano i complimenti indipendentemente dalla platea: coinvolgenti quanto basta e molto divertenti. E vincono a mani basse il contest di miglior maglietta al merchandising, che non è poco. So per certo che i Maximo daranno il via al set a un quarto alle dieci, per la durata standard di un’ora e un quarto. Questo mi consente di prendermela comoda e stare al bancone a sorseggiare costosissima birra lontano dalla ressa che si è formata sotto il palco.

I ragazzi di Newcastle fanno il loro ingresso all’ora prevista. E poiché dei Maximo Park conosco ben poco (già...) è un po’ il momento della verità per il sottoscritto. Mettiamola così: Paul Smith (leader “Maximo” in carica) e compagnia sono la quintessenza dell’essere inglesi nel 2009. Al posto della bombetta compare un bel cappellino notevolmente più al passo con i tempi, ma il resto è british fino al midollo, dalla presenza scenica alla musica. C’è da presentare Quicken The Heart, che mi dicono essere un pelino più new wave oriented. Beh, si sente eccome. Un po’ più di tastiere del solito e atmosfere smorzate, meno chitarra e più basso (lo so, ho detto di conoscere “ben poco”, ma non vuol dire che non conosco proprio niente), scelta che personalmente condivido e, sebbene le prime file della platea anelino a schitarrate poderose alla Kaiser Chiefs (a tratti il sound è lo stesso) per fare quattro salti che solitamente non disdegno, mi trovo ad apprezzare maggiormente il “nuovo che avanza”. Partenza molto buona dunque con Graffiti e onesta parte centrale con i pezzi di A Certain Trigger e Our Earthly Pleasure, Girls Who Play Guitars (a chiusura del set), Book For Boxes, Limassol e compagnia bella.
Come dicevo mi hanno colpito però gli estratti da Quicken The Heart, più di tutti la bella The Kids Are Sick Again, introdotta molto bene da un loquace Paul Smith (chiacchierone quanto basta per essere promosso) e Calm. Tutti contenti, chi più e chi meno e set chiuso carico di sudore. Due minuti di pausa, “fuori i secondi” e si ricomincia per finire, con tre pezzi conclusivi tra cui non può mancare Apply Some Pressure, singolo per definizione con inevitabili effetti tellurici.

Ore undici e tutto finito. Bello e sufficientemente coinvolgente, bravi i Maximo Park che stanno crescendo e che prima o poi potremo chiamare grande band. Intanto vanno ringraziati per l’oretta di sano divertimento e per il buon disco appena pubblicato: non un live memorabile (citando i kaiser Chiefs mi è tornato in mente il concertone di qualche mese fa all’Alcatraz e beh... altra categoria), ma comunque di buon livello.
Articolo del  08/06/2009 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati