U2 U2 live @ Stadio Meazza (S.Siro) - Milano, 8 luglio 2009 Milano  8/07/2009 di Marco Jeannin

Qualcuno mi ha detto che gli U2, quando suonano nella stessa location per due sere consecutive, danno il meglio nella seconda. Per questo motivo ho cercato di fare il possibile per essere presente a questa data, fidandomi ciecamente di una leggenda metropolitana che a conti fatti, si è rivelata più azzeccata del previsto.

Partendo dal presupposto che del tour degli U2 hanno parlato anche al telegiornale, do per scontato che bene o male tutti abbiano in mente di chi si sta parlando e del modo in cui i nostri hanno deciso di presentarsi al mondo in questo nuovo tour globale. Già, parlo dell’immenso palco, “The Claw”, quella specie di astronave che qualcuno ha parcheggiato nel centro di San Siro e delle note polemiche sull’audio che per fortuna non hanno viziato la serata. Andare al concerto degli U2 vuol dire quindi mettere in conto un certa quantità di cose.
Primo: c’è un sacco di gente di ogni genere che ne racconta di cotte e di crude, da chi ha pranzato con Bono a chi non ha idea di chi fossero i quattro irlandesi prima degli anni Duemila.
Secondo: il concerto degli U2 è un qualcosa che bene o male trascende la musica e diventa prima spettacolo e poi comizio. Magari è una cosa scontata per il tizio che è andato a pranzo con Bono, ma la signorina seduta dietro di me che si è chiesta chi fosse quel tal Mandela, forse a lei si dovrebbero spiegare due cosette.
Terzo (punto valevole in modo particolare per questo tour): da un punto di vista di qualità musicale, gli U2 dei concertoni storici sono morti almeno fino ad una decina di anni fa. Oggi sono diventati un’istituzione simbolica talmente sviluppata che cercare di criticare in qualche modo questa entità (che sotto sotto ha ancora tutta l’aria di essere una band) diventa un lavoro quasi impossibile. Potrebbero suonare delle cornamuse in mutande e probabilmente la sensazione di essere fuori luogo la proveremmo noi.

Detto questo cosa c’è da dire sul set di ieri sera? Che tutte queste premesse sono state rispettate. Che lo spettacolo c’è stato e che il mega palco fa veramente impressione anche se non funziona come dovrebbe perché chi per caso si trova in corrispondenza di una delle quattro zampe del bestione, vede ben poco nonostante lo schermo enorme e via dicendo, atro che 360°. Bono è come ce lo si aspetta e non perde occasione per cercare di dire la sua con tentativi nobili di mettere al servizio di una buona causa la notorietà acquisita, vedi l’appello per il premio Nobel per la pace Aung San Soo Ki (a cui viene dedicata MLK), o le stoccate al presidente del consiglio Berlusconi, che scatenano un vespaio di fischi e cori tanto da chiedersi “ma questo, chi lo ha votato?”.

Gli U2 hanno dalla loro un repertorio mostruoso ma in questo giro mettono sul piatto sei pezzi direttamente dall’ultimo album, giusto per far capire quanto ci tengano a questo lavoro. E non è male come idea, visto l’andazzo di quelli precedenti. A riempire questa spina dorsale di novità ci sono i classiconi che ricordano a tutti che sul palco effettivamente ci sono gli U2 e non un gruppo che gli somiglia: da I Still Haven’t Found What I'm Looking For (medley con Billie Jean e Don't Stop 'Til You Get Enough) e The Unforgettable Fire a Sunday Bloody Sunday (medley con Get Up Stand Up) e Pride. Questo nella prima parte, che si differenzia in scaletta rispetto alla prima data per la presenza di Desire al posto di Angel Of Harlem e Electrical Storm per la gioia del sottoscritto. Primo encore e rientro riservato a Where The Streets Have No Name e a One (a mo' di appello rivolto come già detto a Berlusconi in vista del G8, tu pensa). Secondo encore e conclusione con Ultraviolet (molto sentita e partecipata), With Or Without You e Moment Of Surrender. Gran finale, niente da dire.

Osservazioni generali sulla scaletta: buona e sostanziosa con la chicca della prima volta in questo tour di Stuck In A Moment You Can't Get Out Of suonato in acustico dalla premiata ditta Bono & The Edge che mi fa pensare che forse non è tanto una leggenda quella della “seconda sera” quanto una gran bella verità. Mettere il remix danzereccio di I’ll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight a fare da traino per quel capolavoro straziante che è Sunday Bloody Sunday forse però non è stata una grande idea e sminuisce la portata di uno dei pezzi più toccanti dell’intera storia della musica. San Siro diventa una immensa discoteca a cielo aperto, ma a che prezzo?

Per il resto possiamo archiviare la pratica con soddisfazione, coscienti che per una band farsi amare così profondamente per tutti questi anni non deve essere un lavoro facile e che riuscire ad appagare pienamente le aspettative di un pubblico così vasto con uno spettacolo così mastodontico è una cosa da fuoriclasse. E questi U2 un po’ più vecchi dell’ultima volta ma sempre in buona forma, beh, loro lo sono in pieno.

SETLIST:

Breathe
No Line on the Horizon
Get on Your Boots
Magnificent
Beautiful Day (medley con Here Comes the Sun)
I Still Haven't Found What I'm Looking Forwith (medley con Movin' On Up)
Desire (medley con Billie Jean e Don't Stop 'Til You Get Enough)
Stuck In A Moment You Can't Get Out Of (premiere: debutto in questo tour con The Edge alla chitarra acustica)
Electrical Storm
Unknown Caller
The Unforgettable Fire
City Of Blinding Lights
Vertigo
I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight (remix version)
Sunday Bloody Sunday (medley con Get Up Stand Up)
Pride (In The Name Of Love)
MLK
Walk On (medley con You'll Never Walk Alone)

Where The Streets Have No Name
One

Ultraviolet (Light My Way)
With Or Without You
Moment of Surrender
Articolo del  12/07/2009 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati