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“We are Motörhead and we play Rock and Roll!!!” E’ questo il biglietto da visita della band guidata da Lemmy Kilmister che da oltre trenta anni domina incontrastata il panorama heavy metal internazionale. Accanto a Lenny, chitarra basso e voce solista, l’immarcescibile Phil Campbell, alla chitarra elettrica, e un instancabile Mikkey Dee, alla batteria. Sono loro la line-up degli ultimi cinque anni della leggenda vivente che prende il nome di Motörhead, antesignani di tutte le più recenti creature metalliche, punto di riferimento ideale per generazioni di rockers e anche punto di incontro con il movimento punk. Sono in tre, la formula originaria, il trio base formato da basso, chitarra e batteria, che segna la nascita del Rock. Sono in tre, ma picchiano duro come fossero in cinquanta, sono risoluti e cattivi come pochi, se ne fregano delle classifiche dei dischi, del glamour e delle mode, sono loro i veri bastardi del rock and roll! (per quanti non lo sapessero “Bastards” non è solo il titolo di un album del gruppo, ma anche il nome che era stato prescelto all’inizio della loro carriera, dopo che Lemmy era stato arrestato e poi cacciato dagli Hawkwind per possesso di sostanze stupefacenti).
L’attesa per la band più rumorosa al mondo è frenetica, il pubblico è quello giusto, composto da fedelissimi e da molte giovani leve, incuriositi ed eccitati dal trovarsi di fronte al Mito! Partono subito le note travolgenti di “Runaround Man”, uno dei brani portanti di “Motörizer”, l’eccellente ultimo album del gruppo. Lemmy sembra non invecchiare mai, strapazza il suo basso elettrico, lo suona con tale velocità e disinvoltura che pare abbia a che fare con una chitarra! Però lui sul palco è immobile davanti all’asta del microfono, vestito come sempre, in jeans, stivali di pelle e un cappello a falde da combattente della guerra civile americana! La sua voce roca ed insolente, il suo rigore nell’attaccare le falsità e le ipocrisie che invadono il mondo Occidentale, sono ancora intatti. “Stay Clean” urla Lemmy, rispolverando un vecchio cavallo di battaglia dei primi Motörhead, e poi ancora un brano nuovo, “Rock Out”, velocissima e martellante, con quelle sonorità ventrali del basso di Lemmy che fanno paura! Non poteva mancare l’esecuzione di “Metropolis”, una rock ballad malevola ed intransigente contro i mali dell’urbanizzazione a cui Lemmy è molto affezionato, e noi con lui! E ancora “Another Perfect Day”, un pezzo del 1983, e “The Chase Is Better Than The Catch”, tratto da quell’album capolavoro che è “Ace Of Spades”. “Vi piacciono i vostri uomini politici?” chiede Lemmy alla folla, la risposta è un “No!” altrettanto forte e roboante, al quale segue “Politicians”, un heavy rock infarcito di blues che scuote le viscere dell’Arena intera! La tensione si allenta con “Going To Brazil”, un rock and roll elettrico carico di energia, ma poi ecco che arrivano le mazzate feroci di “Killed By Death” ad esaltare il pubblico, con la voce di Lemmy roca come mai che duetta con le note del suo stesso basso fino a creare un effetto tale da apparire l’anticamera dell’Inferno! Ormai i Motörhead non si fermano più, l’esecuzione di “Bomber” è altrettanto travolgente, un’esplosione mortale, in particolare per i nostri timpani, investiti brutalmente (eravamo lì per questo). Una breve pausa, Mikkey Dee abbandona il drum set, si unisce a Lemmy e a Phil Campbell, ed imbraccia anche lui la chitarra acustica per l’esecuzione di “Roadhouse Blues”, un brano fin troppo conosciuto e scontato, ma l’esito è convincente. La parentesi acustica però dura pochissimo, le schegge elettriche e potenti di “Ace Of Spades” non fanno prigionieri, è un delirio, il brano è talmente aggressivo e selvaggio che sembra contenere un qualcosa di ultimativo, di finale che da una netta sensazione di pericolo!
Ma la strage sonora, quella definitiva, è riservata ad “Overkill”, un diluvio di luci e di sonorità minacciose che danno il senso di una guerra, quella dell’Uomo comune costretto come è a muoversi in una società in cui non si riconosce, dove si trova a combattere ogni giorno, confortato e consolato da una sola certezza: “They are Motörhead and they play Rock and Roll!” Grandi, come sempre!
(La foto di Lemmy in concerto a Capannelle è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
18/07/2009 -
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