|
Alcune band hanno la capacità di portarsi appresso un nome e una fama che immancabilmente ad ogni occasione salta fuori prepotente, costringendo la totalità dei media coinvolti a rispolverare frasi fatte e parole già abbondantemente spese in passato per momenti analoghi. Ecco dunque che l’ennesima data (perché quest’anno “musicale” sono state davvero tante) dei Calexico in Italia riporta in auge il tex mex, l’alternative country, l’atmosfera impareggiabile dei concerti della band di Tucson, l’oramai immancabile appoggio di Vinicio Capossela, un certo tipo di iconografia e via dicendo.
Il live di Bollate nella meravigliosa Villa Arconati, beh, è stato esattamente tutto questo, niente di più e niente di meno. Eppure, nonostante tutta questa premessa, c’è ancora qualcosa da aggiungere. Perché anche se ormai siamo abituati allo spettacolo e alla bravura dei Calexico, questi riescono ogni volta a stupire come se fosse la prima, a mettere sul palco quel qualcosa di più che rafforza la certezza, spesso data troppo per scontata, di non dover mai mancare ad uno dei loro live e non solo per modo di dire. Sarà che riescono a far alzare in piedi anche la platea composta del festival di Villa Arconati, sarà che oggettivamente è molto difficile resistere all’entusiasmo contagioso che si diffonde a macchia d’olio dal palco fino alle ultime file, sarà che l’estate che sembra essersi presa una pausa nella fresca serata milanese, spinge per rivendicare con prepotenza il proprio dominio attraverso la musica. O forse sarà per merito di Vinicio, che si vociferava non dovesse far tappa a Milano, ma che come al solito piomba sul palco con il solito passo sincopato avviluppato nel solito mantello nero. “Come al solito” dunque è il motto della serata. Come al solito Joey Burns ha fatto fuoco e fiamme, come al solito è stato divertente ed affascinante, come al solito siamo caduti come delle pere cotte, conquistati e rapiti dal suono caldo del deserto. Come al solito sono arrivati tutti quei pezzi che ti aspetti e che caro mio, scatenano un irrefrenabile istinto coreografico danzante anche nel meno indicato dei partecipanti. Come al solito i Calexico hanno fatto una gran figura e anche se li abbiamo visti cento volte, anche se ormai li conosciamo e siamo costretti a ricorrere sempre alla stessa solfa per incensarli alla bene e meglio, alla prossima occasione ci ritroveremo ancora con la stessa voglia che avevamo la prima volta. Tutto come al solito.
SETLIST: El Gatillo Roka Man Made Lake Sideshow Bend To The Road Minas De Cobre Inspiracion Two Silver Trees The News About William Victor Jara’s Hands Letter To Bowie Knife Alone Again Or Fractured Air Guero Canelo
Vinicio Capossela con Polpo, La faccia della terra, Come una rosa e un pezzo “popolare” semi improvvisato di cui mi sfugge il titolo, ma che suscita una buona dose di ilarità sul palco
Across The Wire Crystal Frontier
Articolo del
21/07/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|