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Grande entusiasmo per il ritorno a Roma di David Byrne. Il concerto di ieri sera all’Auditorium Parco della Musica, all’interno della rassegna “Luglio Suona Bene”, è stata l’occasione per eseguire dal vivo i brani tratti da Everything That Happens Will Happen Today, la sua ultima collaborazione con Brian Eno a quasi trent’anni dal leggendario album “My Life In The Bush Of Ghosts”, e brani storici dei Talking Heads presi, guarda caso, dalla trilogia “More Songs..." / "Fear Of Music" e Remain In Light” che vedeva l’ex Roxy Music in cabina di regia.
Byrne è uno di quelli che è invecchiato come il vino buono. E’ stato uno degli artisti di spicco di quella che è stata l’avanguardia-pop sperimentale di fine anni ‘70. Prima di cominciare lo show, il cantante ci parla di come i suoi esperimenti sonori di fine ’70 con sample e campioni abbiano precorso i tempi ed anticipato il moderno modo di fare musica. “Remain In Light”, infatti, è datato 1980. Insieme al progetto parallelo di “My Life In The Bush Of Ghosts”, è stato il primo disco dell’era digitale in quanto suonato prevalentemente da strumenti elettronici. La forma canzone “strofa – ritornello – strofa viene totalmente destrutturata”. Qui i brani diventano dei mantra ad andatura orizzontale (o, ancor meglio, “modale”) costruiti sovrapponendo livelli su livelli. L’impulso innovativo alla causa del rock scaturito dalla collaborazione del duo Eno-Byrne è stato vertiginoso tanto che da “Fear Of Music” a “Remain In Light” sembrano passati più di 20 anni!
L’ex Talking Heads è accompagnato da una band di assoluta eccellenza: Mark Degli Antoni alle tastiere; Paul Frazier al basso; Mauro Refosco alle percussioni; Graham Hawthhorne alla batteria; Kaissa, Redray Frazier e Jenni Muldaur ai cori. Ballerini: Lily Baldwin, Natalie Kuhn e Steven Reker. Byrne accattiva da subito la simpatia di tutti gli spettatori scherzando con il pubblico ed invitandolo ironicamente a fotografarlo per tutto il concerto. Non disdegna battute ironiche sulla passata gestione politica americana e su quella odierna italiana “You’ve some problem here, don’t you...” Tutti gli artisti indossano vestiti color bianco latte tanto da sembrare un gruppo Motown '60. Lo show si apre con ‘Strange Overtones’ tratto dall’ultimo album e continua con ‘I Zimbra’ dei Talking Heads, dove la world music si fonde con la disco, con l'elettronica ed con un funky nevrotico in una linea ideologica che da New York arriva fino ad Asmara. Ed è proprio con questo pezzo che entrano in scena i tre ballerini (Lily Baldwin, Natalie Kuhn e Steven Reker). Ruotano, saltano, interagiscono continuamente con i musicisti dando vita alle tipiche movenze corografiche che rievocano il Byrne degli esordi, artista concettuale tout court (si veda il video di Once In A Lifetime per farsi un’idea). Sono proprio loro, a mio avviso, l’elemento in più di uno spettacolo perfetto nella sua minimale raffinatezza. Si passa con nonchalance da generi musicali come il country, la wolrd music ed il funky attraverso pezzi tratti da “Everything That Happens Will Happen Today” ed altri classici come “Heaven”, “Take Me To The River” (brano scritto da Al Green e portato al successo dalle Teste Parlanti),"House In Motion” ed “Help Me Somebody” tratto da “My Life In The Bush Of Ghosts”.
Verso la fine del concerto saltano definitivamente tutti gli schemi. Il coinvolgimento collettivo lievita progressivamente all’interno della Cavea all’attacco di “Once In A Lifetime” con il pubblico che si muove, come impazzito, in danze tribali quasi in preda ad un rito voodoo. L’atmosfera ha un attimo di quiete con la hit “Road To Nowhere” per poi decollare nuovamente alla volta dell’Africa nera con “Burning Down The House”, in cui Byrne e la sua crew escono da dietro le quinte vestiti con un simpatico tutù bianco. Siamo estasiati e pensiamo che il concerto si sia concluso qui. Questo si chiude, dopo ben tre bis, con la melassa di “Everything That Happens” (brano, a questo punto, superfluo).
SETLIST: Strange Overtones I Zimbra One Fine Day Help Me Somebody Houses in Motion My Big Nurse My Big Hands (Fall Through the Cracks) Heaven Air Wanted for life The River Life Is Long Crosseyed and Painless Born under punches Once In a Lifetime Life During Wartime I Feel My Stuff
1° bis Take Me to the River The Great Curve
2° bis Road To Nowhere Burning Down The House
3° bis Everything That Happens
Articolo del
24/07/2009 -
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