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I Black Lips si sono formati ad Atlanta quando da ragazzi, ritrovandosi dopo la scuola, Cole Alexander (chitarra, voce) e Jared Swilley (basso, voce) hanno arruolato gli amici Joe Bradley (batteria, voce) e Ben Eberbaugh (chitarra). Una band che ha perso il suo folle chitarrista ancor prima di cominciare (Ben Eberbaugh, morto guidando contromano ubriaco fradicio nel 2002) ma ha continuato a suonare ovunque, instancabile, giorno dopo giorno, guadagnandosi la reputazione di una delle migliori band della scena garage-punk americana. I ragazzacci di Atlanta (che mi hanno annunciato che saranno in tour in Italia il prossimo novembre) si sono esibiti ieri sera a Groningen all'interno del famoso Noorder Zon Festival e non hanno certo smentito la loro reputazione di band irriverente dal suono grezzo e malato regalandoci un concerto dalle tinte incandescenti nella fresca (finalmente!) serata olandese.
Appena arrivo nello splendido parco che ospita la rassegna, rimango subito colpito dalla peculiarita' della dimensione live: sotto al palco la platea e' costituita non da scatenati fans urlanti ma, bensi', dai riflessi luccicanti di un laghetto artificiale. Il pubblico e' relegato tutt'intorno in uno spazio adornato da pubs dove l'alchool scorre a fiumi e l'eccitazione si spinge fino al cielo stellato. La sensazione che si ha all'attacco del primo brano "Sea Of Blashemy" e' come quella di un surfista che prende l'onda giusta per poi lasciasi trasportare nell'immaginario e nell'estetica sonora fortemente sixties di compilations come "Nuggets" e "Back From The Grave". D'altra parte stiamo parlando di una delle garage-band più sudicie, sgangherate e dissacranti e, anche per questo, incredibilmente divertenti che ci siano in giro, capace di guardare al passato con un ghigno beffardo prima di saccheggiarlo senza pietà. Si potrebbero fare i nomi di tantissimi eroiche band degli anni sessanta come Seeds, Count Five, Standells, Music Machine, Sonics, Chocolate Watch Band e gli Stones degli esordi. La sensazione ricevuta dal concerto di ieri sera e' che i Black Lips hanno saputo conservare quel sound perfettamente intatto dopo ben quarant'anni. Pezzi come "Witch", "O Katrina", "Not A Problem" e "Stranger" sono sdruciti e sgangherati come la tappezzeria di una vecchia Mustang, mentre "Drugs", "Bad Kids" e "Juvenile" e "Cold Hands" ciancicano un garage beat alcolico e ballereccio (con tanto di coretti Merseybeat) da atmosfera toga party. Spesso l'inizio di un brano è volutamente contrassegnato da falsi attacchi di batteria e da riff di chitarre singhiozzanti con il consapevole intento di sorprenderci e colpirci al cuore con i successivi due minuti e mezzo di scarica adrenalinica.
Una speciale menzione merita il batterista Joe Bradley che con la sua grinta selvaggia e keithmooniana mi ha fatto pensare a cosa sarebbe potuto accadere a Jim Osterberg se non fosse diventato Iggy Pop. C'è sempre una certa strafottenza viscerale ed una passione patologica per il trash nella loro indole sospesa tra John Belushi e Quentin Tarantino: a circa meta' concerto, il chitarrista Cole Alexander esegue un assolo di "cambio d'acqua alle olive" sul laghetto mentre sta suonando tranquillamente la sua chitarra ritmica. D'altro canto nessuno dei presenti tra il pubblico, annebbiato dai i fumi dell'alcool, sembra farci caso piu' di tanto. I Black Lips chiudono la serata con una tiratissima cover di "Too Much Monkey Business" che sembra uscita direttamente dalle chitarre degli MC5.
In definitiva, questa band di bonari ubriaconi esiste forse quasi esclusivamente per ricordarci che il rock sara' in grado di sopravvivere fin quando un gruppo di ragazzi sentira' l'esigenza di sprigionare energia vitale provando all'interno di una cantina ed esibendosi all'interno di un sudicio club. In questo, il garage rock ne e' forse l'espressione piu' pura e fedele.
SETLIST: Sea of blashemy Drugs Short fuse O Katrina Dirty Hands Make it Cold hands Dutronc Not a problem Ain't no deal Lock n Key Witch Fairy Stories Stranger Buried alive Bad Kids Juvenile
Bis: Too much monkey business
Articolo del
27/08/2009 -
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