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A vele spiegate, Lou Barlow si appresta ad entrare nell’ultima parte del suo anno perfetto. L’ottimo disco con i Dinosaur Jr a giugno (con successivo, trionfale, tour), la splendida riconferma del secondo album solista Goodnight Unknown, uscito poche settimane fa, e tra un paio di mesi la nascita del suo secondogenito. In tutto questo accavallarsi di straordinari eventi, tra cui il tour solista come apripista ai Dinosaur Jr stessi (e in qualche data anche, agli altri paladini dell’indie-rock anni ’90, i Built To Spill), Barlow ha anche trovato il tempo di rilasciare tre interessantissime interviste ad altrettante riviste, e si è anche prestato ad un curioso caso di celebrity journalism. Il songwriter americano è stato, infatti, guest editor per una settimana intera sulle pagine online della rivista Magnet Magazine. Si è trattato di una serie di posts tanto interessanti quanto curiosi, nei quali sono emerse le insospettabili passioni di Lou Barlow per i Black Lips «che sono destinato a non vedere mai dal vivo, ma che scrivono della fantastiche garage-rock songs», per i Music Machine, che definisce «la più figa band degli anni ‘60», per Bill Callahan (aka Smog) che «considero meglio di Tom Waits e Leonard Cohen», l’amore per il vino Veremonte, ma soprattutto la “necessaria dipendenza” dai tappi per le orecchie Super Leight indispensabili quando si deve convivere sullo stesso palco con J Mascis e i suoi 300 watt di muro sonoro esplosi dalla chitarra distorta.
Goodnight Unknown e il songwriting
Le interviste alla stessa Magnet e ad Exclaim! sono, inoltre, la scusa buona per dilungarsi sulla genesi del nuovo album Goodnight Unknown, che Barlow considera «un disco maggiormente coeso (rispetto ai miei precedenti) perché quando nel gennaio 2008 ho deciso di realizzare un nuovo disco mi sono messo a registrare le quattordici nuove canzoni contemporaneamente, piuttosto che prendere roba composta o registrata nel corso di tre-quattro anni come per la maggior parte dei miei album». Ma ciò che rende Goodnight Unknown un ottimo disco, Lou lo spiega all’intervistatore di Exclaim! quando dichiara, con particolare riferimento allo stile di songwriting, che «vi sono molte canzoni fatte con la chitarra a quattro corde, perché io non sono un cantautore nel senso tradizionale. Secondo me, le cose che rendono la mia musica interessante sono i suoi aspetti strani: il mio modo di strimpellare, il fatto che mi piacciono le chitarre a quattro corde e che adoro le canzoni corte. Così, nel nuovo album, ho deciso di concentrarmi in maniera estrema su delle canzoni brevi che avessero molte reminescenze dei miei primi lavori solisti, e penso che il fatto di aver suonato recentemente con i Sebadoh e i Dino, che sono band dal suono molto aggressivo, abbia reso molte delle nuove canzoni molto più aggressive a loro volta rispetto a quelle, molto più quiete, di Emoh. Le voci, ad esempio, sono molto più dissonanti, e ciò rende Goodnight Unknown molto più vicino a quello che fu il mio primo vero disco solista, che uscì sotto il nome di Sentridoh». Su Jaimeville rincara la dose di particolari sul suo modo di scrivere canzoni che lo porta a non autodefinirsi un «racconta storie, perché le mie composizioni sono basate su situazioni della mia vita, colleziono frasi che hanno il giusto sentimento quando le canto» e se nei Dinosaur Jr «si tratta di improvvisazioni tra basso e batteria sulle quali modello delle melodie. Sembra che le canzoni che scrivo con la chitarra acustica mal si leghino al sound di J Mascis e perciò, proprio quel tipo di composizioni, son quelle che potete ritrovare in Goodnight Unknow». Il nuovo album registra, poi, come fiore all’occhiello la presenza ospite di Dale Grover (batterista dei Melvins) e Lisa Germano ed è lo stesso Barlow che ci spiega come li ha coinvolti nel progetto quando afferma che ha «conosciuto Dale perché abbiamo un amico comune a Los Angeles ed, in più, con i Folk Implosion aprimmo i concerti dei Melvins nel 2001. Mentre sono entrato in contatto con Lisa Germano perché avevo la necessità di una voce femminile su “Too Much Freedom” ed Andy Murdock, il co-produttore di Goodnight Unknown, la conosceva e quindi casualmente, e di conseguenza, me l’ha suggerita». Insomma, un lavoro con tutte le carte in regola per sfondare e piacere, ma Barlow con un’illuminante riflessione ci espone il suo umile e realistico punto di vista in proposito: «a volte quando finisco qualcosa, ho l’illusione che possa essere qualcosa di veramente buono e non riesco ad immaginare che a qualcuno possa non piacere, ma poi iniziano le recensioni, e mi rendo conto di non vivere in un paese incantato nel quale tutti amano la mia musica».
Dinosaur Jr vs. Sebadoh
Concentrarsi sul presente non significa, per Lou Barlow, dimenticare il passato. Quello più lontano e quello più recente. L’avventura con i Sebadoh fu avvincente e piena di soddisfazioni (non a caso sono considerati una delle più importanti band della scena alternative Made In U.S.A.) di conseguenza, sono tanti i fans che aspettano un nuovo lavoro al più presto e quando le richieste incalzano, Barlow getta parzialmente acqua sul fuoco perché «ora Loewenstein è molto occupato con i suoi progetti, ma penso che faremo un tour per la riedizione di Bakesale; però, probabilmente, dovrò aspettare fin quando J mi butterà di nuovo fuori dai Dino prima di poter fare un nuovo disco dei Sebadoh» e proprio in riferimento a queste lotte di potere che, finalmente, Barlow ci svela il retroscena sulla reunion che ha ri-regalato al mondo i Dinosaur Jr nel 2005: «ho passato anni a parlare male dei Dinosaur Jr e di Mascis dopo la separazione, ma qualche tempo dopo io e J abbiamo incominciato a vederci di qua e di là, e cosa porta cosa, sono arrivate le rimasterizzazioni (dei primi tre album n.d.r.) della Merge Records, e il manager di J, che è un tipo particolarmente ambizioso, decise che l’unico modo di accompagnare adeguatamente queste riedizioni sarebbe stato un “reunion tour”. E’ stato lui a far si che accadesse», con buona pace di chi si immaginava, dietro questo ricongiungimento, poetici e ritrovati slanci “amorosi” tra J Mascis e Lou Barlow. Si trattava solo di interessi economici, perlomeno nel 2005, e ciò non cancellerà di certo gli ottimi due album che ne sono seguiti.
Loobiecore e progetti futuri
Sempre sulle pagine di Exclaim! trova poi spiegazione, se a qualcuno è mai sorto questo dubbio, il perché il sito ufficiale si chiami loobiecore.com: «è riferito al mio nome (Lou B.) e alla musica che, per prima, è stata per me fonte di ispirazione, ovvero l’hard-core». Si chiude sui progetti futuri, che prevedono la partecipazione come bassista in un paio di pezzi del nuovo album dei Noise Addict, qualche cover su altrettante compilation indie e soprattutto un nuovo cd di outtakes ed inediti che venderà in tour e successivamente solo sul proprio sito, e di cui trovate la tracklist a fondo articolo. Per quanto riguarda eventuali date italiane del tour solista non ci sono certezze, se non che bisognerà aspettare almeno il 2010 e successive, ufficiali, comunicazioni. Sicuramente saremo qui ad aggiornarvi. Intanto, per stuzzicarvi l’appetito, vi lasciamo con la setlist del primo concerto (la cui annessa registrazione è facilmente rintracciabile sul web), così da dare l’idea di ciò che potrete aspettarvi.
Mercury Lounge, New York 6 Ottobre 2009:
(with The Missingmen) Sharing Don't Apologize Home Goodnight Unknown Too Much Freedom The One I Call Praise Gravitate One Machine, One Long Fight Caterpillar Girl Faith Defies the Night On The Face II Take Advantage
Lou Barlow solo Tree Holding Back The Year The Ballad of Daykitty Too Pure Magnet's Coil Think (Let Tomorrow Bee) Willing To Wait Soul and Fire Brand New Love A Hit (Smog) Royalty Ride The Darker Wave Skull
Tracklist Tour CD:
01 Author (outtake from Goodnight Unknown sessions) 02 Blown Pony 03 Dogpower (outtake from Goodnight Unknown sessions) 04 Go Poison! 05 Hands On 06 Hard (outtake from Goodnight Unknown sessions) 07 I Feel Beautiful 08 Hoppy 09 Roach 10 Oldopti 11 Helpless 12 No Reply 13 Terrorize 14 One For San Fernando 15 No Use Talkin 16 Hope (outtake from Goodnight Unknown sessions) 17 Road (outtake from Goodnight Unknown sessions) 18 Paradise 19 Legendary (demo) 20 Finger (remix) 21 Warmstrument
Articolo del
19/10/2009 -
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